Firenze – Riceviamo e pubblichiamo la nota del Cospe sulla manifestazione di Macerata.
Il clima avvelenato di tensione sociale attorno alla questione migranti ha raggiunto livelli intollerabili in questi ultimi giorni, a partire dalla vicenda di Macerata. COSPE esprime la propria solidarietà e vicinanza alle donne e agli uomini feriti da questo attacco razzista e denuncia la strumentalizzazione che molti partiti politici stanno facendo della vicenda per guadagnare consensi in campagna elettorale, alimentando l’inquietudine tra i cittadini e legittimando consapevolmente o inconsapevolmente gli atti, come il raid xenofobo di Luca Traini, di chi pretende di «fare giustizia da sé» contro gli stranieri. In questo momento così difficile, esprimiamo tutta la nostra vicinanza e profondo cordoglio alla famiglia di Pamela.
Siamo inoltre contro la strumentalizzazione della violenza maschile contro le donne per portare avanti azioni e discorsi razzisti. La violenza maschile contro le donne è trasversale alle culture e vede per la maggior parte dei casi coinvolti uomini italiani. La nazionalità e le origini di chi ha compiuto quegli atti di violenza contro una donna e il suo corpo non possono e non devono né influenzare l’operato della giustizia, né le agende dei partiti politici.
Denunciamo dunque il clima di caccia alle streghe di molti rappresentanti politici che si traduce in proposte di legittimazione della delazione, o delle ronde di autodifesa, o delle deportazioni in massa, tutte misure che in una repubblica democratica non possono esistere. Chi le propone, in realtà sta proponendo di tornare a un regime di leggi speciali di stampo fascista, e non si rende conto che le parole di odio sono alla base della piramide d’odio che ispira gli atti di violenza e di aggressione.
Chi associa migranti a criminalità e crisi sociale ed economica lo fa per ignoranza, xenofobia e soprattutto per tornaconto elettorale, minacciando profondamente e irresponsabilmente la coesione sociale del Paese.
A dispetto di ciò che viene enfatizzato dai media la criminalità in Italia è per fortuna in continua diminuzione. Non esiste una correlazione fra immigrazione e tasso di criminalità (il tasso di criminalità degli stranieri regolari nella fascia 45-64 anni è persino minore rispetto agli italiani – 0,44 per cento rispetto a 0,65 per cento – mentre è sostanzialmente uguale nelle persone con più di 65 anni, a prescindere dalla nazionalità dalDossier Statistico Immigrazione, ndr.).
Esiste una correlazione non tanto fra l’essere stranieri o immigrati e compiere reati, quanto fra la condizione dell’irregolarità e disagio sociale il rischio della propensione a compiere reati. Chi è preoccupato della presunta violenza degli stranieri irregolari dovrebbe battersi per rendere la loro permanenza e la loro condizione regolare, l’accesso e il transito legale, e permettere loro di condurre una vita dignitosa, non battersi per la caccia all’uomo. Inoltre ci piacerebbe che la violenza maschile contro le donne e di genere venisse sempre denunciata e divenisse priorità delle agende politiche indipendentemente dalla nazionalità di chi la commette.
Per questo COSPE aderisce alla manifestazione di Macerata del 10 febbraio contro razzismo e violenza, difende le radici antifasciste del nostro sistema repubblicano, esprime fiducia nell’azione della giustizia e delle forze dell’ordine contro ogni forma di criminalità, e invita il mondo dell’associazionismo, della cooperazione e della solidarietà a essere unito su questi valori per una vera tenuta democratica della nostra società.