Sembrano risolti i giochi lucchesi in casa Pd: ieri il partito, riunito a Firenze, (vertici nazionali e regionali: Stefano Baccelli e Alessandro Tambellini, Andrea Manciulli segretario regionale del Pd, Davide Zoggia, responsabile nazionale enti locali, Ardelio Pellegrinotti, consigliere regionale, Andrea Marcucci, Raffaella Mariani e Cecilia Carmassi parlamentari, il segretario comunale Maurizio Pardini e quello territoriale Patrizio Andreuccetti) ha deciso di rifiutare la graziosa offerta di Stefano Baccelli di candidarsi alle primarie contro il candidato unico Alessandro Tambellini.
Pd più forte? Sulla carta, sì. Continua la linea dell’unità nei confronti di un candidato che gode della stima e della considerazione della città. Sulla carta .. che non è la stessa cosa del campo concreto.
Davvero Baccelli ingoierà la brutta figura collezionata senza neppure un residuo di ostilità verso quel “compagno” di partito che egli stesso aveva autoleletto a “rivale”?
E, al di là di Baccelli: davvero l’equipaggio che si era impegnato a compiere un’operazione di spostamento verso il centrodestra dell’asse politico del Pd lucchese appoggerà senza se e senza ma la candidatura di Tambellini?
Sull’altra sponda, si registra ancora una volta un centrodestra in affanno. Che, alla fine, sembra sperare che l’inossidabile Favilla lo tolga ancora dalle peste. Del resto, ha già ottenuto l’impossibile la volta scorsa, facendo recuperare al centrodestra una poltrona di sindaco già data per perduta.
E che, con la decisione del Pd di correre senza primarie unito su Tambellini, non rischia più neppure di perdere quell’elettorato che poteva guardare al presidente della Provincia come a un candidato alternativo.