Lo streaming nel pallone: il punto sulla situazione tecnologica dopo la prima di campionato…

Il calcio dall’Olimpo allo streaming con una notevole mole di problemi tecnici: non troppo buona la prima. Vademecum del perché e percome siamo arrivati a questo punto con la certezza che non si può che migliorare

Durante il fine settimana appena trascorso ha avuto luogo lo svolgimento della prima giornata del campionato di calcio di serie A 2021-2022, per la prima volta, tutto in streaming.
Diversi sono stati i problemi riscontrati dai tifosi durante la gara d’esordio nella giornata di sabato: ritardi, bassa definizione, interruzioni, segnale debole e, in alcuni casi, visione bloccata per circa tre minuti. Dazn ha confermato il problema del blocco della visione, dovuto all’alto picco di accessi su una delle sue Cdn (i provider che contribuiscono alla distribuzione dei contenuti trasmessi), risolto in pochi minuti, mentre ha smentito che ci sia stato un abbassamento della qualità del segnale.

Approfittiamo di questo avvenimento per fare una breve analisi su quello che si configura come lo stato dell’arte dal punto di vista tecnologico, in un mercato in cui le dinamiche risultano essere fortemente influenzate anche da altri fattori, come per esempio gli accordi e i diritti che le varie aziende sono in grado di ottenere.
In Italia, il campionato di serie A è lo spettacolo più seguito in assoluto tra quelli in diretta e quest’anno si assiste ad un vero e proprio cambiamento rispetto al passato, in parte già visto, ma diventato sostanziale perché trasmesso completamente su internet. Il 21 agosto è la data che ha segnato il debutto di Dazn con Inter-Genoa e Verona-Sassuolo e l’inizio dell’era del calcio in live streaming. Grazie ad alcuni accordi, la Lega Serie A ha concesso comunque a Sky di continuare a trasmettere via satellite tre match in co-esclusiva con Dazn e tutte le partite solo per gli abbonati Sky Business (si parla di bar, hotel e altri locali pubblici).

È ragionevole avere delle preoccupazioni in termini di stabilità della rete e, più in generale, chiedersi se l’intera infrastruttura sia pronta a far fronte ad un tale traffico. In seguito alle direttive di Agcom, Tim e Dazn stanno lavorando già da diverso tempo agli apparati di rete per garantire che il live streaming delle partite di calcio funzioni in maniera efficiente per soddisfare gli spettatori e al contempo per evitare che si verifichino disservizi anche per i comuni utenti di internet, che potrebbero percepire degli evidenti rallentamenti in concomitanza di questi eventi. Una delle prime questioni da affrontare è l’imprevedibilità della rete, caratterizzata da un groviglio di strade che il segnale può percorrere per raggiungere la destinazione, alcune delle quali più soggette ad affaticamento dovuto all’elevato traffico rispetto ad altre più libere, che però possono presentare altre problematiche, come ad esempio una maggiore lunghezza.

Nel broadcast tradizionale si verifica una messa in onda di un unico flusso e uno standard di ricezione consolidato nel tempo, quindi tipicamente quando viene trasmesso un segnale tutti i sistemi con un’antenna funzionante lo ricevono correttamente. I servizi in streaming invece sfruttano l’unicast, ossia il server, che si occupa di fornire il servizio (e quindi lo stream) all’utente che l’ha richiesto, crea un flusso personalizzato per quel dispositivo; nel live streaming, inoltre, il contenuto viene creato al momento, compresso e infine inviato inviato sotto forma di flussi differenziati per ogni fruitore e in quanto tali non perfettamente sincronizzati. Ne consegue che la riproduzione potrebbe non essere simultanea, con un ritardo che dipende proprio dal percorso intrapreso dal flusso fino alla casa dell’utente; un dettaglio decisamente poco piacevole e non trascurabile per gli spettatori di una partita di calcio.

Una delle prime iniziative promosse e in corso di attuazione da parte di Tim e Dazn è il passaggio del traffico di rete al multicast, ossia la trasmissione di un unico flusso condiviso e visibile contemporaneamente da molte persone. In questo modo è possibile minimizzare il traffico di rete senza riscontrare differenze rilevanti nella qualità del servizio, ma tutto ciò può essere reso possibile solo se sono rispettate alcune condizioni: la rete deve essere adeguata alla gestione del multicast (Tim sta adeguando tutti i propri nodi di rete affinché lo gestiscano correttamente), il router della rete domestica deve essere configurato e reso compatibile con il multicast, il client finale, cioè l’applicazione che gestisce e riceve lo streaming (in questo caso l’applicazione di Dazn) deve essere compatibile con il multicast (al momento ciò si verifica grazie all’utilizzo del Tim Vision Box).

L’architettura di sistema impiegata da Dazn si basa, inoltre, sull’utilizzo delle Content delivery network (CDN), una rete geograficamente distribuita di server e i relativi data center che collaborano in maniera trasparente per distribuire contenuti. Interconnesse con le reti degli operatori Telco, le CDN consentono di avvicinare i contenuti agli utenti, migliorando le prestazioni.
Un ulteriore tema da tenere in considerazione riguarda l’instabilità delle reti di tipo mobile in alcune zone, soprattutto quelle caratterizzate da una maggiore affluenza. Le prime partite saranno viste, probabilmente, dalle località di villeggiatura con una connessione mobile più vulnerabile, perché insiste su dei sistemi non preparati a gestire un traffico elevato, una situazione eccezionale rispetto a quello che succede normalmente, durante il resto dell’anno. Un altro fenomeno interessa alcune situazioni in cui la polarizzazione geografica della partita è molto definita, ad esempio durante i derby: è possibile che un quartiere della città protagonista vada totalmente sottopressione, sempre a causa dell’ingente traffico.

È necessario prestare attenzione anche al cosiddetto problema dell’ultimo miglio, ossia il calo di risorse che si verifica in prossimità della sede dell’utente e la prima centrale telefonica, quindi ciò che accade proprio nella distribuzione di zona, in cui persiste, da caso a caso, un alto grado di variabilità e quindi maggiore difficoltà a fare diagnosi sui malfunzionamenti. Potrebbe, inoltre, succedere che il segnale arrivi solido fino alla rete domestica, mentre la Wi-Fi che collega il router al dispositivo è fragile o lontana, quindi il segnale risulta debole e l’utente vede male. La buona visione risulta essere influenzata non solo dal tipo di connessione di rete e la congestione dei diversi percorsi compiuti dal flusso, ma anche dal dispositivo con il quale si sta visionando il contenuto e dalle sue caratteristiche, in particolare la qualità e la risoluzione.

Infine è importante ricordare che una buona parte dell’Italia non è raggiunta dalla banda larga e ultra larga, quindi per gli utenti di alcune zone sarebbe difficile se non impossibile vedere la partita con risoluzione HD e alta qualità del video, per la quale occorrono dai 6 agli 8 Mbps. A questo proposito, per garantire agli utenti la massima e migliore copertura possibile, Dazn ha stretto un accordo con Cairo (La7) per usufruire del digitale terrestre in caso di problemi con lo streaming sulla rete.

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