Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
Le lacrime dopo Germania-Italia voto 2 – Passi per la tensione prima e la delusione poi, ma piangere in diretta tv per una partita di calcio, nel giorno in cui l‘Italia del mondo reale piange 9 vittime di un attentato, è una scena che non si può vedere, tantopiù se a farlo non sono dei ragazzini in preda a una crisi di nervi, ma due veterani come Gigi Buffon e Andrea Barzagli. Non c’è motivazione che tenga. Anche se siamo giunti alla terza e ultima puntata di questa rubrica, non è mai troppo tardi per ritoccare il titolo: “L’Italietta merita (un po’ meno) rispetto, e questo Europeo fa schifo”.
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
Flavio Insinna voto 11, gli esperti voto 0 – Nel post partita Rai tenta di ristabilire la giusta via, proponendo un profilo basso a causa della tragedia extracalcistica. Invano. Linea al bordocampista Fabrizio Antinelli, che prima illude (“Inutile nasconderlo…”) poi vira subito su Germania-Italia (“…la delusione è tanta”), quindi lancia un’intervista in cui Barzagli frigna come un bimbo perché nessuno si ricorderà di questa Nazionale (sai che problema). Insinna ritenta e sforna un altro assist al tecnico-filosofo Sacchi: “Non è semplice Arrigo, ma tocca a te iniziare”. Pure Sacchi non raccoglie: “Non è vero che la gente non si ricorderà di questa squadra seria, di grandi professionisti…” e via a parlare di calcio giocato. Della serie: il mondo oltre al calcio, questo sconosciuto.
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
Portogallo voto 5 – Pensavamo fosse colpa del pigiama che aveva indossato nelle prime gare, invece anche con la maglia ufficiale fa proprio venire sonno.
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
L’Italia voto 7 – Era scarsa ed è rimasta scarsa, ma essere scarsi e sfiorare la semifinale è una nota di merito. Però che la sconfitta con la Germania sia immeritata…no, dai, siamo seri… A testa alta contro i campioni del mondo ok, con onore ok, con tutto l’impegno di questo mondo ok, ma fermiamoci qui, non esageriamo. Che se nel secondo tempo non superi la metà campo e alla fine sbagli 4 rigori su 9 qualcosa vorrà pur dire. O no?
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
L’eliminazione dell’Italia voto 7 – La nota positiva è che non sentiremo più vaneggiare di tattica e moduli, di mappature, marcatore preventive e attacco degli spazi. La deriva aveva coinvolto chiunque si trovasse nei pressi di un microfono, giornalisti, ex calciatori, ex allenatori e opinionisti in genere. Per non parlare degli irrinunciabili e sfiziosissimi contributi da bordo campo: Italia carica a inizio partita, Italia che soffre perché un avversario gioca mezzo metro più avanti o più indietro, Tizio che si lamenta per una punizione non fischiata, Caio mandato a scaldarsi. Giù il sipario, una liberazione.
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
Graziano Pellé voto 2 – Ha chiesto scusa per il rigore sbagliato (una zappata tremenda) e, soprattutto, per la “minaccia” di cucchiaio al portiere tedesco Manuel Neur. Gli fa onore, ma la brutta figura in diretta mondiale rimane. Giusto così.
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
Antonio Conte voto 7 sub judice – Vorremmo commentare lo sfogo di fine gara, il guaio (si fa per dire) è che ce lo siamo perso e non abbiamo nessuna intenzione di andarlo e recuperare. Era qualcosa di particolarmente interessante?
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
Giorgio Chiellini e Stefano Sturaro voto 6 – Bella l’idea di giocare con una scarpa gialla e l’altra viola, per distinguere il piede destro da quello sinistro.
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
Mario Balotelli voto 1 – Il grande assente regala il colpo di coda, ammette che non convocarlo è stato giusto, poi aggiunge che un giorno vincerà il Pallone d’Oro. Certo. E subito dopo si sveglierà tutto sudato.
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
Il calcio nel 2016 voto 3 – Sempre per rimarcare il livello generale del calcio, mai così basso, visto che parliamo di giocatori professionisti in un Europeo, tra l’altro tra i meno peggio visti in campo. Minuto numero 38 del primo tempo di Germania-Italia: svirgolata paurosa di Mattia De Sciglio, che da posizione laterale calcia verso la proprio area, ovvero la prima cosa che ti insegnano a NON fare quando inizi a giocare a calcio. La palla arriva ad Alessandro Florenzi, che in area piccola dribbla un avversario. Roba che alla scuola calcio ti stracciano in faccia il cartellino e devi tornare accompagnato dai genitori. Poi è chiaro, se prendiamo l’impresentabile Islanda vista nei quarti di finale – squadra che difficilmente si salverebbe in Serie A – è chiaro che stiamo parlando di dettagli.
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene.
La Rai voto 2 – La Tv di Stato agli Europei vogliamo ricordarla con la trascrizione integrale di un’imprescindibile intervista realizzata da Donatella Scarnati alla moglie di Antonio Conte, nel pregara di Germania-Italia. In questi casi il dubbio è: peggio chi intervista e non ha nulla da chiedere, o peggio chi si fa intervistare e non ha nulla da dire? Comunque ecco l’intervista.
First Lady (moglie di Conte): “In bocca al lupo a questa Italia, che merita di andare avanti”.
Giornalista: “E’ l’Italia del lavoro, che lavora, questa è la cosa importante”.
First Lady: “Sì, sì… Non mi fare dire niente, perché sono troppo emozionata”.
Giornalista: “Come vedi Antonio, qual è il suo stato d’animo?”.
First Lady: “Carichissimo, fiducioso, sarà una partita difficilissima, ma bisogna crederci”.
Giornalista: “Questi ragazzi che lo seguono…”.
First Lady: “…in tutto e per tutto”.
Giornalista: “Che cosa c’è dietro…quello che lui dice…tu che lo conosci bene?”.
First Lady: “Appartenenza a questo colore e, come dice lui, testa, cuore e gambe”.
Bene no? Che poi non ci sarebbe nulla di male, se solo non esistesse il canone.
Certo che la vita deve andare avanti, il problema è che ci stiamo abituando agli attentati e alle vittime. E questo non va bene. Ma non può essere questa stupida rubrica ad affrontare un argomento di tale portata.