La mitica maglia azzurra – Voto 2 Ma è normale che la squadra di una Repubblica indossi il colore distintivo di una Monarchia? Mica crederete alla storiella dell’azzurro mare-azzurro cielo, vero? Quindi: meglio Casa Savoia che il Tricolore? Possiamo almeno parlarne? Fare come tutte le altre Nazionali del Mondo, che utilizzano almeno un colore della loro bandiera, è troppo banale o semplicemente fa vendere meno merchandising?
Gli hooligans – Voto sottozero Come la somma del quoziente intellettivo di chi si mena, con l’aggravante di una partita di calcio come futile e pretestuoso motivo.
Federazione Basket– Voto 3 Una genialata Gara 6 di finale scudetto in concomitanza con Belgio-Italia, con conseguente crollo dello share cestistico nel Paese del dio Calcio. Cos’era, questione d’orgoglio non spostare Gara 6? E’ da dicembre che si conosceva il calendario di Euro 2016…
Il controsenso numero 1 – Voto 2 Che il calcio, da un punto di vista qualitativo, sia ai minimi storici è un dato di fatto, tra i pagellisti è panico, vista la difficoltà a distinguere giocatori fatti con lo stampino. E’ un calcio diverso, si dirà, più fisico e meno tecnico rispetto al passato. Benissimo, ci sta. Quindi che senso ha riempire pagine e trasmissioni di disquisizioni psico-tattiche di esperti o sedicenti tali su moduli, attacchi degli spazi, densità difensive e movimenti senza palla? Tanto alla fine vince chi corre di più, ha più grinta e la butta dentro. Tutto molto semplice.
Il controsenso numero 2 – Voto 1 Lo spettacolo latita e cosa succede? Che l’Uefa pensa bene di allargare l’Europeo a 24 squadre, abbassando ulteriormente il livello. Bene, no? Tra l’altro ne passano 16 su 24, roba che nemmeno il Torneo della Montagna dei tempi d’oro ne promuoveva così tante alla seconda fase. Va bene, va bene, non viviamo sulla luna, più partite uguale più soldi che girano. Ma la domanda è: se il prodotto è scadente, proporlo all’imbecillità alla fine porta svantaggi o svantaggi?
Giovanni Trapattoni – Voto 8 Come dite, non è più il Trap a commentare le partite dell’Italia? Appunto, finalmente una buona notizia.
Flavio Insinna – Voto 8 Misurato e ironico, leggero ma non superficiale, è lui la rivelazione di Euro 2016 nelle vesti del conduttore de “Il grande match”, il programma di approfondimento Rai con 702 ospiti e 825 esperti di tattica. Flavio è lo spot del calcio come dovrebbe sempre essere trattato.
Il bordocampista – Voto 2 E’ uno sporco lavoro, ma non è detto che qualcuno debba pur farlo. Di fatto questa figura – assieme alle telecamere negli spogliatoi – è la degenerazione grandefratellistica del calcio, il corrispettivo della deriva social che ormai ha rincoglionito la popolazione. Ci domandiamo e vi domandiamo: è necessario conoscere con tre secondi d’anticipo i minuti di recupero concessi dall’arbitro o sapere in anteprima mondiale quali giocatori sono stati mandati a scaldarsi? E’ utile sapere che il mister si arrabbia se il centravanti sbaglia o esulta se fa gol? Cui prodest?
Mamma Rai – Voto 3 Trascrizione letterale del passaggio di un’intervista andata in onda nella serata del 16 giugno, alla vigilia di Italia-Svezia, nel corso della trasmissione “Il Grande Match” (Rai 1). Il nome dell’intervistatore, ma pure dell’intervistato, li tacciamo per pietas cristiana, perché se la domanda è improponibile uno garbatamente può anche rifiutarsi di rispondere.
Giornalista: – Lei ha una figlia splendida dal nome evocativo, Vittoria, quasi un segno del destino.
Allenatore: – Sì, un bellissimo nome, soprattutto una bellissima figlia…e….ecco, speriamo che sia di buon auspicio.
Giornalista: – Ci sarà domani? (alla partita, ndr)
Allenatore: – Sì.
Giornalista: – Ah, bene, beh, questo le fa piacere, no?
Allenatore: – Assolutamente, mi segue sempre.
Rendiamoci conto che noi paghiamo il Canone anche per ascoltare ‘sta roba.
L’Italia – Voto 6 per l’impegno E’ una squadra che fa tenerezza e che si impegna, è positivamente incazzosa come il suo mister, merita rispetto e da questo punto di vista comunque vada sarà un successo. Ma le storielle del gruppo unitissimo-segreto del successo e i sassolini che ogni tanto qualcuno si toglie sono inascoltabili. Erano scarsi, sono scarsi, rimarranno scarsi, anche se vinceranno un Europeo scarso. Non c’è niente di male, non è una colpa.