Firenze – L’incontro con la “proprietà” auspicato dai sindacati nel corso di una durissima conferenza stampa, nonché con il presidente della Fondazione del Maggio, vale a dire il sindaco di Firenze Dario Nardella, è avvenuto stamattina. Al tavolo, sia Dario Nardella che il presidente della Regione Enrico Rossi, oltre ai rappresentanti dei sindacati; sul tavolo, la situazione del Maggio musicale fiorentino, licenziamenti compresi. Fra gli esponenti sindacali, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil mentre era assente per impegni lavorativi fuori Italia il sindacato Fials.
L’incontro si è concluso con la diffusione di un comunicato congiunto sindacati-Comune, in cui si sottolinea la necessità comune di “impostare un metodo di confronto e lavoro rivolto al futuro, con l’obiettivo di aprire una fase nuova in un ambito di relazioni sindacali e cittadine più disteso e collaborativo. Le parti condividono la necessità di collaborare già a partire da marzo per integrare il Piano triennale 2016-18 finalizzato a un progetto di rilancio strutturale della Fondazione che non sia solo orientato a politiche di contenimento”, pur al netto di una situazione di difficoltà generale che coinvolge buona parte di tutte le Fondazioni lirico-sinfoniche d’Italia. .
I tre punti enucleati nel confronto come indispensabili per la ripartenza sono: la ripatrimonializzazione della Fondazione con l’impegno dei soci pubblici; la risoluzione dei nodi principali dovuti al debito arrivato a livelli preoccupanti, anche attraverso una urgente vertenza da aprire con Governo e Ministro, ciascuno per i propri canali istituzionali; in fine, la costruzione di una vocazione didattica, educativa e formativa più accentuata e con una produzione artistica più attenta alla fruizione in tutto il territorio toscano.
Se questi sono i tre punti che fungono da indicazioni per affrontare lo spinoso problema del Maggio, un altro importante paletto riguarda la gestione stessa della Fondazione. Nel documento congiunto infatti si stabilisce la necessità di una “definizione di un nuovo modello gestionale che aumenti in maniera rilevante i ricavi anche con politiche di marketing più incisive allo scopo di un generale aumento della marginalità tra costi e ricavi, con l’impegno a non ricorrere a ulteriori licenziamenti. Tutto questo anche alla luce dell’impegno del Comune di avviare entro il 2017 i lavori del nuovo auditorium – grazie ai 60 milioni del Patto per Firenze – che completerà la realizzazione del più importante polo di produzione lirico sinfonica in Italia”. Dunque, stop ai licenziamenti come “scorciatoia” per le esigenze di bilancio, mentre serve, secondo gli attori al tavolo, premere l’acceleratore su politiche di marketing più aggressive, una prospettiva che vede anche il valido aiuto dei 60milioni di euro necessari al completamento del Polo della Musica. Inoltre, il documento ricorda anche, con una “presa d’atto” della misura introdotta da Governo e Parlamento “in merito all’aumento della quota del Fus relativo agli enti lirico-sinfonici che prevede un aumento annuale per Firenze, a cui fa seguito l’impegno dei soci fondatori – fermo restando la verifica di sostenibilità di bilancio – a stabilizzare le quote di contribuzione”.