Firenze – La macchina amministrativa del Comune di Firenze si riorganizza in nome di risparmio di risorse e miglioramento dei servizi al cittadino. Già in cima alla lista nel programma elettorale del sindaco, la riconfigurazione della struttura operativa del Comune procede a passi spediti, numeri alla mano. L’assessore al personale Federico Gianassi ha reso noto quest’oggi, in sede di consiglio comunale, i risultati del primo round del corpo di riforme, relativo ad aree e servizi, di fatto operativo dal prossimo primo settembre. Le premesse ricalcano la linea tracciata dal primo cittadino: sì al dimagrimento della macchina amministrativa a partire dal numero dei dirigenti, ma anche introduzione di nuovi uffici per smussare asperità burocratiche e rimpolpare il found raising.
“Il principale obiettivo – ha dichiarato Gianassi – è quello di rendere il Comune uno strumento al servizio dei cittadini, non viceversa”. Ecco dunque i primi cenni di rivoluzione. Primo fra tutti, la riduzione delle aree di coordinamento sotto il direttore generale, da cinque a tre: area sviluppo urbano (ambiente, urbanistica e la riorganizzazione delle competenze al loro interno. Area sviluppo urbano (ambiente, urbanistica, servizi tecnici, mobilità e infrastrutture); area risorse (umane, economiche, immobiliari, tecniche, che comprenderanno anche con anche i servizi informativi) e area servizi (cultura, istruzione, sociale, turismo, sport, sviluppo economico e lavoro). La direzione ambiente tornerà sotto la gestione dello sviluppo urbano.
Una serie di nuovi servizi verranno ricondotti alla guida del direttore generale, presso il quale verrà ricondotto anche il servizio quartieri – precedentemente allocata sotto la direzione dei servizi demografici e del segretario generale – mentre andranno a quest’ultimo i servizi di indirizzo demografico e le azioni relative all’agilità dell’azione amministrativa. Resta autonomo, come da statuto, il consiglio comunale. Il nuovo piano prevede inoltre l‘introduzione di nuovi uffici, come quello dedicato all’anticorruzione e alla trasparenza – appannaggio del segretario generale – e l’ufficio “città metropolitana e semplificazione”, sotto il direttore generale, come anche il servizio che si occuperà di fondi europei e ricerca finanziamenti e il servizio prevenzione sul lavoro, in precedenza afferente alla direzione risorse umane. Nascerà poi il servizio di controllo su società partecipate, fondazioni e associazioni.
Infine i risparmi e la mannaia che calerà sul numero dei dirigenti. Ad oggi (teoricamente) 92, ma al momento ridotti a 41, diventeranno 76 a regime, con un risparmio di due milioni l’anno, come già anticipato da alcuni giornali cittadini. I criteri di scelta comunicati dall’assessore, ma anche questi già anticipati nei giorni scorsi da Nardella, seguiranno tre tipologie di selezione: il concorso pubblico, la mobilità da altro ente e il ricorso all’articolo 110 del Testo unico sugli enti locali. Entro dicembre saranno assunti 13 dirigenti a tempo determinato e 6 a tempo indeterminato. Singoli compiti e specifiche competenze sono all’esame del consiglio.