Nella tarda mattinata di sabato 18 ottobre è morto, all’età di 61 anni, Pietro Messori, dirigente tecnico sanitario all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio ed ex dirigente sindacale della Cisl reggiana, stroncato da un male fulmineo che lo aveva colpito solo poche settimane fa. Lascia una moglie e una figlia.
È stato portavoce del coordinamento delle disabilità di Reggio, promotore della fondazione “Durante e dopo di noi” e per molti anni anche presidente del collegio dei tecnici di radiologia.
Per la segretaria provinciale reggiana della Cisl Margherita Salvioli Mariani e per i sindacalisti Fp-Cisl di Reggio Davide Battini e Adelmo Lasagni “la scomparsa di Pietro Messori è un dolore per tutti noi. Il nostro primo pensiero e abbraccio va alla famiglia di Pietro, alla moglie e alla figlia, e ai suoi cari, a tutti loro esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro affetto”.
“Per me – ha ricordato la Salvioli Mariani – Pietro è stata una figura estremamente importante nella mia scelta di impegnarmi nel sindacato. È stata una delle persone che mi ha spinto ad accettare di entrare in categoria e anche dopo, quando ho compiuto il passaggio alla segreteria confederale, dove avevo la delega alle politiche sociali e socio-sanitarie, ho trovato in Pietro una persona disponibilissima al confronto e che ha sempre rappresentato uno stimolo su problemi che dovrebbero essere prioritari per tutti: la non autosufficienza e la salute. E lo ha sempre fatto attraverso una testimonianza personale, ma col fine di dare risposte alla collettività”.
“Pietro – ha aggiunto Lasagni – era una persona generosissima, si è sempre impegnato per gli altri, attento “agli ultimi e ai più deboli”, pronto a contrastare l’ingiustizia. Per la stessa Cisl Messori è stata una risorsa inesauribile. Si è iscritto fin da quando, circa 30 anni fa, ha iniziato il suo percorso professionale al Santa Maria e da allora, sia come semplice iscritto, poi come dirigente sindacale e rappresentante eletto dai colleghi, è stato protagonista di tante battaglie sempre affrontate con coraggio, intelligenza e determinazione, anche quando c’era da scontrarsi con i poteri forti”.
“Sapeva che avrebbe pagato questo suo impegno, come poi ingiustamente accaduto, ma nonostante questa consapevolezza non si è mai tirato indietro guadagnandosi il rispetto di tanti amici e colleghi. Assieme a un grande e incolmabile vuoto, ci lascia un esempio che è una vera lezione di impegno per tutti noi”.