Los tres amigos: nasce il gruppo Mdp, a sinistra di Renzi

Nascono i no-global ex Pd: Articolo1 – Movimento democratico e progressista contro il liberismo selvaggio delle superstiti truppe renziane. In consiglio comunale capogruppo Lanfranco De Franco (assieme a Salvatore Scarpino, ultimo capogruppo Ds in sala Tricolore), nella giunta Vecchi (cui il neopartito continua a garantire l’appoggio) il vicesindaco Sassi e l’assessore Tutino. In consiglio regionale Silvia Prodi (che pure resta in maggioranza)
tres amigos
Ve lo diamo noi il neocentrismo: Sassi, De Franco, Tutino e la Prodi

Nel Comune di Reggio la scissione del Pd è servita. Sia in giunta, dove ad aderire ad “Articolo 1- Movimento democratico e progressista” è non solo l’assessore Mirko Tutino ma anche il vice sindaco Matteo Sassi (ex Sel), sia in Consiglio comunale, dove questa mattina è stata formalizzata la richiesta di formazione del nuovo gruppo consiliare. Il capogruppo sarà il 25 enne consigliere ex Pd Lanfranco De Franco, insieme a Salvatore Scarpino, presidente della commissione Territorio e ultimo capogruppo dei Ds in sala del Tricolore, che ha fatto sapere oggi di non aver rinnovato la tessera al Partito democratico. Insieme a loro l’ex segretario cittadino dei dem Mauro Vicini, l’assessore indipendente di Novellara Carlo Veneroni e Alessandro Roccatagliati, ex garante del Pd provinciale.

Come spiega Tutino, si tratta di “un movimento politico di centro sinistra aperto, che vuole ridare voce ai tanti cittadini che si sono allontanati dalla politica o sono scontenti del Pd e per riunire un mondo di sinistra che si è perso e frammentato in questi anni”. Il tutto però ” non in una logica contro, ma di differenza rispetto alla deriva neocentrista che ha avuto il Pd in questi anni e che non crediamo si possa risolvere con questo congresso perché il problema è più profondo e nessuna delle attuali candidature in campo può rappresentare un vera discontinuità politica programmatica e valoriale”. Anche per questo, chiarisce l’assessore, “nessun esponente dell’Mdp parteciperà alle primarie del partito democratico”.

Il neo capogruppo Lanfranco De Franco spiega: Il programma con cui ci siamo presentati ai reggiani 3 anni fa era un programma assolutamente di centro sinistra e come gruppo possiamo continuare a sostenere l’amministrazione di Luca Vecchi in maniera leale e collaborativa, cercando di dare il nostro contributo per allargare il consenso della maggioranza in un’ottica di centro sinistra”. Da subito, aggiunge De Franco, “cercheremo di tenere ferma la barra su alcuni temi che dovremo affrontare nei prossimi mesi per evitare che certe sirene del renzismo possano condizionare anche le politiche amministrative locali: penso alla difesa dei servizi di trasporto pubblico dalle proposte di privatizzazione o il percorso dell’acqua pubblica su cui vigileremo”. Una delle prime mozioni che il gruppo Mdp presenterà, viene anticipato, sarà sul tema del fine vita, in linea con l’istituzione del registro dei testamenti biologici istituito a Reggio nel 2010.

“Se dal punto di vista locale ci sarà grande collaborazione- conclude De Franco- siamo consapevoli che sui grandi temi della politica nazionale ci saranno momenti di divergenza da gruppo del Pd, ma siamo pronti ad iniziare questa bella avventura”. Il vice sindaco Matteo Sassi afferma: “Non ho aderito a Sinistra Italiana perché pensavo che una cosa piccola di sinistra non fosse adeguata alla situazione che stiamo vivendo. Dal mio punto di vista questo movimento non è frutto di una scissione ma di una riunificazione politica della sinistra che legge l’esigenza del proprio ruolo in questo tempo storico di fronte alla riorganizzazione della destra”. E ancora “Guardiamo a coloro che da anni aspettavano che la sinistra si presentasse col proprio nome invece che con l’altrui carta di identità e penso che Reggio Emilia possa rappresentare un piccolo o grande laboratorio politico in questo senso”. Conclude il vicesindaco: “Abbiamo ben presente che la sconfitta delle destre sarà la cartina al tornasole del successo di questo movimento: al giochino di chi ci presenta come coloro che porteranno le destre al governo noi risponderemo concretamente, portando a livello nazionale i risultati faticosamente conquistati sui territori”.

Forse già la prossima settimana nascerà in Regione il gruppo “Articolo 1-Movimento democratico e progressista”, della formazione politica di sinistra nata dalla scissione interna al Pd. A rappresentarla in viale Aldo Moro sarà la consigliera regionale Silvia Prodi, eletta come indipendente nel Partito democratico, da cui ha preso ufficialmente congedo 10 giorni fa in un’assemblea con 150 persone presenti a Reggio Emilia. Non essendo ammessi monogruppi in Consiglio regionale, Prodi dovrebbe entrare nel gruppo Misto. Come ribadito oggi dalla consigliera i tempi del nuovo gruppo “Articolo 1- Mdp”, che si mantiene all’interno della maggioranza di governo regionale, “li stiamo valutando con il livello nazionale per essere in sintonia con gli altri Consigli regionali”.

Prodi continua spiegando: “In Regione, a differenza che nel governo centrale, c’è una sana alleanza di centro sinistra. Per questo io rimango ovviamente nella maggioranza con un percorso che, non avendo tessere da riconsegnare, non è differente da quello che ho sempre avuto: un modo di porsi assolutamente aperto con un’ottima collaborazione con alcuni dei colleghi del Pd e di Sinistra italiana con cui abbiamo condiviso un terreno di sinistra in tema di ambiente, welfare, salute ed educazione. Con loro abbiamo portato a casa tanti risultati a partire da un programma che ha visto come base il patto per il lavoro per arrivare al reddito di solidarietà”.

Per questo, dice Prodi, “il bilancio in Regione io lo considero positivo e ora, in tutti gli atti in cui dovremo esprimere un nostro voto, avremo una lettura di collaborazione, ma anche con un punto di vista legato ad una visione indipendente, progressista e di sinistra”. Rispetto alla sua decisione di lasciare il Pd, la consigliera aggiunge: “Essendo stata eletta nelle liste del Partito democratico come indipendente, però in una componente che voleva portare istanze di sinistra dentro il partito, abbiamo in questi anni sofferto abbastanza la mancanza di una dialettica piena all’interno del Pd”. E ancora: “Via via si è limitata la possibilità di incidere come formazione politica perché un’alleanza di governo a Roma quasi strutturale con forze centriste, ma anche con pensieri di destra, ha portato a questa riduzione della dialettica per evitare argomenti divisivi”.

Questo, prosegue Prodi, “ha dettato un’impostazione di una certa generalità anche nel Pd, che portava a confondere lo schema politico. Ad un certo punto sii rischiava proprio di diventare quelli che non hanno più anima, a causa di alleanze politiche che dovevano essere contingenti e che non dovevano forse nemmeno essere fatte, stando al programma che abbiamo fatto nel 2013 e che hanno di fatto inquinato il percorso dialettico”. Conclude la consigliera: “Veniamo da un anno durissimo, quello referendario, in cui ci siamo spesi contro un referendum istituzionale guadagnandoci anche una fetta di indipendenza contro un pensiero che sembrava essere accentratore. Ma questo ci ha aperto gli occhi sul fatto che a volte bisogna fare delle scelte, che hanno dei rischi, ma bisogna essere chiari nel messaggio perché poi l’incisività dell’azione politica arriva quando si rimane coerenti”. Il gruppo Mdp in Regione segue quello di recente nato a Modena 5 consiglieri comunali con capogruppo Paolo Trande), di Reggio Emilia (annunciato oggi), di Fidenza (previsto in giornata) e di diversi altri in Comuni della Romagna che dovrebbero costituirsi nelle prossime ore.

(Agenzia Dire)

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