Mentre la Nasa annuncia la scoperta di 7 pianeti simili alla Terra, 150 reggiani “alieni” dal Pd allunano sui Chiostri della Ghiara certificando la nascita di una nuova formazione di sinistra. Tra loro, oltre al trio Tutino, (la) Prodi e De Franco, anche Roccatagliati, Rivi, la Pedroni e la Pavarini e tanti altri…
«La prima sfida che ci attende sarà il referendum sul lavoro. Saremo al fianco della Cgil nella battaglia per l’abolizione dei voucher e per la piena responsabilità solidale negli appalti». Mirko Tutino comincia a delineare la linea della nuova forza politica che verrà costituita a breve dai fuoriusciti dal Pd. Ieri sera mercoledì 22 febbraio l’assessore del Comune di Reggio Emilia e la consigliera regionale Silvia Prodi con 150 reggiani hanno promosso un incontro sul futuro del centrosinistra. Molti i volti noti della politica presenti, dal vicesindaco Matteo Sassi (ex Sel) che è intervenuto per primo, ai consiglieri comunali Pd Lanfranco De Franco e Roberta Pavarini, fino a Gianluca Rivi, ex consigliere regionale del periodo Errani (che nel 2005 guadagnò oltre 13mila preferenze). E poi Alessandro Roccatagliati, membro della direzione regionale, l’ex assessore comunale Gina Pedroni, la responsabile regionale della Rete degli Unversitari Claudia Wildner e diversi amministratori e militanti dem della provincia. Ospiti a sorpresa, il consigliere del M5S Gianni Bertucci e Marco Catellani, coordinatore provinciale di Possibile.
«Il nostro impegno inizia fin da ora – ha detto Tutino – Dovremo intervenire su riforme fatte male come il Jobs Act e la Buona Scuola, e lavorare per una legge elettorale adeguata. Dovremo ricominciare a parlare di ambiente, di trasporto pubblico locale, di qualità dell’aria. Presto nasceranno gruppi parlamentari per dare corpo al nuovo progetto, ma la porta resta aperta ai compagni che matureranno la nostra stessa scelta nei prossimi mesi. Nessun rancore verso chi decide di rimanere nel Pd». L’assessore ha citato più volte Vasco Errani, «emblema della cultura di sinistra dell’Emilia Romagna, la cui presenza è una risposta a chi ci accusa di voler fare i reduci massimalisti».
Nel suo discorso, che ha strappato molti applausi, Tutino ha citato Camillo Prampolini – “Uniti siamo tutto” è una frase bellissima, ma ricordiamo al Pd che Prampolini ha detto anche altro: “Leviamo alta la bandiera dei poveri, dei diseredati, degli umili e degli oppressi, degli avviliti e dei calpestati” – e due Enrico illustri: il presidente della Toscana Rossi con il suo appello “Sinistra, scendi in strada” e la chiamata alla lotta per la felicità di Berlinguer.
Netto anche l’intervento di Silvia Prodi, che ha ufficializzato la sua posizione: «La mia presa di distanza dal PD nasce dall’impossibilità di condividere le decisioni di Matteo Renzi e le sue politiche di stampo liberista. Sono convinta che oggi l’asse vada spostato nel senso dei diritti collettivi e che per farlo si debba stare a sinistra, senza compromessi verso destra che generano politiche ibride a scapito dei più deboli. Per questo serve un’idea capace di presidiare e consolidare a sinistra la vocazione maggioritaria. Un progetto politico che sia prima di tutto un metodo: concertativo, aperto al dialogo, capace di tenere insieme tutte le parti sociali. È il momento di ricucire le distanze che si sono create con i soggetti alienati a causa del referendum, prima su tutti la Cgil».
Lanfranco De Franco, consigliere comunale di Reggio Emilia e segretario del circolo Pd Centro Storico, con un discorso molto sentito ha annunciato la sua uscita dal partito: «L’arroganza di alcuni dirigenti e lo sprezzo per le idee altrui dimostrato da Renzi mi costringono a una scelta dolorosissima. Voglio sottolineare che non mancherà il sostegno al sindaco Luca Vecchi e alla sua giunta. Ci sono in campo molti progetti delicati: la nuova società a maggioranza pubblica di gestione dell’acqua, la riqualificazione delle Reggiane, gli interventi di recupero e la pedonalizzazione del centro storico, l’introduzione del porta a porta. In queste partite andremo avanti al fianco dell’amministrazione, da sinistra. Se sapremo da subito portare all’attenzione i temi concreti che riguardano le grandi ingiustizie sociali, sono sicuro che in molti torneranno a fare politica e si uniranno a noi. Molti che in questi anni avevamo perso per strada e che ci stavano aspettando da fuori».