La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo sul caso dell’acqua contaminata a Lizzano in Belvedere. Nell’inchiesta si ipotizza il reato di distribuzione colposa di acqua nociva: al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati.
La Procura, sulla base delle relazioni e delle informative deciderà se e come proseguire. Tra i documenti ci sono le relazioni dell’Ausl e dell’Arpa che nei giorni scorsi avevano effettuato i prelievi e fatto le analisi sulle acque della città.
La scorsa settimana infatti a Lizzano si erano registrati una cinquantina di casi di gastroenterite che avevano fatto scattare l’allarme: Elena Torri, sindaco del paese dell’Appennino, aveva emesso un’ordinanza (ritirata dopo qualche giorno) nel quale vietava l’uso dell’acqua per uso alimentare se non prima della bollitura.
La vicenda ha avuto una grande attenzione mediatica, sottolineata con amarezza dal primo cittadino. Le analisi dell’Ausl hanno dimostrato la presenza di una piccola presenza batterica nell’acquedotto e in in un punto della rete idrica poco usato. Le attività di sanificazione del Comune di Lizzano hanno avuto subito effetto e si è tornati velocemente alla normalità.