Un segnale forte e chiaro per la crisi che investe il Maggio musicale fiorentino, con quei licenziamenti che sono a pochi giorni dal diventare definitivi (31 gennaio per la precisione, come ricordato anche ieri in consiglio comunale), un segnale che la battaglia che si combatte a Firenze è a respiro nazionale: il prossimo Coordinamento Nazionale unitario per la promozione di iniziative a sostegno della mobilitazione nazionale promossa dai sindacati si terrà a Firenze. C'è già anche la data, venerdì 25 gennaio prossimo, dopo l'assemblea che si terrà al Maggio Musicale Fiorentino.
Una mobilitazione nazionale che vede insieme Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fials Cisal e che si muove contro "la distruzione dello spettacolo dal vivo".
"Nonostante il nostro appello al presidente del consiglio dei ministri, al ministro dei Beni Culturali e al Presidente della Repubblica, del 19 dicembre scorso, il consiglio dei Ministri dimissionario – scrivono in una nota Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fials Cisal – ha proceduto all'approvazione preliminare dello schema di decreto concernente il regolamento sull'assetto ordinamentale e organizzativo delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, in palese violazione dell'iter di consultazione previsto dalla stessa legge 100".
Uno schema di decreto che, sostengono i sindacati, non è stato prodotto attraverso le modalità previste. "Malgrado le nostre ripetute richieste non è stato attivato il tavolo operativo di confronto di tutte le parti interessate che doveva necessariamente precedere la formazione e i contenuti del testo messo in approvazione dal consiglio dei ministri. Ci siamo così ritrovati a provvedimento deliberato a fine anno e il testo approvato dal Cdm ci è stato inoltrato solo in data 21 gennaio 2013."
Non solo: i sindacati contestano anche che "le dichiarazioni contenute nel decreto circa l'avvenuto confronto di merito il 15 novembre scorso con le organizzazioni sindacali (riassunto nel termine 'sentite') non corrisponde al vero e sono del tutto strumentali: in quella sede non e' stato espressa alcuna osservazione o analisi di merito sulla materia ma, al contrario, si era stabilito che si sarebbero effettuati confronti articolati congiunti con tutti i soggetti interessati, con specifici incontri da calendarizzare in un iter di 6/7 mesi (dentro le coordinate politico-istituzionali della imminente nuova Legislatura) al fine di addivenire ad un testo normativo che potesse tenere conto delle reali problematiche e necessitè Settoriali per soluzioni adeguate, a partire dallo stato di profonda crisi che interessa buona parte delle Fondazioni".
Insomma, un vero e proprio strappo da parte del governo, secondo quanto riportato in nota dalle organizzazioni sindacali, non giustificato dalla "pretestuosa urgenza (nei fatti inesistente) per l'accelerazione del provvedimento per la scadenza dell'esercizio della delega entro il 31 dicembre scorso" definita "del tutto strumentale". I sindacati parlano dunque di "unilaterale forzatura nel merito e nel metodo operata dal Ministero, sottoponendo il provvedimento all'approvazione del dimissionario Consiglio dei Ministri".
Ed entrando nello specifico del provvedimento, "Nel merito ribadiamo – spiegano – che l'atto licenziato è contraddittorio rispetto alle disposizioni di legge che lo sovrintendono, incoerente con l'obiettivo primario di riforma per una tenuta e un rilancio delle Fondazioni Lirico Sinfoniche ma coerente ed esplicito circa le finalità destrutturanti e di cancellazione del sistema di produzione culturale musicale, di lirica e di danza-balletto in Italia a partire dal 2005 con la Legge 43 e perpetrata negli anni successivi. E' indispensabile congelare e annullare di fatto il regolamento preliminarmente approvato, ed attivare invece confronti congiunti articolati e di merito per esaminare concretamente i reali problemi e costruire così una vera riforma che valorizzi e ottimizzi la produzione culturale delle Fondazioni e non le conduca a una costruita involuzione e decadimento della capacita' e qualita' produttiva".
"Le segreterie nazionali – annunciano – hanno da subito attivato la mobilitazione Nazionale con coordinamenti, assemblee nei diversi teatri, dichiarando lo stato di agitazione Nazionale e locale del Settore, promuovendo ogni utile iniziativa di sensibilizzazione e lotta a tutti i livelli, comprendente scioperi articolati anche sulle prime e sulle recite degli spettacoli previsti nei cartelloni delle singole Fondazioni; ulteriori iniziative saranno definite ed annunciate nel prossimo Coordinamento Nazionale unitario già calendarizzato per venerdì 25 gennaio prossimo a Firenze dopo l'assemblea che si terrà al Maggio Musicale Fiorentino".