Anpi nazionale sempre più isolato nella sua posizione “neneista”: anche la presidente dell’Istituto Cervi Albertina Soliani, in vista del 25 aprile, chiede un cambio di rotta riconoscendo chi aggredisce (cioè il “fascista” di turno) e la vittima, cioè la popolazione ucraina. E’ scontro tra partigiani astorici (volantino Anpi con generica bandiera italiana) e partigiani contemporanei (25 aprile di Casa Cervi anche con bandiera ucraina).
La presidente dell’Istituto Cervi: «Non ho votato Pagliarulo. Guai se l’associazione diventa irrilevante o non unitaria. Noi per primi dobbiamo sventare questo pericolo»
«Nell’ultimo comitato nazionale ho avviato una discussione, che non è per niente conclusa, e che ha visto diversi interventi convergere sul disagio e sull’asse nuovo che l’Anpi deve tenere rispetto a questi quaranta giorni di guerra. Ho posto l’esigenza di raddrizzare l’asse».
«Chi ha la responsabilità della guida dell’associazione stia attento a che le culture politiche del passato non facciano oggi dei danni. Per questo misuri bene le parole e gli argomenti».
di Daniela Preziosi per Editorialedomani