Firenze – Tra un mese, “forse prima” un piano di programmazione triennale; niente nuovi licenziamenti; il sovrintendente è un primus inter pares; un nuovo atteggiamento verso la danza, che, sebbene il corpo di ballo del Maggio sia stato “liquidato” dalla precedente gestione, potrebbe riacquisire uno spazio nel Maggio. Inoltre, anche un ritorno a Boboli. Ma non è solo questa, quella che si prospetta come la “rivoluzione gentile” di Cristiano Chiarot, il nuovo soprintendente del Maggio Fiorentino, perché l’obiettivo dichiarato è quello di fare del Maggio un grande motore di cultura, interrelato con gli altri soggetti cittadini. 64 anni, giornalista, fino ad ora sovrintendente della Fenice di Venezia, Chiarot è apparso ieri, all’incontro con la stampa, deciso a fare uscire il Maggio dalla crisi: “Il passato è passato – ha detto – questa fondazione ha subito alcuni traumi. Ma noi non siamo per nuovi licenziamenti: i lavoratori devono riconquistare la loro serenità”.
16 Maggio 2017
Maggio, da Chiarot la “rivoluzione gentile”
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