Ludopatia: sgravi fiscali bar con logo “No slot”

Firenze – Sta per arrivare “No Slot”, logo per identificare esercizi e circoli, bar e luoghi di ricreazione, che scelgono di non installare macchinette popolarmente definite “mangiasoldi” (apparecchi e congegni  per il gioco, lecito, con vincite in denaro): sarà approvato dalla Giunta regionale che realizzerà anche, sul proprio sito web, uno specifico portale per gestire le richieste di questo marchio identificativo.

Lo prevede un regolamento – oggi approvato in Giunta su proposta della vicepresidente Stefania Saccardi con delega alle politiche sociali – che attua la legge regionale 57 varata nell’ottobre 2013 con disposizioni per il gioco consapevole e per la prevenzione della ludopatia. “Abbiamo tenuto conto – sottolinea Saccardi – non solo delle recenti modifiche apportate alla nostra legge dall’ultima Finanziaria regionale, quella del 2015, ma anche di un importante lavoro svolto da uno specifico gruppo tecnico incaricato proprio di redigere il regolamento”.

Tre i capitoli in cui sono raggruppati gli otto articoli della nuova norma: le caratteristiche dell’Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco, la concessione di contributi per progetti promossi dal terzo settore, la disciplina del logo identificativo “No Slot”.

“Organo di consulenza permanente del Consiglio e della Giunta regionali”, l’Osservatorio sul fenomeno della dipendenza da gioco avrà sede presso la direzione regionale sanità: lo formano, con partecipazione a titolo gratuito, tre assessori regionali (salute, formazione, commercio), tre consiglieri regionali, tre rappresentanti dei Comuni, tre esponenti del volontariato, tre esperti e un rappresentante per ogni USL toscana. Ha funzioni di studio e monitoraggio del fenomeno, formula pareri in tema di prevenzione, proposte per servizi di accoglienza, promuove campagne di sensibilizzazione.

Per quanto riguarda i contributi al terzo settore per progetti in favore del reinserimento sociale di persone (e famiglie) con problematiche e patologie legate al gioco, il regolamento prevede che sia la Giunta regionale a impartire “indirizzi” a Società della Salute e Comuni per l’approvazione di specifici bandi. E’ prevista una priorità per quei progetti che indichino “percorsi personalizzati” e “attività di tutoraggio” per il reinserimento sociale delle persone coinvolte nel fenomeno del gioco d’azzardo.

Gli ultimi articoli del regolamento si soffermano sul logo identificativo, anch’esso già previsto dalla legge 57/2013, per evidenziare quei locali che scelgono di non installare “apparecchi per il gioco lecito”: il logo sarà approvato dalla Giunta regionale, anche “sentito l’Osservatorio”, e sul portale della Regione sarà pubblicato l’elenco di tutti gli esercizi pubblici che lo utilizzano. Uno specifico decreto dirigenziale regolamenterà i modi di utilizzo del logo e gli impegni assunti dai titolari di circoli ed esercizi pubblici: saranno poi i Comuni a verificare che circoli ed esercizi utilizzatori del logo rispettino gli impegni presi. Se in un locale “No Slot” saranno trovati apparecchi con vincita in denaro, il Comune dovrà rimuovere la vetrofania e comunicare il fatto alla Regione che cancellerà il locale dall’elenco.

La legge regionale 57/2013 detta, fra l’altro, anche le distanze minime dentro cui è vietata l’apertura di “centri scommesse” e di “spazi per il gioco con vincita in denaro” (500 metri da scuole, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi, strutture sanitarie o socio-assistenziali) stabilendo anche che i Comuni possano individuare “altri luoghi sensibili” nei quali non ammettere l’apertura di queste attività. Vengono inoltre dettati, dalla legge, obblighi per i gestori, norme sulla pubblicità, attività di formazione nonché disposizioni in materia di IRAP (dal periodo d’imposta 2015 l’aliquota IRAP è maggiorata di 0,30 punti percentuali per esercizi/circoli che offrono le slot ed è ridotta di 0,50 punti percentuali per esercizi/circoli che rimuovono quelle macchinette).

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