Lutto nel Mondo della pittura è morto il Maestro Giuliano Pini

Sesto Fiorentino (Firenze) – Lutto nel Mondo della pittura é mancato ai suoi cari, all’età di 81 anni, Giuliano Pini erà nato nel 1935 a Firenze ed era un pittore e disegniatore toscano e italiano, si avvicina in giovane età al disegno e alla pittura, incoraggiato da vari estimatori fra cui Ottone Rosai. Giuliano Pini è esposto nella sua abitazione in Via 25 Aprile, n° 141 a Sesto fiorentino. Le esequie di Giuliano, saranno celebrate oggi, Lunedi’ 29 Maggio 2017, alle ore 9,30 nella Pieve di San Martino a Sesto Fiorentino. Giuliano Pini, dedica tutta la sua vita per la pittura, la sua prima mostra personale risale agli anni, 1960 a Firenze, alla Galleria Nuova Corrente; è presentato da Mario De Micheli che rileva subito la forza e la peculiarietà dei suoi disegni. Negli anni successivi si manifesta con sempre maggior vigore la sua esigenza vera e fondamentale: l’interpretazione e la sublimazione del reale in un “espressionismo oggettivo”. E’ con il ciclo “Il tempo ha le mani”, presentato alla Galleria Santa Croce di Firenze nel 1970 (e con questa galleria continuerà una valida ed importante collaborazione per tutto il decennio), che questa poetica trova piena estrinsecazione e larghi consensi. Gli anni ’70 vedono ampliare ed innalzare la portata della sua fantasia e della sua immaginazione fino ad arrivare nel 1979 alla presentazione di “Il punto da raggiungere” alla stamperia “La Bezuga” di Firenze, con in catalogo uno scritto di Renzo Vespignani. Per l’occasione C.L.Ragghianti rileva “…il fenomeno quasi incredibile di un grafico erede di Botticelli ed osservante di Michelangelo, che galvanizza per così dire Beardsley e Schiele, il pittore fiorentino ed europeo Giuliano Pini…… “. Nel 1982 presenta al Palazzo dei Diamanti di Ferrara il ciclo “L’edificio del sogno – L’opera incantatrice di Richard Wagner” in cui ” la familiarità poetica con il dolore e la bellezza e l’eros, feriti e piagati, lo ha portato a liberare immagini visionarie dove il segno che struttura il colore costruisce l’immagine come una grandeggiante musica del mondo che si inabissa….. ” (D.Micacchi). Continua poi la “sua affascinante avventura dei sensi e dello spirito…con temi nuovi e con crescente sicurezza di segno e di colore” (F.Bellonzi). Sono di questi anni la mostra “Le radici del grido” alla Galleria Ca d’Oro di Roma, il ciclo “Flamenco” dedicato ad Antonio Gades. Nel 1983 nasce il profondo e intenso sodalizio con la Stamperia d’Arte Edigrafica r2b2 di Firenze. Dai primi anni ’90 collabora e aderisce a varie iniziative, in Italia e in Germania, organizzate dall’Associazione Culturale Italo Tedesca di Pescia, guidata dal Prof. Nino Campagna. Con “Ritratti immaginari e non”, presentata nel 1989 alla Galleria Palazzo Vecchio di Firenze, rivisita un tema da sempre caro, lasciando riemergere l’origine espressionista. Dai primi anni ’90 collabora e aderisce a varie iniziative, in Italia e in Germania, organizzate dall’Associazione Culturale Italo Tedesca di Pescia, guidata dal Prof. Nino Campagna.Nel 1991 espone nello Studio d’Arte Melotti di Ferrara, nell’ambito del ciclo ” I grandi pittori a Ferrara”, “Ferrara: i miti, i personaggi, i fantasmi”, vera summa della concezione della pittura come arte universale. Da questa esperienza nasce poi l’idea di una grande mostra fiorentina che lo vede nel maggio-giugno 1997 all’Istituto degli Innocenti di Firenze con “Firenze, il tempo della memoria – cronache fiorentine”; qui offre la sua visione della città: tutte le opere sono partecipi di un mondo immaginario che fonde in una monade poetica la vita e l’arte:. Per l’occasione lo Studio d’Arte Melotti pubblica un catalogo con scritti di Mario De Micheli, Mario Luzi, Tommaso Paloscia, Antonio Paolucci e testimonianze, fra gli altri, di Alfredo Kraus e Leo Nucci. A sottolineare la passione per la musica ed il mondo teatrale, si rammentano sue esposizioni, in occasione di importanti spettacoli, nel foyer del Teatro dell’Opera di Roma, del Metastasio di Prato, del Pacini di Pescia, del Comunale di Firenze (nel 1997 in occasione dell’apertura del Maggio Musicale Fiorentino con ” Parsifal “) e alla Scuola di Musica di Fiesole (diretta da Piero Farulli), in occasione della Festa della Musica nel 1998 e 1999 e di nuovo nel 2003. Presenta nel dicembre 1999, presso la sede dell’Associazione Culturale Italo Tedesca di Venezia, in occasione del Convegno Internazionale di Studi “Il wagnerismo degli operisti italiani”, nell’ambito delle giornate wagneriane 1999, promosso dalla “Associazione Richard Wagner di Venezia ” una selezione delle opere dedicate al grande artista tedesco con il titolo “Il wagnerismo di un pittore italiano”. Tutto poi all’improvviso si ferma: la sua voce, la sua mano, il suo passo sicuro, ma non la sua volontà e la speranza di tutti; e nel marzo 2001 si ripresenta alla Galleria Pananti di Firenze con la mostra “… riprenderò il cammino …”. E nel settembre 2002 mantiene la promessa: dopo un ulteriore periodo d’ombra, di stasi, di tregua con il suo mondo fantastico per dedicarsi completamente a recuperare il più possibile le sue forze e capacità, fisiche e psichiche, pur tra mille dubbi ed incertezze, rientrato in sintonia con quella parte di sè che esige il disegno, la pittura ogni giorno, giorno dopo giorno. mostra nella vetrina del caro amico ” Angiolino, il corniciaio di Sesto Fiorentino ” i primi quadri del suo nuovo cammino, ponte magico fra il passato ed il futuro. Il 2003 lo vede presente a Palagio di Parte Guelfa a Firenze nella mostra “Arte a Palagio” e in una sala dedicata alle sue opere nella esposizione “La Figura” presso l’ex Fornace Pasquinucci di Capraia Fiorentina. In dicembre ripercorre i 20 anni di lavoro con l’amico stampatore d’arte, il compianto Raffaello Becattini, presentando presso la stamperia Edigrafica R2B2 (oggi seguita da Filippo e Tamara) tutte le litografie e acqueforti nate dalla loro splendida collaborazione. Nel 2004 oltre alla mostra “Omaggio a Giuliano Pini” dalla collezione Enzo e Marisa Landi, ( i suoi importatnti e cari amici collezionisti), riceve il premio Città di Certaldo 2004. Continua ad essere presente con le sue opere in varie manifestazioni fra cui quelle organizzate dalla Regione Toscana-Consiglio regionale nel maggio 2007 “Ottone Rosai 1957-2007 13 pittori fiorentini lo ricordano a 50 anni dalla scomparsa” e nel settembre 2008, per ricordare i cinquanta anni di “Testimonianze” rivista fondata da Padre Ernesto Balducci. Nel febbraio 2009 presenta al Teatro dell’Affratellamento di Firenze, in una ambientazione molto suggestiva, una selezione di sue importanti opere, mentre in ottobre, organizzata dall’associazione culturale Liberarte nel Centro espositivo Antonio Berti di Sesto Fiorentino offre una panoramica dei suoi disegni. E ancora Giuliano, ascoltando l’amata musica, continua tutti i giorni ad usare matite colorate per non lasciarsi sfuggire i sogni.Si ricordano i suoi numerosi appuntamenti in gallerie italiane ed estere (Amsterdam, Berlino, Bonn, Portovecchio in Corsica), private e pubbliche (Comuni di Cesena, Cremona, Prato, Montemurlo, Siena, Lucca, Sesto Fiorentino, Torrita di Siena). E’ del 1977 la sua prima grande mostra antologica al Comune di Arezzo. Nel 2000 gli è stata conferita, a riconoscimento della sua ricerca artistica, la “Targa d’argento del Presidente della Repubblica” nell’ambito della Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea “Premio Sulmona”. Giuliano Pini ha vissuto per 20 anni, dal 1984 al 1998, a Monastero vecchio nel Comune di Cavriglia in Provincia di Arezzo. Proprio nel 2014 nel mese di Giugno al pittore fu intitolata la sala della giunta Comunale, si legge nel ricordo del attuale sindaco di Cavriglia, Leonardo Degl’Innocenti o Sanni: “Negli anni trascorsi nella nostra comunità il maestro dipinse alcune tra le sue opere più apprezzate, anni che Giuliano e la sua famiglia hanno portato sempre nel cuore. Subito dopo la mia elezione a Sindaco nel 2014 pensai di ‘nobilitare’ alcuni spazi del Palazzo Comunale con l’apposizione di molte opere d’arte di Giuliano al quale, nel giugno dello stesso anno, abbiamo anche intitolato la nostra Sala della Giunta”.

 

Hanno scritto del suo lavoro, fra i tanti:

F.Bellonzi, S. Bussotti, N. Campagna, P. Castellucci, M.De Micheli, G. Di Genova, E.Gatta, Alfredo Kraus, M:Luzi, O Matteini, D.Micacchi, A. Monciatti, Leo Nucci, T:Paloscia, A:Paolucci, D. Pasquali, G:Pugliese, C.L.Ragghianti, E, Rolle, F. Solmi, R.Vespignani.

Foto: di Massimiliano Curiandoli.

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