Più che della crostata, il costituendo listone civico “Grande Reggio” (detto della Cirenaica dal nome dell’osteria di ritrovo), lo si direbbe della mela cotta. Stando almeno all’anagrafe dei commensali di svariata estrazione culturale che si sono dati appuntamento carbonaro per gettare le basi del rinnovamento governativo di Reggio. Tutti stimati professionisti per carità che hanno già dato (e per questo giustamente preso) nel corso degli ultimi decenni in cui, alcuni di loro, hanno ricoperto anche cariche importanti.
http://youtu.be/H2yC11y4x8s
Li ha scovati e probabilmente pre-trombati il giornalista Andrea Zambrano che si è mosso da par suo in quella zona bianco-grigia che sta a cavallo tra l’anticamera del Rotary e la sala d’aspetto del sagrato. Area da cui spesso provengono notizie ghiotte e talvolta folkloristiche e da cui a più ondate promanano tentativi centrali o di sponda di agguati alla maggioranza Pd. Uno stile da guerriglia più che da scontro aperto, imboscate viet cong anzi vatican cong, tese a fiaccare nel tempo l’ex colosso pigliatutto.
Ma la sgangherata società locale ha davvero bisogno di un’attempata armata brancaleone apparentemente più adatta a “fare ammuina” che a stilare un programma esecutivo con qualche chance di vittoria? Noi riteniamo che ci sia invece bisogno di giovani dalla mentalità e dall’etica comportamentale del tutto differenti da quelle dei loro mentori, in grado di imprimere una svolta decisionale dentro i partiti già esistenti nell’agone politico. Per questo se l’analisi di Dario Caselli ci sembra totalmente condivisibile, è la sintesi che lascia vagamente perplessi.