Un’omelia di speranza e di incitamento alla comunione, quella pronunciata nella notte della vigilia natalizia dal vescovo di Reggio e Guastalla, monsignor Massimo Camisasca.
Nel corso della messa per la veglia di Natale presso la cattedrale di Reggio il vescovo si è rivolto ai presenti con un messaggio di esortazione: “Cari fratelli e sorelle, perché in questa notte abbiamo lasciato le nostre case e siamo convenuti qui, nella nostra Cattedrale, madre di tutte le nostre chiese? Un annuncio ci ha raggiunto, antico eppure sempre nuovo. Un annuncio che ci invita ad uscire dalle nostre paure, dalle nostre rassegnazioni“.
Un lungo inno alla fratellanza, alla forza salvifica di quel sentimento che è desiderio di comunione e di pace, perchè “la solitudine è la visibilità del peccato che ha avvelenato la vita dell’uomo dopo la caduta originale. Eppure non è mai scomparso dal cuore degli uomini il desiderio della comunione che Dio ha impresso in modo indelebile nelle nostre persone, fatte a sua immagine. All’uomo, ferito dal peccato, sarebbe stato impossibile uscire dalla solitudine e costruire la casa della comunione. Dio non ci ha abbandonato, non ci ha lasciato in balia delle nostre fragilità. Egli ha “lasciato” il suo cielo per venire ad abitare in mezzo a noi, per farsi uno di noi, per aprirci la strada verso la luce e la pace. Egli viene per strapparci dalla solitudine nella quale continuamente siamo tentati di rinchiuderci e che è la radice vera di ogni nostra paura“.