Firenze – La modalità di infiltrazione delle mafie in territori diversi da quelli di origine è molto più insidiosa e difficile da scorgere rispetto al controllo del territorio che invece spesso è attuato al Sud. “Mentre nel Sud la società civile deve prendere le distanze dalle mafie, prendere una posizione forte, quindi deve ricorrere ad una mobilitazione di carattere generale, qui deve invece assumere un atteggiamento che sia in funzione preventiva, che significa fare attenzione a tutto quello che accade di anomalo, a fenomeni” di sospetta infiltrazione. A dare il segnale della necessità di un approccio diverso necessario nel centro nord rispetto alla questione “mafie” è il prefetto di Firenze Luigi Varratta, esortando cittadini e istituzioni a vigilare.
Le riflessioni di Varratta sono state raccolte a margine dell’evento che si è tenuto ieri a Palazzo Medici Riccardi, la presentazione del volume “Stato e criminalità” di Società Libera.
“Il contrasto militare alla criminalità organizzata non è sufficiente né per combatterla né per vincerla. Per avere risultati straordinari ci vuole un atteggiamento mentale diverso della società civile”. Vale a dire, questo atteggiamento impegna ogni cittadino ma anche “gli enti locali perché questa criminalità, che è entrata in tutte le regioni, punta alla pubblica amministrazione, ai grandi appalti e all’economia legale perché questi signori hanno un sacco di liquidità che devono ‘pulire’”.
E circa il quadro attuale, “La crisi favorisce le mafie e bisogna stare attenti quando vengono rilevate delle aziende, quando ci sono grosse acquisizioni di immobili, quando ci sono incendi di macchinari di cantieri. Sono reati-spia, segnali importanti che tutti devono osservare. Il cittadino, l’associazione, l’ente, l’operatore economico, l’operatore bancario devono rilevare questi segnali, oltre alle forze dell’ordine, che lo fanno già”.
E il veleno dei veleni, la corruzione come atteggiamento “normale” di gestione economica e politica è in agguato. Varratta ha evidenziato il pericolo derivante dalla corruzione nelle istituzioni pubbliche: “Il passaggio tra corruzione negli enti e criminalità organizzata al Sud è ordinario, quasi normale. Al Nord bisogna stare attenti. La corruzione è un grosso pericolo, è il male peggiore in questo momento, è una minaccia seria per la democrazia. Nel Sud alla base della criminalità organizzata c’è la corruzione. Qui non ancora, ma bisogna tutti sorvegliare”.