Lucchini: accordo raggiunto

Secondo quanto si è appreso da fonti sindacali, l’accordo prodotto dal tavolo tenutosi a Roma oggi pomeriggio è stato raggiunto sulla base della concessione di un prestito ponte di 78 milioni di euro e di altri 48 milioni in lettere di credito. Non è escluso, tuttavia, che le differenze possano essere colmate con l’ingresso di nuovi istituti di credito. È andato dunque in porto l’importante accordo per la ristrutturazione dei 770 milioni di euro di debito della Lucchini. Il commissariamento tanto temuto dai lavoratori è scongiurato e l’intesa garantisce al gruppo Lucchini la liquidità necessaria per mandare avanti gli stabilimenti. «L'accordo ci dà respiro per andare avanti – commentano a caldo i segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm – ora si apre una fase nuova in cui si deciderà il futuro dello stabilimento e del polo siderurgico di Piombino». La firma dell'intesa sblocca anche le procedure per la cessione dei presidi francesi di Ascometal, per i quali è già fissata una riunione domani in Francia. Per l'acquisizione degli stabilimenti francesi sarebbe già pronta un'offerta di 300 milioni da parte del fondo internazionale Apollo. L’assessore toscano alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, ha così commentato l’importante accordo della Lucchini: «È il risultato dell'impegno comune di istituzioni e governo che ha trovato una rispondenza positiva in buona parte del sistema bancario anche se non all'altezza delle richieste. Ora si tratta di proseguire il confronto per il rilancio dello stabilimento e per assicurare un solido sviluppo al polo siderurgico. Anche il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, si è espresso positivamente sull’intesa raggiunta dalla Lucchini con le banche: «L'impegno di tutte le istituzioni ha consentito di scongiurare il commissariamento permettendo di superare l'attuale difficile momento. È inutile nascondersi che le difficoltà con cui si giunti a questo risultato, da consolidare con le intese da raggiungere con l'azionista, conferma la fragilità di una situazione che può avere una vera svolta solo trovando un nuovo soggetto industriale interessato alla produzione dell'acciaio a Piombino».

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