“Un processo che sia più rapido, che dia più garanzie ai cittadini e che sia in grado di costruire un sistema di esecuzione della pena e del carcere non solo più umano ma più efficace nel processo di riabilitazione”.
Così il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, ospite sabato sera a Reggio Emilia per una iniziativa politica de Pd provinciale, ha commentato la riforma del processo penale recentemente approvata. Reggio ha avuto un ruolo nella stesura della nuova norma: non è mistero che i sindaci reggiani abbiano influito nella decisione di inasprire le pene per i reati predatori: a questo fine erano state raccolte 17mila firme sul territorio. Ad attendere Orlando c’era il sindaco in prima fila per questa battaglia, Emanuele Cavallaro, primo cittadino di Rubiera.
“Nello specifico del reggiano – ha sottolineato Orlando – c’è un tema che è stato posto da molti sindaci con grande forza: il contrasto dei furti in appartamento che vede un inasprimento delle pene. Non è una misura fine a se stessa ma è finalizzata alla applicazione di misure cautelari nei confronti di persone che vengono sorprese a compiere questo tipo di atti”. “Sappiamo che questo tipo di fenomeno non danneggia solo il patrimonio – ha detto ancora Orlando – danneggia la psicologia delle persone colpite, soprattutto gli anziani, che perdono talvolta in modo irrimediabile il senso di sicurezza, di serenità che dovrebbe essere garantito ad ogni cittadino. Abbiamo dato una risposta chiara e forte in linea con gli impegni presi con i sindaci”.
Orlando ha poi commentato alcuni temi di attualità politica, a partire dalle alleanze a sinistra in vista delle prossime elezioni: “La mia è una figura che ha soltanto un obbiettivo: lavorare per ricomporre il centrosinistra. Il tema è stato al centro della battaglia politica del nostro congresso, spesso ci hanno detto che eravamo ingenui e illusi: ballottaggi stanno dimostrando che dove questo non si realizza, vince la destra. Evitiamo che ce lo dica dimostrino anche le elezioni politiche”. A chi gli chiede come si combatta il populismo, Orlando risponde così: “Non si combatte di certo con un populismo di centro, come quello di Macron. Il populismo si combatte riconquistando il consenso di quei pezzi di società che sono rimasti più indietro”.
Il Ministro ha commentato anche la polemica sullo sciopero dei servizi di trasporto: “Il diritto di sciopero non è rivedibile, le modalità con cui in alcuni servizi essenziali può essere esercitato sì. Però non bisogna accorgersene quando succede il blocco, bisogna sedersi intorno ad un tavolo ed individuare una disciplina che può essere frutto di una concertazione con le parti sociali, termine (concertazione, ndr) che deve diventare sempre più frequente nella nostra azione”. Infine, un passaggio sul caso Riina: “E’ un caso inesistente, perché la Cassazione non ha detto che Riina doveva tornare a casa”. “Se Riina è malato ha diritto di essere curato in carcere”, ha aggiunto Orlando e “nessuno pensa di revocare il 41 bis a Riina”.