Firenze –Di fatto, lo schiaffone, anche qui in Toscana, terra d’elezione del Pd, c’è stato. Alla conta, risultano ancora in maggioranza i capoluoghi di provincia in mano al centrosinistra (6 su 10, per la precisione), vale a dire Firenze, Prato, Siena, Massa, Pisa e Lucca. Livorno ai pentastellati (Carrara da sola non fa capoluogo di provincia) e sono tre, tre città importanti, tre capoluoghi significativi, quelli strappati dal centrodestra: Grosseto, Arezzo e Pistoia.
Eco i dati emersi nella notte: Alessandro Tomasi è il nuovo sindaco di Pistoia. Il centrodestra riesce in una storica impresa, che è quello di prendere il potere in una città che sembrava blindata per il centrodestra. La vittoria è netta: 54,28% per il nuovo sindaco, contro il 45,72% del sindaco uscente,Samuele Bertinelli. E a Carrara il M5S afferra la poltrona di sindaco on il 65,57% per Francesco De Pasquale. Lucca, il testa a testa fra Tambellini e Santini finisce con la vittoria del candidato del centrosinistra e sindaco uscente Alessandro Tambellini, che viene riconfermato sul filo di lana: 50,52% contro il 49, 48% di Remo Santini. Per circa 300 voti.
Di questi, è la roccaforte ex-rossa Pistoia quella che fa più male al Pd. E le prime parole a caldo, del nuovo sindaco, Alessandro Tomasi, fanno trapelare non solo la gioia di avercela fatta, ma anche la consapevolezza dell’enorme responsabilità di cui lo hanno investito i cittadini:” È davvero un sogno. È stata dura ma ce l’abbiamo fatta. il primo passo sarà far tornare un clima sereno tra il comune e la cittadinanza. Sento fortemente il peso del cambiamento che la città ha detto di volere e che affida a me e alla giunta che verrà”. Nomi? Per ora nessuno. ” Voglio solo festeggiare”.
Grande euforia anche a Lucca, dove la vittoria del centrosinistra è legata in maniera imprescindibile ad Alessandro Tambellini, che pur per una manciata di voti è riuscito a “tenere” una città che tradizionalmente vede un elettorato molto più conservatore rispetto, ad esempio, alla ex-rossa Pistoia. Il sindaco Alessandro Tambellini ha dichiarato, dopo la vittoria, che pur vedendo e considerando i seri problemi e le sfide che la città ha di fronte, “è il nostro modo di risolverli, i problemi, che è diverso. Non abbiamo bisogno della forza, dello scontro, ma dell’incontro, di ogni persona che è qui dentro e che si trova nella città. Come si può pensare che con tutti i problemi del nostro paese il tessuto sociale resista, se non ci mettiamo in questa predisposizione, quella dell’ascolto e del confronto. Tutti insieme”. Fra le prime questioni, riprendere il contatto con il territorio. “Abbiamo avuto necessità di mettere la barca in pari – dice Tambellini – ora che la barca ricomincia da andare, dobbiamo rimetterci in contatto con i territori. e lo faremo immediatamente. Mi è dispiaciuto – ha aggiunto – che da parte di certa stampa si sia voluto far passare la nostra città come la peggiore si è parlato di degrado in tutti i modi, a proposito e a sproposito. questa è una città con un dignità che si vede anche nel raffronto con gli latri. una città che può diventare la città ideale che vogliamo e sognamo, non solo per noi ma per chi verrà. Il nostro è un compito di puro servizio. Noi oggi siamo nuovamente in questo palazzo che rappresenta la città, con la consapevolezza della temporaneità del nostro servizio”.
Esultanza a Carrara per la vittoria schiacciante di Francesco De Pasquale, M5S, con oltre il 65% di voti. “Il primo pensiero è per chi ho incontrato nel cammino. Vittime di sette produttive che non hanno tenuto conto della salute dei lavoratori. Il loro pensiero mi dà la forza di affrontare la nuova sfida. L’altro pensiero è per tutti quelli che cadono vittime della logica della produzione. Il nostro gruppo s’è fatto veramente in quattro, forse anche in otto”. Un sogno che si trasforma in realtà: “E’ la prima volta che a Carrara l’amministrazione cambia radicalmente. Una svolta che finalmente è stata intrapresa. Purtroppo da un numero residuo di votanti, ma la svolta c’è stata. Una frase canonica, “sarò sindaco di tutti”, vogliamo riempirla di significato. Non abbiamo la bacchetta magica: ereditiamo una città pesantemente indebitata, fisicamente distrutta, teatri chiusi, scuole inagibili. Chiediamo la partecipazione di tutti i cittadini, proprio perché non abbiamo la bacchetta magica”.