Firenze – Il Movimento 5 Stelle con i suoi rappresentanti regionali mette in fila una serie di osservazioni sulla maxi inchiestasullo smaltimento illegale dei rifiuti, che considera un vero e proprio terremoto “che ha travolto la Toscana”, e che potrebbe aver fatto emergere “un sistema di convenienze economiche e politiche descritte dai pm della Dda fiorentina come l’anello di congiunzione con la criminalità organizzata”.
La Capogruppo Irene Galletti e la Consigliera regionale Silvia Noferi hanno affrontato varie questioni, dalle denunce pubbliche fatte negli anni sulle questioni ambientali, alle iniziative intraprese in Consiglio Regionale per porre rimedio, fino alla Richiesta di Comunicazione da parte del Presidente Eugenio Giani in merito all’inchiesta Keu sullo smaltimento illecito dei rifiuti dell’industria conciaria. Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi, è stata protocollata una lettera ufficiale indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, per sollecitarlo a calendarizzare gli atti del Movimento 5 Stelle collegati a questioni ambientali urgenti e che da tempo attendono di essere discussi nelle sedi opportune.
“Di primo impulso abbiamo depositato una richiesta di comunicazione urgente su alcuni degli aspetti più inquietanti della vicenda – spiega Galletti – nell’immediato dell’uscita delle notizie sulla maxi inchiesta che coinvolge drammaticamente esponenti della ‘ndrangheta. Riteniamo sia un atto dovuto da parte del presidente Giani, che deve pretendere lui medesimo trasparenza sull’accaduto da parte delle strutture regionali investite da questa inchiesta.”
Fra gli atti ancora in attesa di essere messi in discussione della capogruppo, Galletti elenca:
1. In merito al programma della Regione Toscana per la gestione degli scarti di lavorazione e i c.d. gessi rossi (mozione 275 del 20 marzo 2021).
2. In merito alla nuova gestione della discarica della Grillaia di Chiana (PI) (interrogazione orale 152 del 6 aprile 2021).
3. Istituzione di una Commissione speciale finalizzata alla verifica ed identificazione degli sversamenti ed utilizzi impropri di sostanze tossiche operati dalle aziende della filiera conciaria, e coordinamento dell’attuazione delle misure più appropriate, celeri ed efficaci di intervento per la tutela della salute e delle matrici ambientali, e per il monitoraggio delle stesse (mozione in attesa del numero di protocollo).
4. Azioni da intraprendere a tutela della salute e dell’ambiente a seguito delle vicende relative agli sversamenti (mozione in attesa del numero di protocollo).
5. Necessità di ripristinare e potenziare la dotazione organica, strumentale e finanziaria Arpat alla luce degli ultimi eventi (mozione in attesa del numero di protocollo).
6. Tutela delle risorse naturali, artistiche, paesaggistiche, agricole, artigianali, dell’ecosistema e della salute umana nella definizione delle aree non idonee allo sviluppo delle risorse geotermiche in Toscana (mozione in attesa del numero di protocollo).
Particolarmente duro anche l’intervento della Consigliera Regionale del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi, che dichiara: “Quanto sta emergendo in questi giorni dalla cronache è allarmante perché evidenzia delle connivenze fra malavita e politica per il traffico dei rifiuti che, se venissero confermate, cambierebbero drasticamente la fiducia dei toscani nelle istituzioni regionali e soprattutto nel Partito Democratico che da sempre governa la Regione.”
“Ovviamente aspettiamo di sapere come andrà a finire – chiarisce la consigliera regionale – non possiamo accusare nessuno prima dei tribunali, ci auguriamo però che questa volta l’iter della giustizia non si perda nei rivoli dei rimandi e delle lungaggini, come è successo per il processo delle terre di scavo del TAV, i cui principali capi di accusa sono caduti in prescrizione. Nell’attesa della giustizia, la politica non può e non deve perdere l’occasione per fare autocritica –
osserva Noferi -s oprattutto in campo ambientale dove spesso si è permesso di allentare i controlli o non si è dimostrato quello zelo che dovrebbe essere di default per gli enti regolatori.”
Secondo la consigliera, ci sono alcuni atti che non possono essere rimandati. “Devono essere riviste tutte le autorizzazioni concesse in deroga quando ci sono palesi dimostrazioni dei superamenti dei limiti di Legge, come nel caso eclatante di questi giorni, della discarica di Podere Rota a Terranova Bracciolini – conclude Noferi – Gli esempi potrebbero essere tantissimi, noi abbiamo presentato tante proposte, anche se siamo consapevoli che sono solo una minima parte, perché la Toscana a livello ambientale è stata massacrata”.
Fra le proposte targate 5Stelle, l’annullamento ufficiale del Gassificatore di Livorno e bonifiche dei siti SIN/SIR di Livorno e Collesalvetti (Mozione n.16 presentata il 16 novembre 2020); invito all’emanazione di una legge regionale che regolamenti l’emissione di sostanze odorigene, in quanto “la Toscana è una delle poche regioni che non ha ancora una legge specifica”, (mozione n.59 presentata il 2 dicembre 2020); richiesta di una revisione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per la discarica di Cava Fornace a Montignoso (mozione n.245 del 17 marzo 2021), “richiesta anche dal sindaco di Pietrasanta – ricoda Noferi – e per ora negata con semplice lettera dall’assessore Monni”; richiesta di sospensione dell’Autorizzazione Unica Ambientale rilasciata a favore della Distilleria Data a Barberino Tavarnelle con la quale è stato concesso di lavorare in continuo per 300 giorni l’anno, realizzando un camino alto 60 per poter meglio spargere i fumi della combustione (di fatto è un inceneritore di vinacce) nella vallata (mozione n.246 del 17 marzo 2021); riconversione dello stabilimento Solvay di Rosignano “che da oltre un secolo sparge veleni direttamente in mare senza nessuna depurazione che comprenda la realizzazione di un
dissalatore, sistemi di depurazione, bonifiche e ripristino dei luoghi a spese dell’azienda” (mozione n.221 del 3 marzo 2021); interrogazione per sapere quando la Regione provvederà ad aggiornare il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e delle Bonifiche, scaduto nel 2020 (IRS n.220 del 22 febbraio 2021); interrogazione per sapere quali sono i piani relativi alla chiusura dell’inceneritore di Montale entro il 2023 e quelli di tutti gli altri inceneritori regionali (IRS n.247 del 16 marzo 2021); interrogazione su come è possibile che lo stabilimento Solvay di Rosignano continui a produrre il Tetracloruro di carbonio, sostanza che la Legge 549/93 vieta di produrre e commercializzare e quali sono le autorizzazioni che glielo permettono (IRS n.60 del 26 marzo 2021); interrogazione per sapere come mai l’assessore Monni non ritenga il dossier di 48 pagine rilasciato da ARPAT Arezzo una documentazione sufficiente a chiudere immediatamente la discarica di Podere Rota a Terranova Bracciolini anziché firmarne l’ampliamento per la contaminazione della falda superficiale e sotterranea di sostanze cancerogene come i Tetracloruri (IRS n.291 del 19 aprile 2021).
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