Più che un big bang – termine in voga in questi giorni a Firenze, in zona stazione Leopolda – è un lento e costante processo di erosione quello che sta avvenendo nel Pdl reggiano. Dopo il coordinatore comunale del partito, Angelo Ammaturo e l’ex candidato sindaco ed ex capogruppo del Pdl di Rubiera, Matteo Nobili, si registrano due nuove defezioni a Scandiano: si tratta dei consiglieri comunali Alessandro Nironi, che è anche membro della direzione provinciale, e Fabio Filippini. Tutto ciò alla vigilia del congresso provinciale che si terrà in dicembre.
A dire la verità non si tratta di un fulmine a ciel sereno. Da mesi il partito locale è attraversato da forti tensioni che sono culminate nei giorni scorsi con lo strappo di Ammaturo, che aveva già lasciato l’incarico di coordinatore comunale in maggio e nei giorni scorsi ha abbandonato anche il Pdl, annunciando l’intenzione di non rinnovare la tessera: “Bossi e Berlusconi hanno fatto il loro tempo – ha dichiarato – ora serve un rinnovamento vero”. Una polemica aperta con i vertici condivisa anche da Nironi e Filippini. Il primo, sulle pagine di questo giornale, aveva già lanciato il suo j’accuse all’indirizzo dei vertici nazionali (LEGGI). Una presa di posizione forte che Nironi ribadisce oggi per giustificare la decisione di lasciare il Pdl: “Il partito non rappresenta più quei valori di destra che mi appartengono, ha rinunciato a diventare un moderno partito conservatore per essere un comitato elettorale permanente” Un partito, secondo Nironi, “in cui vige la regola del sospetto, in cui si è alla continua ricerca del traditore”.
Per il momento sia Nironi che Filippini restano come indipendenti nel gruppo consiliare ma è evidente che la situazione potrà subire delle evoluzioni in base a ciò che accadrà a livello nazionale. Nel frattempo i dirigenti locali minimizzano. “Non è successo niente di grave – commenta il coordinatore di Scandiano Giuseppe Pagliani – per trent’anni il Pci è andato avanti con gli indipendenti nelle proprie liste. Sia Nironi che Filippini resteranno nel gruppo anche se non hanno rinnovato la tessera. Non è successo nulla”.
Secondo il coordinatore provinciale Massimiliano Camurani lo strappo è dovuto a posizioni personali legate a dinamiche nazionali. “E’ inutile negare che ci sia un momento di forte tensione a Roma e qualche riverbero è inevitabile a livello locale. Non credo che sia un caso che sia Ammaturo che Nironi e Filippini siano cresciuti politicamente in Alleanza Nazionale e certe divergenze erano già emerse in direzione. Sono personalmente dispiaciuto per quello che è avvenuto, anche perché con loro ho lavorato molto bene, ma sono certo che non sia un problema locale. A Reggio il Pdl è radicato come dimostra il risultato straordinario del tesseramento”.