Maggio Festival: apre Adriana Lecouvreur, opera fiorentina di Cilea

Firenze – Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea è la prima opera in cartellone dell’83ª edizione del Festival del Maggio Musicale. Andrà in scena il 27 aprile 2021, in programma dopo l’appuntamento sinfonico inaugurale con il concerto diretto da Daniele Gatti del 26 aprile.

Si potrebbe definire toscana, anzi fiorentina, perché quasi interamente composta a Firenze (prima in un appartamento in via Giuseppe Garibaldi e poi in una villa a Fiesole) tra il 1900 e il 1902.

Sul podio il maestro Daniel Harding a dirigere il Coro e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e, alla regia, il debutto fiorentino di Frederic Wake-Walker. Maestro del Coro è Lorenzo Fratini. Le coreografie sono di Anna Olkhovaya, le scene di Paulina Liefers, i costumi di Julia Katharina Berndt, le luci di Marco Faustini.

A interpretare la protagonista, il soprano María José Siri, artista di fama internazionale che dopo il successo al Maggio di Il tabarro e Suor Angelica ha recentemente interpretato Abigaille nel Nabucco dello scorso ottobre 2020 e che è reduce da una recentissima e trionfale Adriana all’Ópera de Las Palmas de Gran Canaria.

Insieme a lei, nel ruolo della Principessa di Bouillon, il mezzosoprano Ksenia Dudnikova, che debutta al Teatro del Maggio con il personaggio che l’ha presentata al pubblico ed è una delle voci emergenti più interessanti del panorama lirico attuale.

Nel ruolo del Conte di Sassonia, il tenore Martin Muehle, ospite abituale a Parigi, Amsterdam, Londra, Monaco, Berlino anche lui al suo debutto al Maggio. A interpretare Michonnet il baritono Nicola Alaimo, artista ospite del Maggio in varie occasioni tra cui il recente Home Gala Concert dello scorso anno e che presto sarà Falstaff nella prossima stagione. Nei ruoli del Principe di Bouillon e l’Abate di Chazeuil, il basso Alessandro Spina e il tenore Paolo Antognetti, anch’essi ospiti in varie occasioni nelle produzioni del Maggio. Con loro, le presenze degli artisti dell’Accademia del Maggio, Chiara Mogini (Madamigella Jouvenot), Valentina Corò (Madamigella Dangeville), Davide Piva (Quinault), Antonio Garés (Poisson) e Michele Gianquinto (Un maggiordomo).

Adriana Lecouvreur, quarta e tra le più celebri delle cinque opere composte da Francesco Cilea, nonostante fosse stata scritta quasi integralmente a Firenze, fu presentata la prima volta a Milano dove Cilea la completò, nel 1902 al Teatro Lirico con grandi nomi come Angelica Pandolfini ed Enrico Caruso ottenendo immediatamente un successo enorme.

L’opera arrivò a Firenze nel 1903 alla Pergola e fu diretta da un giovane Tullio Serafin, replicando certamente il trionfo milanese e restò in cartellone per molte seguitissime repliche. Successivamente fu eseguita al Teatro Pagliano nel 1906 e lentamente e sorprendentemente fu in seguito quasi dimenticata dai teatri italiani e stranieri. Rientrò nel repertorio negli anni ’30 ma prima di rivederla sulle scene, i fiorentini hanno dovuto attendere il 1940 quando riallestita al Teatro Comunale, interpretata da Magda Olivero. Da allora si contano solo altre edizioni, nel 1966, nel 1981 e l’ultima nel 2010.

Si tratta una vicenda vissuta in epoca illuministica da Adriana, una grande tragicienne della Comédie Française (celebrata da Voltaire), all’interno di una variante del classico triangolo amoroso con Maurizio, conte di Sassonia conteso fra la principessa di Bouillon e la protagonista, e Michonnet, compagno di teatro segretamente innamorato di Adriana. Per Cilea ci sono tutti gli elementi di sicura efficacia drammatica da poter sviluppare in musica: intensi colpi di scena, scontri notturni tra rivali in amore, omaggi al Grand opéra, l’ambientazione nel Settecento galante (dipinto con grazia e levità secondo il modello francese), un intrigo noir e l’espediente del teatro nel teatro che consente alla protagonista di passare dalla finzione di una commedia recitata alla passione della vita reale.

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