Quel piccolo gesto della mano che sfila lo spazzolino dal contenitore e sapientemente se lo rotola dal basso in alto sulle ciglia che improvvisamente si allungano, si piegano, fanno ala sui lati, diventano voluminose, regalando agli occhi delle signore un’ombra che può essere, a loro scelta, seducente o misteriosa, magnetica, sensuale, o birichina. Virtù miracolose del mascara, asso di battaglia e di allegria alla portata di tutte le donne. Dalla diva del cinema alla lavoratrice che tramite quel gesto scorda per un attimo la stanchezza del doppio lavoro femminile, alla ragazzina che va in discoteca o la casalinga per cui spazzolarsi ad arte le ciglia è un po’ come togliersi il grembiule. Un piccolo gesto a cui le donne rinunciano meno volentieri che a qualsiasi altro trucco, perfino quelle che prediligono l’aspetto acqua e sapone, convinte che, se usato in questo caso con parsimonia, un tocco di mascara non tolga loro l’aspetto al naturale.
Il mascara fa parte della vita quotidiana, ma chi lo sa che quasi l’intero quantitativo di quella cremina leggermente appiccicosa – ma guai se fa i grumi – di tonalità nera ma anche marrone, viola, verde, celeste, a seconda del colore degli occhi o dei desideri delle infinite donne del mondo che se lo spargono sulle ciglia viene creato in Italia? E che il re del mascara è un imprenditore sessantanovenne nato a Crema, sposato e con figlia, che produce cosmetica ma è anche senatore della Repubblica, Renato Ancorotti, il quale ci confessa di avere scelto come cavallo di battaglia della sua impresa proprio il mascara, dal momento che “piace a tutte perché non trasforma l’apparenza e lo usano perfino le donne che per il resto non si truccano” . È infatti dalla sua azienda, l’Ancorotti Cosmetics, da lui fondata insieme alla figlia Enrica nel 2009, che parte, “il 90% di mascara di tutte le maggiori case a livello internazionale” , come spiega Ancorotti.
Compri questo o quel brand di mascara e spesso lo fai più per la risonanza sul mercato di quella specifica marca scritta sul contenitore che perché tu abbia esperienza di cosa il contenuto sia fatto . Senza pensare che comunque quel mascara non è prodotto dal brand che hai scelto, ma quasi inesorabilmente è made in Italy. “D’altra parte, il prodotto italiano – spiega Ancorotti – è considerato il migliore per serietà di materie prime e di lavorazione”.
Renato Ancorotti è uomo di iniziativa e persona poliedrica. Non solo imprenditore con la sua Ancorotti Cosmetics, azienda di ricerca e sviluppo nella produzione in conto terzi, soprattutto di mascara per quasi tutti i più prestigiosi marchi internazionali e da fine 2024 patron anche di due altre aziende, una di cosmetici e l’altra di profumi. Ma dal 2018 è anche, in seno appunto a Confindustria, presidente di Cosmetica Italia, l’ associazione di categoria che riunisce 600 aziende, la gran parte delle imprese cosmetiche italiane. Ma le belle ciglia non bastano e per lui non è solo mascara ma anche politica. Ancorotti è prima consigliere provinciale a Cremona per FI, poi assessore alla cultura nella giunta di Crema per il Popolo della libertà e consigliere comunale sempre a Crema e sempre con il PDl. Infine, nel 2022, entra in Parlamento come senatore eletto in Lombardia nelle liste di Fratelli d’Italia e fa parte della 9* Commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, oltre che della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e della delegazione parlamentare dell’ OSCE ( Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa).
Gli interessa molto l’ incarico a senatore, dice, ma se deve proprio confessare la sua vera passione, quella è l’imprenditoria che trova “più concreta”. Oltretutto il suo, “il settore della cosmesi – spiega l’imprenditore-senatore – è in Italia un settore che va benissimo, è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy. Noi, con Cosmetics, facciamo prodotti per terzi e esportiamo il 90% di tutto il mascara per i più prestigiosi brand di cosmetici, italiani, francesi, americani, spagnoli, tedeschi, mediorientali ma in genere tutta la produzione italiana di cosmetica ha una grande tradizione. Nè si tratta di un business di nicchia, basti pensare che l’uso di cosmetici riguarda, come minimo sindacale, almeno otto prodotti al giorno dal momento in cui uno si sveglia la mattina alla sera quando va a letto: dal bagnoschiuma al dentifricio, il deodorante, le creme per i bambini, la cosmesi”.
Precisa ancora l’imprenditore: “La cosmetica serve a star bene con se stessi e dunque anche con gli altri. Invece, per una sorta di pregiudizio che la considera superflua mentre è fondamentale, quando si magnifica il Made in Italy si parla sempre di food, moda, design ma mai di cosmetica. Un’industria, invece, molto importante sia nei numeri, sia in ambito sociale, sia dal punto di vista della scienza, perché i cosmetici italiani sono assolutamente sicuri, garantiscono al consumatore un Made In Italy vero e di grande spessore scientifico per cui l’Italia vanta la consulenza di due migliaia di scienziati e usa materie prime che danno sicurezza al consumatori. La nostra produzione è una delle migliori del mondo”.
Ma come funziona il produrre esclusivamente per terzi? Spiega il re del mascara: “Alla grande e rinomata azienda di cosmetici per cui noi lavoriamo tocca fare il progetto e il controllo, ma la formulazione del prodotto è nostra. Il mondo è cambiato.Noi non siamo più i terzisti che attendono gli ordini del brand, come a me non piace per niente. Ormai conosciamo il marketing e siamo noi a proporre il prodotto, a pensarne la formulazione, a studiare tutto, a volte perfino il packaging”.
Ancorotti racconta di avere studiato, all’università, farmacia “come il nonno e lo zio”, di essersi poi incantato di cosmetica e mascara e che dopo avere fondato e guidato dal 2009 l’Ancorotti Cosmetics, di cui lui è presidente mentre vicepresidente è Enrica Ancorotti, e essere arrivato a un fatturato di 153 milioni, ha appena acquistato nel 2024 anche Cosmoproject, azienda leader nella produzione di skincare per conto terzi, puntando, anche tramite l’ingresso nel capitale Ancorotti del fondo L-Gam a creare un gruppo della cosmesi made in Italy da oltre 220 milioni di fatturato complessivo. Ma non basta. A fine 2024 ecco anche la costruzione, con 10 milioni di finanziamento da parte di Intesa Sanpaolo, della nuova fabbrica del gruppo, Ancorotti Perfumes, uno stabilimento che sorge su 5 mila metri con una capacità produttiva di 50 milioni di pezzi l’anno e che creerà un centinaio di posti di lavoro, situato nell’area industriale dell’ex Olivetti di Crema “che stiamo accuratamente ristrutturando” come dice Ancorotti, a due passi dall’Ancorotti Cosmetics. L’impresa è in partnership con EuroItalia, l’ azienda fondata nel 1978 da Giovanni Sgariboldi che collabora a creare profumi con le più prestigiose maison e designer di moda, da Versace a Cucinelli, per fare solo due esempi su tanti. Tra tutte e tre le imprese, Renato Ancorotti prevede circa mille addetti.
In foto Renato Ancorotti (da youtube)