Maggio: la nuova Sala Zubin Mehta, l’eccellenza nell’acustica

Firenze – Davvero il nuovo auditorium del Teatro del Maggio Fiorentino intitolata a Zubin Mehta che verrà inaugurato il 21 dicembre alla presenza del Capo dello Stato è la più moderna sala da concerto d’Europa? Non c’è per esempio a contenderle questo primato l’Elbphilarmonie di Amburgo? Attenzione: l’avveniristico edificio di mattoni rossi e cristallo sull’Elba è sicuramente  più bello, ma dal punto di vista dell’acustica è un po’ più discutibile della grande sala da 1200 posti che il sindaco Dario Nardella, il soprintendente Alexander Pereira e gli addetti ai lavori hanno presentato oggi alla stampa: “Sono due concetti diversi e non dunque confrontabili, ma per me l’acustica qui è migliore”, dice Juergen Reinhold , uno dei massimi esperti di acustica che ha partecipato alla realizzazione del secondo teatro del Parco della Musica fiorentino.

In ogni caso l’atmosfera che precede l’inaugurazione solenne (oltre a Mattarella, sono annunciati il ministro della Cultura Dario Franceschini, quella degli interni Luciana Lamorgese, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e tante altre autorità, compreso quel Matteo Renzi che è stato uno dei protagonisti della realizzazione del nuovo complesso teatrale finanziato dal governo in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Esattamente dieci anni dopo  l’inaugurazione del Teatro dell’Opera, avvenuta il 21 dicembre 2011, in soli 900 giorni dal momento in cui sono arrivati i finanziamenti, è stata ultimata la sorella minore, che insieme alla cavea rappresentano un’offerta complessiva di 3.500 posti.

“Un passo verso la conclusione” di un complesso che entro il 2022 vedrà il completamento dei ponti mobili della sala della lirica e l’apertura di un ristorante bistrot elegante aperto fino alle due di notte, perché la gente non sia costretta a cercare dove mangiare dopo gli spettacolo, ha detto Pereira.

L’entusiasmo che precede l’inaugurazione di martedì è dunque tutt’altro che ingiustificato. Da festeggiare per esempio c’è l’ultima uscita del presidente Mattarella fuori Roma prima della fine del mandato. Firenze e Scandicci erano state la prima tappa dell’inizio del settennato, ha ricordato un emozionato Dario Nardella che ha lanciato un appello perché i fiorentini gli rivolgano “un applauso per manifestargli l’amore della città verso di lui”. Dunque almeno un  minuto più dei sei della Scala? “Che sia ampio e caloroso”.

All’avanguardia dal punto di vista tecnologico “eclettica, polivalente” la sala è stata realizzata su committenza del Comune di Firenze (lavori diretti dall’ingegner Caselli) dallo studio ABDR dell’architetto Paolo Desideri , che aveva già realizzato il teatro dell’opera,  dalle imprese Sac di Roma della famiglia Cerasi e IGIT Spa e dall’ingegneria acustica della Mueller di Monaco. “La nuova sala – ha detto Desideri è stata progettata per raggiungere parametri di eccellenza che difficilmente possiamo riscontrare tutti insieme concentrati in analoghe strutture”.  I tempi rispettati e l’alta qualità del risultato ha fatto parlare di “miracolo italiano”, quando – è stato ripetuto – nessuno credeva che sarebbero stati rispettati i tempi”.

Ma è soprattutto sull’acustica che si concentra l’entusiasmo dei costruttori e soprattutto di chi poi quella sala dovrà riempire di arte musicale. Zubin Mehta non ha partecipato alla presentazione ma ha fatto sapere attraverso il sindaco quanto sia felice per il risultato dell’opera a lui intitolata. Il 21 dicembre dirigerà per la prima volta su questo podio la Messa a 4 voci di Giacomo Puccini e la settima sinfonia di Ludwig van Beethoven: genio italiano e genio tedesco, quelli che hanno creato l’auditorium.  Il concerto sarà ripetuto il 22, mentre il giorno dopo è in programma Il Fidelio sempre diretto da Mehta.

C’è un altro personaggio importante che ha contribuito a rendere possibile il momento magico che sta tornando a vivere il Maggio. Si chiama Maria Manetti Shrem, fiorentina che vive a San Francisco e  che ha creato un nuovo sistema di distribuzione in Nord America dei grandi marchi del made in Italy. E’ lei che ha contribuito a innescare una mobilitazione di nuovi donatori per rilanciare il teatro fiorentino versando mezzo milione di euro. In segno di ringraziamento le è stato intitolato il foyer della nuova Sala.

 

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