FIRENZE – Era preoccupato perché l’amica da settimane non si faceva sentire ed ha, così, deciso di andare a farle visita nella sua casa di Borgo Ognissanti 24, a Firenze. Dapprima ha bussato alla porta, quindi, grazie ad una copia delle chiavi della quale era in possesso, è entrato nell’appartamento. Un tanfo nauseante proveniente dal bagno l’ha subito assalito. Poi la macabra scoperta e la chiamata ai carabinieri. Il cadavere di Dorothee Elisabeth Roth, imprenditrice tedesca di 58 anni, giaceva nel bagno da circa un mese e gli agenti l’hanno rinvenuto in stato di mummificazione ed attorniato da vermi e larve. La donna si sarebbe suicidata sigillando con del nastro adesivo il bagno (così da eliminare ogni possibile infiltrazione di ossigeno) e lasciandosi morire consumando l’aria della stanza. Accanto al corpo i carabinieri hanno trovato un biglietto datato 17 luglio 2011 con le ultime parole della suicida, che spiegano come la scelta di darsi la morte sia stata una scelta tanto lucida e meditata da richiedere rispetto. «Vorrei essere cremata e le mie ceneri gettate in Arno», recita il biglietto.
2 Settembre 2011
Macabra scoperta in Borgo Ognissanti
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