Gli Stati generali al Malaguzzi gli hanno dato la carica definitiva, facendogli baluginare l’idea che rifarli una volta l’anno (naturalmente se dovesse diventare sindaco) non sarebbe malaccio. Si aspettava la solita claque di partito e una teoria, più o meno cospicua, di lisciatori vari in cerca di sistemazione. Invece sono sbarcati in 300, e non erano gli Opliti di Leonida, ma cittadini delle arti e dei mestieri che gli hanno permesso di arricchire il proprio bagaglio elettorale. Che ruota su un concetto chiave: la collaborazione pubblico-privato in misura massiccia, sarà la svolta dell’amministrazione di domani, in grado si spera di affrontare e magari debellare una volta per tutte la terribile crisi che vede anche dalle nostre parti una disoccupazione giovanile vicina al 25%.
Per Luca Vecchi dunque, candidato primo cittadino di Pd, Sel, Idv, Svoltare, Centro democratico, Leoni di Reggio e 0522-Reggio chiama, il baricentro programmatico è rappresentato dalla laica alleanza di cui sopra, sul tema degli investimenti e dei giovani in primis. Poi in ordine ma non di importanza si possono elencare la sicurezza e la cultura, i servizi e la rinascita del centro storico. E le relazioni internazionali che riescano a riportare il nostro comune capoluogo maggiormente nell’occhio dell’interesse dell’opinione pubblica. “Abbiamo una lunga e consolidata tradizione specie nel campo della cooperazione internazionale – ci dice Vecchi – vorrei riprendere certi fili di scambio commerciale coinvolgendo organismi e settori dell’economia per creare più opportunità per il nostro tessuto”.
Liquida senza troppi giri di parole la questione del recente, contestato sondaggio che ha visto far partire da casa Grillo una raffica di esposti: “mi ha sorpreso la reazione dei 5 stelle – dice – i dati sono più o meno quelli. Ma stiano tranquilli, si tratta pur sempre di rilevazioni a cui bisogna dare il peso che meritano. E’ nel confronto coi cittadini e sui contenuti che le elezioni si vincono o si perdono. Io ho cercato di farlo da metà dicembre ad oggi, da quando cioè ho iniziato la campagna elettorale. Mi sembra invece che le proposte dei grillini e della destra di Donatella Prampolini non diano risposte ai temi complessivi di gestione di una città. Siano più che altro sparate su singoli avvenimenti in quel momento di attualità”. Luca Vecchi insomma si sente la vittoria già in tasca. “Sì certo al primo turno – risponde con un sorriso piuttosto convinto – al peggio vinciamo al secondo”.
Vecchi, 42enne il prossimo settembre, sposato e con un figlio di 10 anni, laurea in economia aziendale con Marco Biagi, un passato da atleta e da dirigente di atletica, di professione commercialista e revisore contabile, trasferirà anche sull’eventuale consiliatura che potrebbe vederlo a capo alcune delle sue passioni: lo sport appunto e la musica. La prima dimensione, legata a triplo mandato con la salute, l’educazione e il tempo libero, coniugata per esempio in una maggior valorizzazione del sistema piscine comunali, la seconda (Vecchi è un fan incallito di Springsteen) cercando invece di promuovere l’attività un po’ sconosciuta ma spesso assai vivace, dei gruppi di base. Di musica leggera e popolare. “Ci sarebbe per esempio – continua il candidato – uno spazio enorme e dotato di logistica come il Campovolo. Perché non pensare di realizzare due-tre eventi di importanza mondiale dove un tempo erano le feste del partito?”. Insomma una sorta di Parco musicale (fino a a ieri accessibile al solo Luciano Ligabue, altro idolo di Vecchi). Non solo Campovolo però, e qui il discorso scivola inevitabilmente sulla cultura e sul centro storico…
“Se pensiamo a quell’eccellenza artistica che sono i Chiostri di S.Pietro – dice ancora – o quelli di S.Domenico o ancora gli spazi della Ghiara, o anche i Civici musei, ci accorgiamo di come il nostro patrimonio aspetti ancora di essere valorizzato pienamente. Di come il centro storico possa rappresentare il cuore di un sistema culturale per i giovani e non solo”. Abolire l’assessorato alla cultura non ci pensa minimamente così come a mandare in soffitta la stagione quasi decennale di Fotografia europea. “Semmai aggiornare il format di Fotografia – dice – perché il tutto non si esaurisca in una settimana ma si possa semmai sviluppare nell’arco di un intero anno”. E il centro, reso esteticamente più accattivante dalla cura Spadoni ma sempre più in balia del vuoto? “La cosiddetta morte del centro storico è dovuta non a decisioni amministrative – spiega Vecchi – ma alla progressiva delocalizzazione di tutti i principali uffici pubblici e anche privati (tranne i servizi comunali, ndr) unita alla crisi che dal 2008 si è abbattuta particolarmente sul medio-piccolo commercio. Stiamo pensando per esempio a misure di defiscalizzazione o di canoni concertati per gli immobili di zona stazione a favore di giovani creativi sul fronte delle start-up o di altre attività. In modo da far rivivere anche socialmente una zona complicata della città”. Ma il centro soffre anche per i divieti ai motori che in questi anni si sono acuiti…”Siamo disposti a considerare con i settori interessati la modifica di alcune fasce orarie e zone. Ma la rivitalizzazione del centro passa dalla necessità che lo stesso torni ad offrire opportunità; non è con l’eventuale riapertura al traffico che si risolvono i problemi”.
Anche sul fronte della spending review comunale Vecchi sembra avere le idee chiare: otto assessori (non si sbilancia sui nomi ma alcuni da noi sciorinati non hanno ricevuto sufficiente diniego), metà uomini e metà donne. Vorrei ringiovanire l’anagrafe delle deleghe. E anche sulla semplificazione amministrativa vorrei operare da subito. Anche in consiglio comunale ci vorrebbe più concretezza e interventi molto più brevi…”. Fin qui, molto già detto. Ci dia uno scoop, imploriamo Vecchi pronamente…”Per esempio – attacca impietosito – viste le possibilità offerte in tutti i sensi dal Vecchio Continente, stiamo studiando la realizzazione di un’Agenzia europea per la progettazione…”. Già sentita…”Allora le dico quella sulla Tariffa puntuale dei rifiuti. Sarà una delle prime cose: la tassa sarà legata alla produzione dei rifiuti”. Anche questa mi sembra di averla già letta. “Vabbè allora ecco lo spunto ma col programma ha poco a che vedere. Arriverà Matteo Renzi a tirarmi la volata finale…prima della fine della campagna elettorale”. E te credo, con Delrio suo predecessore e braccio destro del Presidente del Consiglio…A proposito, la giunta Delrio era stata accusata di eccessiva sordità rispetto alle istanze popolari…”A volte può essere questione di carattere. Le sembra che io, alla luce della Leopolda malaguzziana di cui si parlava all’inizio, sia uno che non ascolta?”.