Firenze – Tagli ai prezzi dei biglietti, prima mossa concreta spiegata dal Commissario straordinario Onofrio Cutaia nell’incipit del suo incarico fiorentino. Motivo, permettere a tutti la fruizione dei concerti e degli spettacoli. E’ questa la prima rivoluzione dell’era Cutaia, che mercoledì mattina in conferenza stampa ha illustrato le novità del teatro.
La programmazione sinfonica passa da otto a 11 concerti, mentre quella lirica conferma i primi due titoli già messi in cartellone dall’ex sovraintendente Alexander Pereira: il Don Giovanni di Mozart e poi l’atteso Otello di Verdi, dopo lo spettacolo a porte chiuse del novembre 202 trasmesso da Rai cultura si Rai 5, proposto però nella sala grande. L’ultima opera in programma è ancora uno dei cavalli di battaglia verdiani, il Falstaff. Doveva essere invece Die Meistersinger di Wagner.
Onofrio Cutaia, da quindici giorni commissario straordinario del Maggio, illustra così le novità della 85° edizione del Festival che si aprirà il 22 aprile e si concluderà il 13 luglio, nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina nella quale però hanno brillato per la loro assenza il sindaco di Firenze Dario Nardella e l’assessore alla cultura Alessia Bettini (il comune è l’azionista di riferimento della fondazione) oltre al Governatore toscano Eugenio Giani e anche al direttore principale Daniele Gatti, quest’ultimo pare per impegni improrogabili. Un cartellone, insomma, all’insegna del “lacrime e sangue” dopo gli sfarzi di Pereira perché come ha ricordato lo stesso Cutaia “sono qui a fare un lavoro che non avrei mai voluto fare – ha detto – ma le condizioni di questo teatro sono molto difficili. Abbiamo il bisogno di ripensare questa meravigliosa macchina che produce cultura teatrale musicale e ripensarla nell’ambito della più piena sostenibilità. E’ fondamentale lavorare con la città, la città va accolta, vanno accolte le persone che vengono a teatro e questo teatro deve andare anche fuori da se steso, verso la città”.
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