Ma come? Ora che il fascismo è tornato, l’Anpi non se ne accorge? Pure Lanfranco Fradici sfancula i “neneisti”

Senza polemica, ma per l’intima vicinanza che ho con questa grande Associazione mi permetto questa riflessione:

L’Anpi, l’Associazione a cui sono iscritto da tanti anni che ho sempre sostenuto con passione, ha giustamente passato gran parte della sua esistenza a denunciare il rischio fascismo e a invitare a resistere contro le varie derive neofasciste e neonaziste. E ora che sulla scena europea il fascismo appare con le sembianze del regime putiniano in tutta la sua drammaticità, nelle fattezze di un autocrate che vuole ridisegnare le cartine geografiche, riscrive la storia, invade un paese, bombarda i civili e rade al suolo le città sotto le insegne di un’inquietante “Z”, fa fatica a riconoscerlo. Il principale problema pare essere la Nato e gli Stati Uniti, l’invio delle armi all’Ucraina, la politica di una giusta difesa e sicurezza della UE, le differenti resistenze, ecc. Due giorni prima dell’annunciata invasione dell’Ucraina, l’Anpi Nazionale non ha auto alcuna parola di condanna per Putin ma se la prendeva con l’America: “Biden cessi immediatamente sia le clamorose ingerenze nella vita interna dell’Ucraina sia le dichiarazioni belliciste e le ininterrotte minacce nei confronti della Russia”. Un comunicato che sembrava scritto dal Cremlino.

Durante la guerra, questo gruppo dirigente nazionale si è premurato non solo di avere una posizione contraria all’invio di armi alla resistenza ucraina ma attraverso il suo presidente Pagliarulo, ha addirittura chiesto la dismissione della Nato (ovvero quell’alleanza in cui oggi vorrebbero entrare paesi neutrali come la Finlandia e la Svezia che si sentono minacciati dal dittatore Putin) in quanto strumento degli Usa. Ieri, infine, il presidente Pagliarulo alla conferenza stampa, che invito a vedere, parlando del 25 aprile ha detto, tra le tante cose di cui alcune discutibili, che in piazza saranno vietate le bandiere della Nato (non quelle con la “Z” di Putin).

Non si capisce da dove salti fuori questo novità antifascista, soprattutto perché nessuno s’è mai sognato di andare in giro sventolando la bandiera della Nato. Questo presidente è il suo gruppo dirigente, eletti democraticamente al congresso, come ripete spesso Pagliarulo, con una maggioranza congressuale al 95% , probabilmente oggi la percentuale non sarebbe più così alta, dovrebbero fare un’altro sforzo democratico convocando assemblee dei propri iscritti per discutere delle loro posizioni sulla guerra ucraina, la pace, sul rapporto tra resistenza antifascista italiana, (come in Francia e in tanti altri paesi) durante l’occupazione nazista e la resistenza Ucraina all’invasione Russa, sul quadro geopolitico, dall’occidente all’euroasia, sul ruolo della Nato e sulla politica di difesa e sicurezza dell’UE.

Bisogna approfondire e capire come le situazioni si evolvono, dalla pandemia in poi, e quali risposte oggi servono per costruire quella pace, non solo in Ucraina, che tutti desideriamo ardentemente, per la quale è giusto chiederla manifestando nelle piazze, ma purtroppo non sufficiente per ottenerla!
Ribadisco senza polemica, perché il mio fine è il bene e la salvaguardia dell’identità e la storia dell’Anpi.

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