Firenze – Nove opere liriche, praticamente tutti nuovi allestimenti, due opere per i ragazzi e le scuole. Sul podio, primo tra tutti, il direttore onorario a vita del Maggio Zubin Mehta che dirige per 30 volte (22 recite per le quattro opere e 8 nei concerti). Con lui, tra gli altri, in stagione lirica John Eliot Gardiner, Riccardo Muti, Daniele Gatti, Christoph von Dohnány, Valery Gergiev, Charles Dutoit. E tanti artisti nelle compagnie di canto composte da Toni Gradsack, tra cui Thomas Hampson, Francesco Meli, Leo Nucci, Plácido Domingo, Asmik Grigorian, Jessica Pratt, Valentina Naforniţă.
Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha presentato il programma della stagione lirico sinfonica 21/22: dal 30 agosto 2021 al 9 aprile 2022. Le nove opere sono: Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart , La traviata di Giuseppe Verdi, Linda di Chamounix di Gaetano Donizetti, Falstaff di Giuseppe Verdi, Madama Butterfly di Giacomo Puccini, Fidelio di Ludwig van Beethoven, Die Fledermaus di Johann Strauss Jr., Lo sposo di tre, e il marito di nessuna di Luigi Cherubini, L’amico Fritz di Pietro Mascagni.
La stagione sinfonica, preceduta da due trasferte il 14 agosto a Grafenegg e il 15 agosto a Budapest con due concerti diretti da Zubin Mehta e il pianista Rudolf Buchbinder, conta 13 concerti con l’Orchestra del Maggio (8 diretti da Zubin Mehta, 1 da Christoph von Dohnányi, 1 da John Eliot Gardiner, 1 da James Conlon, 1 da Daniele Gatti e 1 da Franz Welser-Möst), un concerto con l’ Orchestra Mozart diretta da Daniele Gatti, un concerto dell’ Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, sul podio Valery Gergiev, e Charles Dutoit con l’Orchestra di Montecarlo e la partecipazione di Martha Argerich. In settembre è in programma un concerto dell’Orchestra Cherubini, diretta da Riccardo Muti, con la partecipazione di professori dell’Orchestra del Maggio e degli artisti del Coro del Maggio e dell’Orchestra e del Coro dell’Arena di Verona.
Le opere
Inizia dunque la programmazione il 30 agosto con tre repliche l’ 1, il 4 e il 6 settembre il Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart con la direzione di Zubin Mehta e la regia di Sven-Erich Bechtolf, e sul palco un grande cast con le voci di Valentina Naforniţă che dalla Wiener Staatsoper ha spiccato il volo affermandosi nei più importanti teatri europei nel ruolo di Fiordiligi, lo strepitoso mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya (Dorabella), una delle stelle tra i tenori americani Matthew Swensen (Ferrando), l’affermatissimo Mattia Olivieri (Guglielmo), Benedetta Torre, già ascoltata al Maggio nella Missa Defunctorum di Paisiello diretta da Riccardo Muti (Despina) e il baritono di fama mondiale, il carismatico Thomas Hampson (Don Alfonso).
Zubin Mehta dirige il secondo titolo operistico della stagione: La traviata, di Giuseppe Verdi. Con quest’opera continua la felice collaborazione del Maggio con Davide Livermore al quale è affidata la regia per questo nuovo allestimento. Livermore firma questa edizione dopo il recente Rigoletto di febbraio 2021 e con lui il Maggio ha dei progetti anche per la prossima stagione sul versante della trilogia popolare verdiana: infatti sara sua la firma per la regia di Il trovatore previsto nel 2023. La prima di La traviata è fissata per il 17 settembre con repliche il 22, 24, 28 e il 2 e 5 ottobre. Nel ruolo di Violetta il soprano Nadine Sierra, al suo debutto sia come Violetta che al Maggio, acclamatissima oramai in tutto il mondo. Con lei un trio di grandissimi artisti: nel ruolo di Alfredo, Francesco Meli e nel ruolo di Germont Leo Nucci e Placido Domingo. Caterina Piva sarà Flora, e la compagnia si compone con Francesco Venuti (barone Duphol), Luca Bernard (Gastone), William Corrò (marchese d’Obigny), Emanuele Cordaro (dottor Grenvil), Caterina Meldolesi (Annina). Le scene sono di Giò Forma, i costumi di Mariana Fracasso e le luci di Antonio Castro.
A La traviata si alternerà sul palcoscenico Linda di Chamounix, di Gaetano Donizetti, con la prima il 21 settembre e le repliche il 23, 30 e il 3 ottobre. Linda di Chamounix è il secondo titolo che è stato messo in scena lo scorso 15 gennaio per registrarlo e trasmetterlo al pubblico sul sito del Maggio. Sul podio Michele Gamba annoverato tra i più affermati giovani italiani, che ha già raccolto successi e apprezzamenti alla Scala ed è stato assistente di Daniel Barenboim e Antonio Pappano e che al Maggio ha diretto prima di questa Linda, il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini nel gioioso allestimento di Damiano Michieletto; la regia è firmata da Cesare Lievi e sul palco un grande cast con le voci di due stelle del belcanto come Jessica Pratt (Linda) e Teresa Iervolino (Pierotto), poi il tenore Francesco Demuro nella prima recita seguito da Giulio Pelligra (Carlo)nelle altre recite, Vittorio Prato (Antonio), Marina De Liso (Maddalena), Fabio Capitanucci (marchere di Boisfleury), Michele Pertusi (prefetto)e Antonio Garés (un intendente). Le scene e i costumi sono di Luigi Perego le luci di Gigi Saccomandi.
Il 19 novembre dopo le lunghe tournée in Cina e in Europa di ottobre e novembre, il Maggio mette in scena la sua quarta opera in cartellone: l’atteso e nuovissimo allestimento di Falstaff di Giuseppe Verdi con la regia affidata a Sven-Erich Bechtolf (con il suo rodato staff: Julian Crouch alle scene e Kevin Pollard ai costumi, Alex Brok alle luci e Josh Higgason ai video) e la direzione di uno dei massimi direttori dei nostri tempi, il maestro John Eliot Gardiner. Nel ruolo del titolo Nicola Alaimo da lui debuttato a Pisa nel 2006 e poi consacrato nel 2013 a New York con la direzione di James Levine, da allora una delle sue interpretazioni più acclamate che gli è valsa anche un Premio Abbiati nel 2016. Con lui nel ruolo di Ford Simone Piazzola, Xabier Anduaga (Fenton), Paolo Antognetti (dottor Cajus), Antiono Garès (Bardolfo), Alessandro Spina (Pistola). Ailyn Pérez che torna al Maggio dopo La rondine di Giacomo Puccini dello scorso settembre 2020, sarà Alice Ford, Sara Mingardo sarà Mrs. Quickly, e Meg Page sarà Vasilisa Berzhanskaya; Francesca Aspromonte sarà Nannetta. Le repliche sono fissate il 21, il 23, il 30 novembre e il 3 e 5 dicembre.
In dicembre con la prima il 9 e repliche il 12, il 14, il 17 e il 19 va finalmente in scena Madama Butterfly di Giacomo Puccini nel nuovo allestimento di Chiara Muti e la direzione di Francesco Ivan Ciampa. La commovente vicenda della piccola Ciociosan era prevista in cartellone nel novembre dello scorso anno e fu sospesa a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Le scene sono di Leila Fteita, i costumi di Alessandro Lai, le luci di Vincent Longuemare. Butterfly sarà Svetlana Aksenova una delle voci che più si stanno affermando nel panorama internazionale e ha trionfato nel ruolo a Zurigo, Berlino, Stoccarda, Londra, Monaco. Nel ruolo di Pinkerton Sergej Skorokhodov uno dei tenori favoriti da Valery Gergiev e vera star del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo e che ha ottenuto un vero trionfo alla Scala interpretando il ruolo di Andrej Chovanskij nella Chovanščina di Musorgskij. Laura Verrecchia sarà Suzuki, Alessandro Luongo sarà Sharpless e con loro Alessio Cacciamani (zio Bonzo), Paolo Antognetti (Goro), Francesca Cucuzza (Kate Pinkerton), Gianluca Margheri (principe Yamadori), Francesco Venuti (Commissario).
Sempre in dicembre dopo la solenne inaugurazione con il concerto diretto da Zubin Mehta del 22,
il nuovissimo Auditorium del Maggio ospiterà il 23 dicembre con repliche il 28, il 30 e in seguito il 2, 5, 7 gennaio 2022, sulla sua scena il nuovo allestimento di Fidelio di Ludwig van Beethoven, sul podio il maestro Zubin Mehta. La regia è affidata a Matthias Hartmann che ha immaginato una scena con teli e veli sui quali saranno proiettate e dipinte le celebri immagini delle Carceri di Giovanni Battista Piranesi. Florestan sarà Peter Seiffert, Don Pizarro sarà Tomasz Konieczny, Leonore sarà Lise Davidsen, uno dei soprani più contesi al mondo per le interpretazioni straussiane, che si alternerà nel ruolo con Elisabeth Strid anche lei acclamatissima interprete di questo repertorio; Rocco sarà Franz Josef Selig, uno dei bassi più celebri al mondo; Marzelline sarà Francesca Aspromonte.
Dall’irresistibile verve musicale e primo titolo dell’anno nuovo e settimo del cartellone, per tuffarsi gioiosamente nella Vienna degli Strauss, è la nuova produzione con Staatstheater am Gärtnerplatz di Monaco: Die Fledermaus di Johann Strauss jr. La prima è programmata il 16 gennaio e le repliche il 18, 20, 21, 23. Sul podio Zubin Mehta. La regia e luci sono Josef E. Köpplinger, le scene di Rainer Sinell e i costumi di Alfred Mayerhofer. Nel cast troviamo Markus Werba (Gabriel von Eisentstein), Valentina Naforniţă (Rosalinde), Giorgio Berrugi (Alfred), Regula Mühlemann (Adele), Reinhard Mayr (Frank), Marina Viotti (Orlofsky), Liviu Holender (Falke); Daniel Prohaska (Blind), Miriam Albano (Ida), Tobias Moretti, celebre attore austriaco (notissimo anche in Italia per le sue interpretazioni nella serie televisiva del “Il Commissario Rex”), sarà la voce recitante nel ruolo di Frosch.
Sempre all’Auditorium, il 22 gennaio, con repliche il 24 e il 4, 6, 8 febbraio va in scena Lo sposo di tre e marito di nessuna, di Luigi Cherubini. Questo titolo avrebbe inaugurato l’edizione del Festival nel 2020, opera di rara esecuzione, mai rappresentata a Firenze prima d’ora, nel nuovo allestimento del Teatro del Maggio che vedrà sul podio Diego Fasolis, la regia di Cesare Lievi e tra gli interpreti Sara Blanch (Donna Lisetta), Ruzil Gatin (Don Martino), Fabio Capitanucci (Don Pistacchio), Arianna Vendittelli (Donna Rosa), Mattia Olivieri (Don Simone), Benedetta Torre (Bettina) e Giulio Mastrototaro (Folletto). Le scene e i costumi sono di Luigi Perego, le luci di Gigi Saccomandi. L’opera, l’unica che il compositore fiorentino scrisse per Venezia, è un dramma giocoso in due atti su libretto di Filippo Livigni debuttò con successo al Teatro San Samuele nel novembre del 1783. Cherubini, al tempo poco più che ventenne, si cimentò con un genere per lui inconsueto, realizzando un divertissement in linea con la tradizione di scuola napoletana pieno di verve musicale e brio. Lo sposo di tre o il marito di nessuna fu messo in cartellone l’anno scorso e viene riprogrammato adesso, per riportare all’attenzione del pubblico i componimenti di questo straordinario musicista fiorentino, apprezzatissimo anche da Beethoven e si prefigge anche di contribuire a colmare la lacuna di programmazione delle sue opere.
Chiude la stagione 21/22 prima dell’avvio dell’edizione 84 del Festival del Maggio Musicale l’ultimo titolo, il nono del cartellone, L’amico Fritz di Pietro Mascagni. L’opera, messa in scena nell’Auditorium, manca dal cartellone del Maggio da più di 80 anni quando fu diretta da Mascagni stesso. La prima è programmata l’1 marzo con le repliche il 3, 6, 9 e 12. Il nuovo allestimento con la regia di Rosetta Cucchi (che torna al Maggio dopo Risurrezione, l’opera di Franco Alfano in cartellone nel gennaio 2020) sarà diretto da Riccardo Frizza, nei ruoli principali Charles Castronovo (Fritz Kobus), Salome Jicia (Suzel) e Teresa Iervolino (Beppe lo zingaro). Riccardo Frizza uno dei più importanti direttori italiani, direttore musicale del Festival Donizetti con una intensa attività al Metropolitan, a Monaco, al Covent Garden che torna a Firenze dopo il Rigoletto di Verdi, con la regia di Davide Livermore dello scorso febbraio.
Due i titoli riservati ai ragazzi e alle scuole: accanto a Cenerentola (per i bambini) di Gioachino Rossini con la regia e la riduzione per i giovanissimi di Ulrich Peter nell’allestimento del Teatro alla Scala, Così fan tutti, l’amore è un gioco, tratto dall’opera Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart. La regia e la scrittura scenica sono di Manu Lalli, l’adattamento e le musiche originali sono di Luca Giovanni Logi. La prima rappresentazione assoluta è prevista il 13 dicembre 2021 con repliche fino al 19. L’allestimento del Maggio è in coproduzione con Venti Lucenti, in collaborazione con l’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze e l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. Le scene sono di Roberta Lazzeri e i costumi Cecilia Russo.
I concerti
La stagione sinfonica, preceduta da due trasferte il 14 agosto a Grafenegg e il 15 agosto a Budapest con due concerti diretti da Zubin Mehta e il pianista Rudolf Buchbinder, prende avvio con Zubin Mehta il 10 settembre con la ripresa del “Ciclo Beethoven” in programma le sinfonie n. 3 in mi bemolle maggiore, Eroica e la n. 5 in do minore op. 67.
Il 12 settembre Daniele Gatti, dirige l’Orchestra Mozart in un programma con musiche di Igor Stravinskij (Apollon Musagète, balletto in due scene) e Wolfgang Amadeus Mozart (Sinfonia in do maggiore K. 551, Jupiter).
In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, lunedì 13 settembre Riccardo Muti, dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro del Maggio, con i professori d’Orchestra del Maggio e i professori d’Orchestra e Artisti del Coro dell’Arena di Verona in un concerto con musiche di Tigran Mansurian (Purgatorio – Commissione del Ravenna Festival), Franz Liszt (Dante-Symphonie S 109), e di Giuseppe Verdi le Laudi alla Vergine Maria. Il concerto sarà eseguito anche il 12 settembre a Ravenna e il 15 a Verona.
Il “Ciclo Beethoven” prosegue il 25 settembre con il concerto diretto da Zubin Mehta che affronta la sinfonia 1 in do maggiore op. 21, la sinfonia 2 in re magg. op 36 e la sinfonia 4 in si bemolle maggiore op. 60; e che continua il 29 settembre con sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 Pastorale e la sinfonia n. 7 n la maggiore op. 92.
L’1 ottobre Christoph von Dohnányi, poco dopo aver festeggiato i suoi 92 anni (è nato l’8 settembre 1929) sale sul podio dell’Orchestra del Maggio per affrontare il concerto che avrebbe dovuto dirigere lo scorso 20 febbraio. In programma musiche di Charles Ives (The Unanswered Question), di György Ligeti con il Concerto doppio per flauto, oboe e orchestra (Henrik Wiese, flauto; Tobias Vogelmann, oboe) e per chiudere la sinfonia n. 6 in si minore op. 74, Patetica di Pëtr Il'ič Čajkovskij.
Prima della trasferta europea, il 28 ottobre Zubin Mehta dirige di Alban Berg Drei Bruchstücke aus Wozzeck con il soprano Asmik Grigorian e la Sinfonia n. 9 in re minore di Anton Bruckner e l’Adagio dalla 10 sinfonia di Gustav Mahler.
Sabato 20 novembre, sir John Eliot Gardiner impegnato nelle recite del Fastaff, dirigerà un concerto sinfonico il cui programma verrà presto annunciato.
L’11 dicembre sarà la serata dedicata all’Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo diretta da Valery Gergiev.
Il 22 dicembre è in programma la solenne inaugurazione del nuovo Auditorium e a battezzare la sala sale sul podio del Coro e dell’Orchestra il direttore a vita del Maggio, il maestro Zubin Mehta. Il programma emblematico prevede una prima esecuzione assoluta – commissione del Maggio Fiorentino – di una composizione di Luca Francesconi Divina Commedia; poi la Messa di gloria per soli, coro e orchestra di Giacomo Puccini in omaggio al grande compositore toscano e il Te Deum in do maggiore di Anton Bruckner, solisti Elisabet Strid, soprano; Marie-Claude Chappuis, mezzosoprano, il tenore Freddie De Tommaso e il basso Franz-Josef Selig.
Per la fine dell’anno il 31 dicembre 2021, il maestro Zubin Mehta dirigerà la sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93 e la sinfonia n. 9 in re minore op. 125 per soli, coro e orchestra di Ludwig van Beethoven. Interpreti: Elisabet Strid, soprano, Marie-Claude Chappuis, mezzosoprano, il tenore Giorgio Berrugi e il basso Franz-Josef Selig.
Il 4 gennaio 2022 il “Ciclo Beethoven” chiude la sua programmazione con l’esecuzione delle ultime due sinfonie beethoveniane eseguite nella sera dell’ultimo dell’anno; il cast vocale resta il medesimo.
Il 10 gennaio il Teatro del Maggio ospiterà l’Orchestra di Montecarlo diretta da Charles Dutoit con una solista d’eccezione: al pianoforte Martha Argerich.
Il 22 gennaio, Zubin Mehta in un programma ancora in via di definizione dirigerà un concerto sinfonico corale.
Appuntamento il 26 febbraio in Auditorium con James Conlon alla guida dell’Orchestra del Maggio in un programma da definire.
Sempre all’Auditorium l’11 marzo torna Daniele Gatti per dirigere, di Maurice Ravel, il Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra con Hélène Grimaud al pianoforte.
In chiusura prima dell’avvio del Festival, il 9 aprile, il concerto diretto da Franz Welser-Möst il grande direttore per la prima volta al Maggio; il programma in via di definizione verrà comunicato successivamente e sarà eseguito nell’Auditorium.
I titoli del prossimo Festival, 84 esima edizione
Sono stati annunciati i titoli operistici della prossima edizione del Festival la cui inaugurazione è anticipata al 12 aprile con Orphee et Eurydice di Gluck in un nuovo allestimento con la direzione di Daniele Gatti, sono previste 5 recite in Auditorium.
Segue sempre nell’Auditorium il 24 aprile, per 5 recite, Romeo et Juliette di Charles Gounod con la direzione di Henrik Nanasi e la regia di Frederic Wake-Walker. Il 4 maggio per 7 rappresentazioni, Zubin Mehta dirige Le nozze di Figaro nel nuovo allestimento con la regia di Sven-Eric Bechtolf.
Il 22 maggio per cinque recite una nuova produzione di I due Foscari di Giuseppe Verdi. Direttore Carlo Rizzi e la regia di Grischa Asagaroff con Plácido Domingo nel ruolo di Francesco Foscari e la sorprendente voce di Jonathan Tetelman come Jacopo.
Dal 7 giugno in alternativa all’Auditorium e probabilmente sul palcoscenico di La Pergola e fino al 18 con 5 recite, Ariadne auf Naxos di Richard Strauss con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Matthias Hartmann. Ariadne sarà Krassimira Stoyanova, Zerbinetta sarà Jessica Pratt e per sé il sovrintendente Pereira ha riservato il ruolo del Haushofmeister che ha sostenuto come un cameo in moltissime produzioni delle stagioni da lui disegnate.
In giugno, altrettanto o all’auditorium o a La Pergola, Alceste di Lully, diretto da Federico Maria Sardelli e con la regia di Robert Carsen.
Foto: John Eliot Gardiner