La presentazione è avvenuta stamattina nell’aula di San Pier Scheraggio: il restauro dell’Apollo seduto, già tornato nel Primo Corridoio della Galleria degli Uffizi. L’opera in marmo è la replica romana (del I secolo d.C.) di un originale ellenistico del III-II secolo a. C. e il suo recupero, a cura della restauratrice Anne Katrin Potthoff Sapia, è stato interamente finanziato dalla sezione fiorentina di Italia Nostra, così come quelli dello pseudo Seneca morente, della Giulia Mesa, di Poppea e del Nerone bambino (posto nel Terzo Corridoio della Galleria).
“Sono lieta di questo nuovo intervento di recupero di un marmo della Galleria – ha detto il Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini – reso possibile grazie alla manifestazione di sensibilità dimostrata ancora una volta da Italia Nostra, sempre così vicina alle esigenze del museo, da sempre impegnato nella contesa dei suoi tesori all’inarrestabile azione del tempo”.
“Ogni restauro condotto sui marmi della collezione antiquaria degli Uffizi – ha aggiunto il Direttore della Galleria, Antonio Natali – è doppiamente meritorio, giacché da un lato si recupera la migliore leggibilità di un’opera, dall’altra s’accendono le luci su un patrimonio d’antichità che degli Uffizi è parte cospicua e insigne. A chi, come Italia Nostra, è sostenitore d’imprese vòlte a esaltarne il valore va il ringraziamento del museo e mio personale”.
Da parte sua Mariarita Signorini, Responsabile restauri e membro del consiglio nazionale Italia Nostra, ha voluto ringraziare “la Direzione del Polo Museale e della Galleria, in particolare Fabrizio Paolucci, Direttore del Dipartimento delle Antichità classiche, senza la cui competenza e disponibilità non sarebbe stato possibile condurre a termine anche questa raccolta di fondi per mezzo delle visite guidate alla scoperta della ‘Galleria dei marmi’ e alle nuove sale museali, tutte svolte il lunedì (giorno di chiusura al pubblico), con le apprezzate visite ai Depositi e al Corridoio Vasariano, visitato da molti soci provenienti da altre regioni (in primis della sezione di Reggio Emilia). Sono state una serie di occasioni imperdibili e assai educative anche per i giovani e gli studenti dell’Università di Parma del corso di Scienze per la Conservazione e il Restauro. Ringrazio anche l’Associazione Vivi Fiorenza, per la condivisione del nostro progetto fin dagli esordi. I nostri complimenti vanno infine alla restauratrice Anne Katrin Potthoff Sapia dalla grande maestria e a Maria Brunori, l’eccellente fotografa che ha documentato tutti questi restauri e che sa rendere carne i preziosi marmi che interpreta più che immortalarli”.