Firenze – Il cinema Universale di Firenze, in via Pisana, ha chiuso nel 1989. Sulle sue poltrone, nella grande sala fumosa da cinema di periferia, era passata un’intera generazione: quella cresciuta dopo il ’68, del movimento studentesco e delle lotte operaie, del femminismo e degli anni di piombo.
Una platea impegnata, ma anche allegramente trasgressiva, fatta di studenti universitari, di liceali, ma anche di ragazzi e di adulti di un quartiere che ancora all’epoca era fra i più popolari ed autentici di Firenze.
Grazie al regista fiorentino Federico Micali, questa storia è diventata un film. Oggi, martedì 12 aprile, al Teatro Verdi di Firenze, il film sarà proiettato in anteprima e dopo domani, giovedì 14 aprile, uscirà nelle sale.
“La Regione ha dato il suo sostegno alla pellicola attraverso il Fondo Cinema – spiega la vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni – e la realizzazione è stata possibile anche grazie alla preziosa collaborazione della Toscana Film Commission. Buona parte delle riprese sono state fatte a Firenze, nel centro storico, mentre lo storico locale è stato ricostruito utilizzando un cinema di Pontassieve. Anche gli atttori sono in buona parte toscani, così come le musiche. E’ un film un simbolo, perché è una produzione d’autore e, nello stesso tempo, parla di un cinema e del significato sociale di un rito collettivo che travalica, spesso, la mera fruizione di un film”.