Firenze – E’ morto nella sua casa di Los Angeles, a 79 anni, per un tumore al polmone, l’idolo di una generazione, un simbolo: si tratta di Peter Fonda, reso immortale dal film Easy Rider, con cui sfidò non solo la politica americana ma anche, come ha raccontato lui stesso, quella di Hollywood. Capelli lunghi, spinelli, alcol: la credibilità degli attori, oltre a Peter Fonda anche Dennis Hopper e Jack Nicholson, andava oltre la recitazione, in quanto, come ebbe a dire in seguito Fonda, quei giovani non solo recitavano, scrivevano e producevano, ma erano parte della giovane generazione ribelle.
Nato a New York, dopo il suo debutto a Broadway nel 1961, nel 1963 esordì a Hollywood nel film Tammy and the Doctor. Partecipò alla saga sulla Seconda Guerra Mondiale The Victors e divenne il simbolo del movimento hippie con Easy Rider. In seguito ebbe diversi riconoscimenti, fra cui due Golden Globe, due nomination all’Oscar e una agli Emmy.