Firenze – L’assemblea che si è tenuta stamattina, al Teatro dell’Opera, dei lavoratori del Maggio vanta una novità importante: infatti per la prima volta dopo la grande “trasformazione”, è stata convocata con tutti quanti gli operatori che in qualche modo prestano la loro attività per il Teatro. Significa semplicemente che insieme agli operatori più strettamente legati al Teatro sono stati “chiamati” anche quelli che sono entrati a seguito dell’inserimento di molti lavoratori in Ales. Insomma, al posto di coloro che erano assunti dalla Fondazione e che hanno perso il loro posto di lavoro andando però all’assorbimento in Ales, sono subentrati questi nuovi operatori che sono legati alle cooperative che hanno vinto gli appalti. In concreto si tratta dei lavoratori che si occupano di pulizie, vigilanza e sicurezza nonché portineria, oltre a quelli che si occupano della movimentazione, ampio campo in cui è ricompreso anche il trasporto delle scene fino al palcoscenico e altre operazioni consimili.
Un tentativo insomma di ricreare un fronte unito del lavoro in seno a una situazione che sta cercando di ritrovare, sebbene con forti difficoltà e disagi, un proprio equilibrio. Nella discussione di questa mattina sul tavolo è stata messa la proposta di legge popolare elaborata dalla Cgil e a cui aderiscono Cisl e Uil, sebbene queste ultime limitino il loro accordo solo sul quadro generale. Questione che dovrà vedere un nuovo pronunciamento da parte di tutti i lavoratori.
“Quella di questa mattina – spiega il rappresentante sindacale Silvano Ghisolfi – è stata la prima assemblea intercategoria della storia del teatro. Del resto il teatro è sempre più una struttura che assolve anche ad altre funzioni, il che fa aumentare il numero di questi “nuovi” lavoratori””. Che, diventando sempre più importanti, aumentano il peso collettivo, ovviamente in prospettiva, del fronte lavoro.
Non solo. Nell’aria, ancora il sentore del dibattito che si è tenuto ieri in consiglio comunale. Quello su un bilancio che rimane un mistero. Il bilancio del Maggio infatti è stato dichiarato in pareggio in anticipo. Ma i “conti”, i numeri “nero su bianco” come hanno prontamente rilevato i consiglieri del M5S e di Frs, non sono stati consegnati.
“Mettiamo chiarezza – dice Ghisolfi – il bilancio consuntivo 2015 non è neanche approvato, verrà presentato con ogni probabilità verso metà marzo (anche perché c’è l’obbligo di approvazione entro aprile). Il bilancio approvato è quello preventivo, che ha ricevuto il via libera dal consiglio d’indirizzo il 10 febbraio. Per quanto riguarda le cifre, abbiamo solo quelle dichiarate dal sindaco e quelle rese note a un’assemblea convocata in teatro con le parti sindacali. Cifre che, d’altro canto riguardano solo gli aspetti artistici”. Per fare un esempio, a giugno verrà tenuto una sorta di minifestival delle orchestre famose (per intendersi, una è la Berlin Philarmonic Orchestra). “Quanto costerà questa operazione?” hanno chiesto i sindacati. Inutile dire che la riposta non c’è stata.