Siamo lontani dagli agi visivo gastronomici offerti da Donatella Prampolini nella sua villa di Montericco alla presentazione della sua candidatura. Qui la pratica conferenza stampa si sbriga in fretta, in piedi, sull’acciottolato di piazza Casotti, cuore della municipalità reggiana, sotto un sole ormai estivo. Più che civica la lista di Matteo Iori, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, potremmo definirla spartana. Location e assenza completa di agi si addicono maggiormente ad una formazione di centrosinistra, peraltro con l’intento dichiarato di guardare al variegato (e difficilmente coglibile) mondo del volontariato. E dare una mano su questo fronte al candidato della coalizione di centrosinistra Luca Vecchi. Contro il rischio dispersione o astensione di quell’importante fetta di elettorato.
Ma anche Iori segue l’onda del momento; anche la sua naturalmente è una lista civica, laddove la valenza di un così altisonante aggettivo è tirata per la giacca di cittadinanza un po’ da tutte le parti. I partiti da soli non sono più così accattivanti; meglio così un sano maquillage, appunto “civico”. Prima di esibire il logo, un semplicissimo “0522 Reggio chiama”, a sottolineare una volta di più lo spirito di servizio che animerebbe la lista Iori, il classico (ma simpatico) scherzo di aprile. Una “lisca civica” con tanto di candidatura di Romano Prodi, francamente poco credibile. Liquidata con una risata corale (ammesso che tutti i presenti l’avessero capito) la falsa lista, Iori tira fuori quella vera. Che per ora ha solo il logo perché i nomi arriveranno. Iori, che in realtà in passato ha fatto battaglie politiche più vicine alla sensibilità del movimento 5 stelle, precisa che il suo cuore comunque batte a sinistra ed ecco perché ha scelto di fare da “stampella volontaria” al Pd. “Ma saremo autonomi – assicura – pungolandoli sui problemi che ci sembrano giusti. Infatti nel Pd non tutti ci vedono di buon occhio”. Se lo dice lui…