Pisa – Il piccolo centro di Buti nel pisano torna ad essere protagonista del Maggio drammatico. Domani, domenica 8 maggio, verrà infatti rappresentato, in forma itinerante, il Maggio della “Passione di Gesù Cristo“ testo e drammaturgia Dario Marconcini e Paolo Billi, traduzione in versi del Maggio Enzo Pardini, regia Dario Marconcini, costumi Leontina Collaceto.
Lo spettacolo inizierà alle ore 17.00 partendo dal Teatro F. di Bartolo. In caso di maltempo la rappresentazione si svolgerà interamente all’interno della Chiesa di S. Giovanni Battista.
“Avevamo trovato in chiesa una dimensione intima, direi poetica – osserva il regista Dario Marconcini – che rischiava di divenire, nella ripetizione, non un fatto rituale ma estetico. Allora abbiamo deciso di affrontare di nuovo il percorso all’aperto, e così cercare una nuova sfida “.
Marconcini aggiunge che non è un re-make di 37 anni fa, “perché allora con Billi ci guidava una ricerca sul campo di tipo antropologico che portava a porci delle domande davanti allo smarrimento dato dalla fine di un mondo culturale e, in particolare, di una cultura popolare che stava per ridursi solo a una forma dì folklore buono per le sagre di paese”
Nel ricordare che il Maggio della Passione, allora, fu un evento che in qualche modo dette una scossa a tutte le ricerche sul canto del maggio e ridette linfa e dignità a questa forma di espressione artistica, spesso dimenticata, patrimonio e tesoro di una comunità., Marconcini sottolinea anche che “uscire oggi fuori per le strade, dopo il tempo in questi anni trascorso al chiuso nella penombra della chiesa, ci porrà nuovi interrogativi. Intanto non ci sono più molti dei maggianti di allora che erano abituati al canto all’aperto e la loro voce si era plasmata risuonando per campi e valli”.
Il regista rileva quindi che i tempi sono cambiati, i luoghi hanno nuovi abitanti e che “ gli interpreti di ora, pur valorosi e generosi, non hanno quelle antiche risonanze, rispettano più il presente e ce lo restituiscono con più moderne inflessioni e sfumature , sono più pragmatici e, se vogliamo, appaiono più “crudeli” ; sono uno specchio dei nostri giorni”. E si domanda : “Quale sarà l’impatto? Quali i rifiuti? Quali le sensazioni? Quali le risposte? Quali le condivisioni?”
Annuncia poi che “nell’ultima parte ritorneremo in chiesa e lì forse, dopo questo breve e intenso viaggio, dopo questo spaesamento, non sembrerà più inutile il sacrificio di Cristo, l’aver dolorosamente in qualche modo cercato di incarnarlo, così come il pianto rituale delle donne potrà di nuovo cercare di essere memoria condivisa, con la speranza che l’indifferenza davanti al racconto di questa grande storia cada e ci porti a un momento comune di silenzio, turbamento, compassione”.
“In questo cammino, che inizierà dal Teatro, la’ dove tutto cominciò – conclude Dario Marconcini – ci faranno da guida, di luogo in luogo, le musiche e i canti della Missa Luba e della Matthaus Passion di J.S.Bach , che scandivano “Il Vangelo secondo Matteo” di P. P.Pasolini alla cui memoria fu dedicata questa scrittura del 1985″.
Teresa Paoli, Presidente della Compagnia del Maggio Butese, elenca poi l’itinerario della rappresentazione nelle sue varie fasi:
I: Teatro F. di Bartolo le annunciazioni, la fuga in Egitto
II: Rive del Rio Magno: il battesimo, le tentazioni
III: P.zza Garibaldi: la chiamata degli apostoli
IV: P.zza Martiri della Libertà: le parabole
V: P.zza I. Danielli: la vigna
VI: strade del paese le invettive
VII: Duomo S. Giovanni Battista: la Passione
La presidente Paoli annuncia anche che, per l’occasione, si terrà la mostra Il Maggio butese. Domani 8 maggio infatti presso l’ex frantoio Rossoni, la Compagnia del Maggio apre le sue porte per mostrare i materiali storici e le immagini dei Maggi butesi.
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