La Cgil chiama a raccolta le forze sociali e politiche cittadine per lanciare un appello: sulla ndrangheta si può fare di più. Lo ha detto chiaro e tondo il segretario provinciale Guido Mora, nel corso del convegno “Diritti, libertà e democrazia minacciate dalla ‘Ndrangheta: la comunità reagisce”. “Continuiamo ad essere preoccupati – ha detto Mora – per quello che molti definiscono non più una infiltrazione della criminalità organizzata ma un insediamento. E’ chiaro che reagire vuol dire che tutte le componenti del territorio devono collaborare, cosa che ancora noi non vediamo. Abbiamo proposto da tempo il sederci intorno al tavolo ma non per via burocratica ma per via fattiva per trovare sensibilità tra la rappresentanza sociale, politica ma anche tra i cittadini. C’è molto da fare – ha concluso Mora – ecco perché oggi vogliamo riprendere il discorso”.
All’incontro ha preso parte anche il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che commentato: “ Il grande tema culturale è non immaginare le mafie per quello che erano e invece comprenderne l’evoluzione, in particolare quella economica in tanti settori. Quali settori? Intanto potremmo partire dagli appalti, non solo nei grandi settori pubblici come l’edilizia ma anche nei lavori minori per cifre e per dimensioni: penso a tutti gli appalti che viaggiano nel sociosanitario, nelle esternalizzazioni, cioè tutto ciò che è legato ad una logica priva di selezione a monte e spesso ispirata al massimo ribasso”.
Qualche segnale positivo viene sottolineato anche dal segretario della Cgil Emilia Romagna Luigi Giove: “Dopo sisma 2012 abbiamo sottoscritto protocollo per ricostruzione e pare che stia funzionando”. Mentre va perfezionato il meccanismo degli elenchi di merito: “Nelle gare dobbiamo dare qualcosa di più, se diamo alle ditte solo un bollino antimafia il sistema non funziona. Le imprese che scelgono la via della legalità devono essere premiate perché chi non rispetta le regole è vincente e inquina il mercato”.
Nel dibattito è intervenuto anche il presidente della Provincia Giammaria Manghi: replicando alle critiche espresse in un recente convegno da Nando Dalla Chiesa, Manghi ha difeso lo strumento dei protocolli di legalità come strumento efficace di prevenzione dalle infiltrazioni mafiose.