Firenze – Il Made in Italy che batte la crisi? Lo si può cercare anche al padiglione di Coldiretti all’Expo, dove si passa dagli agridetersivi, interamente realizzati con prodotti dell’orto per non inquinare, agli “agrivestiti” cuciti su misura partendo esclusivamente da tessuti e colori naturali agli ecofunghi prodotti su fondi di caffè. E che dire del prato pret a porter da srotolare in ogni occasione per assicurarsi senza il minimo sforzo la soddisfazione di una bella superficie a verde?
Per iniziativa di Coldiretti e Univerde, l’Italia che sconfigge la crisi si fa conoscere dal panorama internazionale, in una mostra che rimarrà aperta per tutta la settimana sul tema del green e della sostenibilità che si concluderà nella giornata mondiale del 22 maggio. “Si tratta di esperienze che evidenziano la grande creatività che offre il settore agricolo all’innovazione Made in Italy per battere la crisi ma anche per vincere le grandi sfide ambientali che sono al centro delle riflessioni di Expo” ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel ricordare che “l’agricoltura ha fatto registrare un incremento record del 7,1 per cento nel numero di occupati nell’ultimo trimestre del 2014, che è dieci volte superiore al valore medio totale di tutti i settori. Una situazione che – ha precisato Moncalvo – evidenzia la dinamicità del settore anche grazie ad una rinnovata capacità di attrarre le nuove generazioni perché consente di esprimere grande creatività a contatto con la natura”.
Fra i vari prodotti anticrisi, ecco gli agridetersivi che – sottolinea la Coldiretti – sono interamente realizzati con le piante, dalle quali vengono estratte tutte le sostanze utili. La gamma è ampissima: si va dal detersivo per lavastoviglie a base di alloro, ortica, limone e rosmarino, con potente forza sgrassante unita alla presenza dell’aceto che garantisce brillantezza sulle stoviglie, al sapone da bucato a base di sambuco e carota, che donano vitalità e morbidezza a tutte le fibre. In più, contiene indaco e lavanda che garantiscono igiene e freschezza. Questi prodotti sono ecocompatibili “dentro e fuori”, sono talmente sani per l’ambiente che addirittura si consiglia di non sprecarli e dopo averli utilizzati per lavare i pavimenti di riutilizzarli per irrigare piante e fiori.
Altra vera “manna” per chi non voglia rinunciare al verde pur abitando in appartamento, è il prato “pret a porter” in formato “tovaglia” dello spessore di 5-6 centimetri da srotolare e adagiare in qualsiasi luogo dal terrazzino di casa al tavolino del balcone fino agli spazi condominiali. Il tappetino di prato richiede pochissime cure, basta stenderlo e innaffiarlo una prima volta e poi resisterà a sole, vento e intemperie, grazie alla presenza di molte piante particolarmente resistenti e al “Sedum” che cambia colore a seconda della stagione, passando dal verde al rosso e al giallo.
Allergie, sempre più diffuse? Ed ecco allora che dalla Puglia giungono gli agrivestiti ecologici, interamente realizzati con tessuti e colori, biologici, ecologici e naturali. Per la loro realizzazione infatti vengono utilizzate solo tinture naturali, derivate da estratti di piante e fiori, tinte a mano, che danno all’abito un aspetto talvolta non completamente uniforme, ma ancora più naturale. Fondamentali, nella collezione degli agrivestiti sono anche gli aromi associati alle stoffe, tenui profumi di rosa, lavanda, vaniglia, sandalo, mirra e gelsomino, per coccolare i sensi e dare un ulteriore valore alla “terapia del vestire”. Sempre con un occhio particolare al benessere dei consumatori più esigenti nasce anche un’intera linea di accessori naturali che utilizza esclusivamente colori agricoli per tingere scarpe e borse in pelle. Partendo da documenti storici – sottolinea la Coldiretti – un abile imprenditore marchigiano ha recuperato la coltivazione di antiche piante tintorie (guado, reseda, robbia, scotano e mallo di noce). La tavolozza dei colori ottenuti è davvero vasta, dai rossi, ai gialli, ai grigi: un turbinio di incredibili pigmenti e coloranti vegetali in diversi formati, in polvere, liquidi o in pasta. Si parte dal blu del guado al rosso dorato della buccia di cipolla, fino agli scarti di pomodoro e carciofi e di tanti altri prodotti dell’orto che, con abile alchimia, diventano colore allo stato puro.
Settore bellezza, non si può non citare gli agricosmetici, protagonisti di un grande boom. La gamma è molto varia, si va dalla crema viso allo spumante a quella per le mani e corpo alla linfa di vite, dalla linea al latte di asina a quella all’olio di oliva e all’amido di riso a testimonianza che nelle campagne italiane nascono prodotti e tecniche di wellness ideati dagli agricoltori, utilizzando le proprietà cosmetiche dei prodotti agricoli, dal vino all’olio, dalle piante aromatiche al riso.
Innovazioni “green” dalla Basilicata: due giovani agricoltori della Coldiretti hanno sperimentato con successo la prima coltivazione di funghi realizzata recuperando fondi di caffè. Le conoscenze universitarie, la voglia di emergere e l’esperienza maturata nel corso del tempo in campagna hanno fatto sì che i giovani lucani cominciassero a studiare il riutilizzo di un rifiuto tipicamente italiano, presente in tutte le case e in moltissimi esercizi commerciali, il fondo di caffè. Dopo varie sperimentazioni e analisi sensoriali sui funghi prodotti con questo metodo, oggi sono fortemente soddisfatti e possono affermare con successo di aver fatto di uno scarto da discarica un vero e proprio tesoro.
Sempre in Puglia da uno scarto, le pale di fico d’india, sono riusciti a ricavare pregiati mobili di design. La fibra di fico d’India che viene estratta dalle pale ancora verdi, nel pieno rispetto dei cicli di vita della stessa, attraverso uno speciale procedimento, meticoloso, in gran parte manuale e completamente ecologico, senza utilizzo di alcun prodotto inquinante.
Canapa: proviene sempre dalla Basilicata, un ambizioso produttore Coldiretti che dopo i suoi studi universitari, ha individuato un antico canapaio, dove probabilmente in passato veniva già prodotta, e mette in coltura 10 ettari di canapa (cannabis sativa), di quelle a basso contenuto di principio attivo e ad alto contenuto di proprietà terapeutiche. Dalla coltivazione derivano così un olio incredibile per le sue potenzialità, da impiegare nella medicina e nella nutrizione umana, farine e biscotti, pasta e cioccolato. Ma anche fibra, tessuti e materiale per la bioedilizia, oltre a pannelli fonoassorbenti.
Infine, matrimoni agricoli: a organizzarli ci pensa una brillante imprenditrice agricola laziale che nel suo agriturismo, infatti, organizza splendidi “agrimatrimoni” con soluzioni utili ed ecocompatibili per il giorno più bello: dall’allestimento floreale in chiesa o in comune, al pranzo nuziale con menù a km zero, dal pic-nic organizzato nel verde attrezzato dell’azienda alla fattoria didattica per intrattenere i bambini durante l’evento, fino all’originalissima linea di bomboniere gastronomiche con eccellenti prodotti del territorio ciociaro e rifinite con lo strame, pianta tipica delle colline laziali.