Firenze – A luglio, con ogni probabilità, partiranno i lavori ed entro due anni, a metà del 2024, dovrebbero essere terminati: si tratta del grande hub dedicato alla farmaceutica: un grande hub capace di servire tutto il centro Italia, con flussi in uscita, tra i principali paesi esteri, verso Germania, Francia, Stati Uniti e Spagna. Non solo magazzino fisico, più vicino dei depositi oggi utilizzati dalle aziende e situati a Milano e Roma, ma molto di più: sarà una piattaforma digitalizzata ed innovativa in grado di gestire i flussi di farmaci e componenti ad esempio, una filiera capace di offrire tutta una serie di servizi alla rete di imprese che decideranno di servirsene e anche al pubblico, che nella sanità più territorialmente diffusa del post-Covid avrà forse bisogno di rimodulare logistica e distribuzione nei prossimi anni.
“Un ruolo determinante, per il via libera all’investimento da parte della rete Toscana Pharma Valley, è stato nelle ultime settimane garantito dalla presidenza di Regione Toscana”, ricorda il governatore Eugenio Giani, all’interporto di Guasticce di Livorno per la presentazione della piattaforma logistica farmaceutica.
“Un ruolo determinante l’ha dato la Regione – spiega – perché quando si è infatti trattato di stringere i ranghi e trovare le ultime quadrature con Bcube, il fondo P3 Logistic Parks, l’Interporto ed il Gruppo Fremura, proprietari del terreno, la Kpmg e le imprese della rete Toscana Pharma Valley, solo l’intervento pubblico ha consentito di contemperare i diversi interessi economici, privati, territoriali in gioco, ricomprendendoli all’interno di un più ampio interesse generale e regionale”.
Proprio la complessa regia pubblico-privata che fa da cornice ad un investimento che rimane sicuramente privato costituisce la cifra distintiva e il valore del progetto. E solo l’intervento pubblico – ricorda il presidente – ha consentito di contemperare i diversi interessi in gioco all’interno di un più ampio interesse generale e regionale”.
La piattaforma Life Sciences in Toscana nascerà all’interno dell’interporto di Livorno, a Guasticce. Se ne parla da alcuni anni e presto cominceranno i lavori per la sua realizzazione, come annunciato oggi nel corso di un evento, organizzato in collaborazione con Confindustria Toscana e che si è svolto proprio all’Interporto di Livorno, promosso dalla Regione Toscana e dalla rete Toscana Pharma Valley con la partecipazione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, del Comune di Collesalvetti e di Livorno e dello stesso Interporto Vespucci.
La piattaforma logistica digitale che nascerà da qui a due anni è un investimento privato, di più imprese che si sono costituite in rete: siglato nel 2019, è stato in Italia il primo contratto di rete tra imprese delle scienze della vita e l’unico, al momento, a cui partecipano anche grandi imprese, potenzialmente in competizione, convinte che i vantaggi fossero superiori ai rischi.
Nel progetto della piattaforma un ruolo forte l’ha avuto anche il pubblico e in particolare la Regione: di stimolo al confronto tra le aziende all’inizio, fin dal 2014, e di traino nella seconda fase, dal protocollo siglato nel 2018 presso il Ministero allo sviluppo economico agli investimenti sulle infrastrutture per dare gambe al progetto, che siano i collegamenti ferroviari con il porto di Livorno o la Darsena Europa, lo scavalco ferroviario e lo sviluppo dell’aeroporto di Pisa, con un aiuto pure nell’individuazione del terreno su cui sorgerà l’hub e durante tutto l’iter autorizzativo. Un’alleanza insomma tra più aziende, un esempio di metodo e un modello di collaborazione tra pubblico e privato nell’elaborare politiche industriali: a beneficio delle imprese certo, a beneficio del territorio e del tessuto industriale ed economico di tutta la Toscana, una risorsa utile anche per una sanità pubblica territoriale destinata in futuro a crescere e un beneficio alla fine pure per il paziente. A fine 2020 il progetto è stato preso in carico dal Comitato interministeriale per l’attrazione degli investimenti, per la presenza di multinazionali.
Cinque aziende riforniranno la piattaforma
La struttura sarà a servizio all’inizio di cinque gruppi familiari e multinazionali della farmaceutica, nutraceutica e di apparecchiature mediche che producono in Toscana: Molteni, Eli Lilly Italia, Aboca, Abiogen, Galenica Senese. Ma alla rete Toscana Pharma Valley che l’hub l’ha ideato partecipano anche altre aziende: Diesse Diagnostica ed El.en, ad esempio, Kedrion pure. La sostiene pure, dall’esterno, Gsk Vaccines. E tutte queste imprese potranno decidere di servirsi della piattaforma in un secondo tempo.
La scelta di Livorno
Guardando a tutto il Centro Italia, Livorno e il suo interporto sono stati individuati da subito come l’ubicazione migliore. Per una questione logistica e di baricentro, anzitutto: il porto a cinque chilometri, l’aeroporto di Pisa a dodici, l’uscita diretta sulla superstrada FI-PI-LI, spazio a disposizione per allestire pallet per le spedizioni aeree e marittiime all’interno della piattaforma. Ma c’è anche un secondo motivo: l’interporto è infatti destinato ad essere inserito nella futura zona logistica semplificata rafforzata, a cui da tempo lavora la Regione per creare corridoi doganali che aiuteranno gli scambi commerciali grazie a vantaggi amministrativi e fiscali. E questo è un ulteriore valore aggiunto. La giunta regionale ha già dato il via libera alla proposta tecnica, ora all’attenzione del Ministero.
Primo e secondo lotto
I terreni su cui sorgerà la piattaforma si estendono per 125 mila metri quadrati: il 30 per cento sono già dell’Interporto, il resto di privati. L’investimento, dall’acquisto della proprietà alla costruzione e successivo allestimento dell’immobile, vale attorno ai 70 milioni di euro, sostenuto in modo congiunto da Bcube e dal fondo P3 Logistics Parks.Vi lavoreranno circa cento persone (ed ancora di più a regime) e la struttura ambisce ad essere tra le più grandi piattaforme uniche di stoccaggio e di distribuzione d’Europa integralmente dedicate alle scienze della vita. Si parte con 30 mila metri quadrati coperti che a regime diventeranno il doppio, compresi uffici ed altre aree – prevista anche una piccola officina farmaceutica per piccole lavorazioni secondarie – e nel magazzino alto dodici metri, ecosostenibile ed alimetnato da energia rinnovabile, ci sarà spazio per contenere fino a 120 mila pallet (con il primo lotto 65 mila) dei 600 mila che si pensa che possano essere movimentati in un anno. Contenuti in aree differenziate per temperatura. Si calcola che il volume di affari generato dal progetto possa essere di 40 milioni l’anno, con oltre cento posti di lavoro creati per la sola logistica industriale.
Kpmg, società leader di servizi professionali alle aziende, è il consulente per conto delle imprese che ha aiutato a sviluppare l’idea. I vari servizi che saranno svolti all’interno della piattaforma sono stati affidati invece dalla rete d’imprese Toscana Pharma Valley a Bcube per la logistica industriale, a Maersk per la distribuzione marittima, a Dhl per il trasporto nazionale e internazionale su gomma e aereo (tra i progetti ci sono già due voli cargo da Pisa a Francoforte a settimana, novità assoluta perché oggi le merci dell’azienda non partono da Pisa) e a Palladio-Pharma partners per l’officina farmaceutica.
“Questa nuova piattaforma logistica nasce come un investimento privato – riassume a margine dell’inziaitiva Giani – ma ha dietro una regia pubblico-privata molto complessa, che ne costituisce il vero valore in termini di competitività territoriale, attrattività di nuovi investitori nelle scienze della vita, nonché potenzialità anche per la salute pubblica: sia alla luce dei fabbisogni logistici già evidenziati dalla pandemia, sia di quelli prevedibili dalle riforme strutturali della sanità in corso, come ad esempio la diffusione delle case della salute e loro evoluzione in case di comunità, l’attivazione degli ospedali di comunità per le cure intermedie, la personalizzazione delle cure”.
In Toscana il settore delle scienze della vita – farmaceutica, biotech e apparecchiature mediche (fonte Istat e Toscana Life Sciences) – rappresenta il terzo polo produttivo d’Italia, con oltre 16 mila addetti (dati 2020), 1400 ricercatori, 20 siti produttivi, tra le duecento e le quattro aziende e tra i 7,5 e gli 8,6 miliardi di fatturato a seconda dei segmenti presi in considerazione, un volume di export pari al 70 per cento della produzione ed oltre 300 milioni di euro investiti in ricerca e sviluppo con più di quaranta start-up biomedicali sulle oltre trecento italiane. Un settore che ha continuato a crescere negli ultimi anni, le cui esportazioni (oltre 2 miliardi di valore, con indotto e servizi sanitari) costituiscono il 10,3 per cento del Pil regionale. La Toscana è anche la terza regione in Italia per impianti di produzione biotech, con 11 sedi di impresa, sette impianti ed otto centri di ricerca. Un sistema, quello delle scienze della vita, fortemente interconnesso con le quattro aziende ospedaliere-universitarie.
Per quanto riguarda la sola farmaceutica, l’Italia contava nel 2020 146 mila lavoratori, indotto compreso, concentrati in cinque regioni – Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Veneto – che da sole valevano l’80 per cento dell’intera occupazione: 9200 nella sola Toscana, terza dopo Lombardia e Lazio ma seconda per valore ed incidenza delle esportazioni (2,9 mliardi, 11,5 per cento del totale) e quarta, prima del Veneto, per valore degli investimenti in ricerca e sviluppo.
A Siena nascerà anche un hub antipandemico nazionale, finanziato dal Governo con fondi complementari del Pnrr per 360 milioni. L’infrastruttura è parte di un progetto più ampio che è il biotecnopolo senese, sostenuto con 37 milioni di euro da qui al 2024 dall’ultima finanziaria del Governo.