Livorno – Si è spento ieri mattina all’età di 103 anni Garibaldo Benifei partigiano, politico e antifascista italiano, testimone prezioso della Livorno antifascista. Quando la notizia è giunta al sindaco Filippo Nogarin, il primo cittadino ha sospeso immediatamente il Consiglio Comunale in corso, che gli ha tributato un lungo e commosso applauso. Il primo cittadino ha poi contattato la famiglia per rendere le condoglianze anche a nome della città tutta. “Sono profondamente addolorato per l’improvvisa scomparsa di Garibaldo – ha detto il sindaco – con lui se ne va una parte importante della storia dell’antifascismo e della Resistenza della nostra città. Ho avuto il privilegio di incontrarlo diverse volte, l’ultima solo poche settimane fa, in occasione della consegna della “Livornina d’oro” alla moglie Osmana. Sono stati sempre momenti molto intensi. Era una persona sorridente e di straordinaria umiltà: che il suo insegnamento di democrazia possa illuminare il nostro cammino. Sono molto vicino a Osmana che con lui ha condiviso una vita intera di lotta per la giustizia e la libertà”.
Garibaldo Benifei, nato a Campiglia Marittima il 31 gennaio 1912, aveva da poco compiuto 103 anni. Nel 2007 l’amministrazione comunale gli aveva conferito la “Livornina d’oro”, la più alta onorificenza della città, per la sua attività antifascista. Di famiglia antifascista, nel 1922 fu costretto a lasciare Campiglia con i suoi, che si sottrassero così alle persecuzioni degli squadristi. A 12 anni dovette abbandonare la scuola e cercarsi un lavoro. Entrato nel 1931 nell’organizzazione comunista clandestina, due anni dopo fu arrestato. Picchiato dalla polizia, fu condannato a un anno di reclusione per attività sovversiva. Rinchiuso nel “Palazzo dei Domenicani” di Livorno, ebbe modo di conoscere il futuro Presidente Sandro Pertini. Non poté, invece, rivedere sua madre che, gravemente malata al momento dell’arresto di Garibaldo, era deceduta durante la detenzione del figlio. Benifei, che liberato aveva trovato lavoro come operaio in una fabbrica di radiatori, fu di nuovo arrestato nel 1939 e condannato dal Tribunale speciale a 7 anni di carcere. Dalla prigione di Castelfranco Emilia uscì soltanto un mese dopo la caduta di Mussolini. Dopo aver partecipato alle riunioni della “Concentrazione antifascista”, dalla quale sarebbe sorto il CLN di Livorno, entrò nella Resistenza. Partigiano sino all’estate del 1944, quando Livorno si liberò dai nazifascisti, Benifei poté finalmente coronare il progetto di sposare la partigiana Osmana Benetti, conosciuta nell’ottobre del 1943. Il loro fu il primo matrimonio civile celebrato a Livorno e Benifei tornò a lavorare come operaio, ma sempre impegnandosi nell’attività politica. È stato infatti membro del Comitato federale livornese del PCI, presidente di quella Federazione provinciale delle cooperative. In tutti questi anni si è speso anche in associazioni di volontariato e, soprattutto, si è impegnato a testimoniare ai giovani i valori di giustizia e libertà che sono stati alla base della lotta antifascista e della Resistenza. Presidente a Livorno dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, Benifei è autore del libro Per la libertà, edito nel 1996.
Nel 2007 a Garibaldo Benifei è stata consegnata la “Livornina d’oro”, uno dei più importanti riconoscimenti della Città di Livorno. Per i suoi 100 anni la città gli riservò una festa a sorpresa al Teatro delle Commedie con la presenza di numerosi artisti che portarono il loro contributo di poesia e musica come regalo di compleanno.
Il lutto cittadino è stato proclamato dal sindaco Filippo Nogarin per domenica 26 aprile, giorno delle esequie, “considerato – è specificato nella delibera di Giunta – l’impegno profuso nel corso della Sua intera vita da partigiano, da antifascista e da semplice cittadino a concretizzare quei principi di libertà e democrazia sanciti dalla Costituzione Repubblicana” e “atteso che la città di Livorno, animata da questi sentimenti, già ebbe a riconoscerne l’assoluto prestigio con il conferimento della Livornina d’oro, massima onorificenza della città”.
L’evento verrà scandito da diversi passaggi: intanto, l’esposizione immediata a mezz’asta della bandiera cittadina da oggi fino alla data di svolgimento delle esequie; la proposta alle Organizzazioni rappresentative degli esercizi commerciali di un minuto di chiusura degli esercizi pubblici e dei locali di spettacolo eventualmente aperti in giorno festivo in concomitanza con l’inizio della cerimonia funebre; l’osservanza nella giornata di domenica di un minuto di silenzio all’inizio di tutte le attività pubbliche ludico-ricreative organizzate dall’Amministrazione Comunale; la presenza del Gonfalone della città listato a lutto nella camera ardente e la partecipazione del medesimo alla cerimonia funebre. Inoltre è stato stabilito di richiedere al presidente del Comitato Organizzatore del TAN di prevedere nell’ambito delle iniziative organizzate per la giornata di domenica un momento di ricordo di Garibaldo Benifei.
Sarà inoltre avviato da subito il formale procedimento amministrativo finalizzato all’intitolazione di una strada o di un parco cittadino a Garibaldo Benifei. Come proposto dal Consiglio Comunale, infine, è stato stabilito di affiggere prossimamente una targa commemorativa della figura di Garibaldo Benifei all’interno dei locali del Palazzo Municipale di Livorno.
Il presidente della Provincia Franchi, appresa la notizia della scomparsa di Garibaldo Benifei, il presidente della Provincia, ha inviato alla moglie Osmana e alla famiglia un telegramma di cordoglio e di affettuosa vicinanza in questo momento triste. “La sua vita rimarrà un limpido esempio di dedizione ai valori della Resistenza e dell’antifascismo, che con grande lucidità e perseveranza ha sempre difeso fino agli ultimi giorni. Costante è stato l’impegno, insieme alla moglie Osmana, per diffondere la conoscenza delle lotta partigiana fra i giovani. Il suo insegnamento rimarrà per tutti noi un prezioso bagaglio che ci accompagnerà nella nostra vita quotidiana e che dovremo onorare mantenendone accesa la memoria. Domani, 25 Aprile, nelle celebrazioni dell’ Anniversario della Liberazione, ricorderemo la figura di Garibaldo, che non ha mai mancato di essere presente in questa giornata per festeggiare con passione i valori della Democrazia e della Libertà, per i quali ha lungamente lottato e che ha onorato con una vita esemplare. A tutta la famiglia Benifei giungano a nome mio e del Consiglio Provinciale, le più sincere condoglianze”. La Provincia sarà presente alla camera ardente con il Gonfalone.
Ed ecco il messagio di cordoglio di Sel: “La Federazione Provinciale di Livorno e il Circolo Sel Franca Rossi di Livorno piange la scomparsa del Compagno Partigiano Garibaldo Benifei. Garibaldo ha rappresentato per la città la memoria storica, un testimone prezioso della Livorno antifascista e della Resistenza e grazie alla sua lotta se in Italia ha vinto le parole Libertà e Democrazia. Sel Livorno non dimenticherà mai la sua azione e la sua lotta per una società più equa e solidale.
Altri messaggi sono giunti da svariati politici cittadini e non, fra cui la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. “A poche ore dal 70esimo anniversario della Liberazione dall’occupazione nazifascista, la morte di Garibaldo Benifei rinnova in tutti noi il monito a non dimenticare le radici della nostra democrazia – sottolinea – onorando la memoria di chi, come lui, fece una scelta di libertà, affrontando anche la reclusione durante gli anni bui del regime in quanto perseguitato politico”.
Il presidente Enrico Rossi ricorda: “Garibaldo sembrava avere già scritto in questo suo nome l’amore per la libertà. Ci lascia, proprio alla vigilia del 25 aprile, un grande combattente, un democratico, un antifascista. Alla sua amatissima compagna di vita e di lotta, Osmana, esprimo la mia affettuosa vicinanza e quella di tutta la giunta regionale”.
“Tutta la sua vita – prosegue – è stata la testimonianza di una passione profonda per il nostro paese e di un impegno mai venuto meno per fa crescere la democrazia e i diritti di libertà. Un insegnamento prezioso che è anche un invito a tenere vivi e operanti i valori costitutivi della nostra democrazia”.
Al cordoglio si è unito anche Tommaso Fattori, candidato della lista Sì–Toscana a Sinistra.: “Tutta la mia commozione per la scomparsa del partigiano livornese Garibaldo Benifei, una figura straordinaria dell’antifascismo toscano”.
“La sua vita, fatta di resistenza e di lotte, di carcere e tortura, di attivismo e di impegno sociale, è un esempio per tutti coloro che si impegnano in politica. Garibaldo – aggiunge Fattori – se ne va alla vigilia del settantesimo anniversario di quella Liberazione dal nazifascismo che lui stesso ha contribuito ad ottenere. Celebrare il 25 aprile sarà un bel modo per dirgli addio. Un abbraccio alla famiglia e a tutta la comunità livornese”.