Prendete nota e non trovate scuse: domani pomeriggio (venerdì 13), dalle ore 17.30 alle ore 19.30, in biblioteca Panizzi (secondo piano, sala Planisfero), thedotcompany – la casa editrice con sedi a Reggio Emilia e Firenze che pubblica anche il nostro giornale online – presenta due sue recenti pubblicazioni, ossia un’autobiografia e un poema:
[ore 17.30] – “SUL FILO DELLA MUSICA. Ricordi e riflessioni di un vecchio fisico” di Roberto FIESCHI, che dialogherà con la giornalista fiorentina Stefania Valbonesi;[ore 18.30] – “FABULA POSTUMA. Duecentodieci variazioni per voce roca e viola d’amore” di Ciro A. PICCININI, che dialogherà con il critico letterario pistoiese Paolo F. Iacuzzi.
“Sul filo della musica – scrive il giornalista Maurizio Chierici nella prefazione – è un racconto sospeso tra storia e memoria. Rovescia il pessimismo di Erasmo da Rotterdam che negli anni delle rughe brontolava: «Chi loda la vecchiaia non l’ha vista in faccia». Ogni mattino Roberto Fieschi si guarda allo specchio prima di inforcare la bici, non importa se estate o inverno. Pedala, ricordando. Nostalgie vaganti che una figlia suggerisce di raccogliere nel registratore per rimandare ai nipoti l’avventura del secolo breve nelle abitudini di casa, madre, padre, zie, moglie, figli, incontri, scontri, università, politica, medaglie e l’inquietudine soffiate dal popolo giovane biologicamente impegnato a seppellire il passato negli specchi degli ordini nuovi. Il signore dei ricordi si riascolta con sospetto. È cresciuto nella cultura della carta e sceglie la scrittura per sfumare le ombre nella morale della storia. Quella marcia lunga verso il futuro assieme a compagni di viaggio lontani-vicini. Li ritrova nei giochi d’infanzia, banchi di scuola, tigri della Malesia, figurine, francobolli, violini, canzoni che scaldavano il giovane cuore”.
Roberto Fieschi, 89 anni, si è laureato in Fisica all’Università di Pavia nel 1950. Dopo aver conseguito nel 1955 il Dottorato in Fisica all’Università di Leida (Paesi Bassi) ha tenuto corsi universitari a Milano, Pavia, Pisa e Genova. È stato professore ordinario di Struttura della Materia all’Istituto di Fisica dell’Università di Parma. Dal 1970 al 1976 ha diretto il Laboratorio Materiali Speciali per Elettronica e Magnetismo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, curandone dall’origine la formazione e lo sviluppo. La sua attività scientifica ha toccato vari campi: raggi cosmici, fisica molecolare, termodinamica dei processi irreversibili, meccanica statistica e, soprattutto dal 1960, fisica dello stato solido. Oltre ad aver curato l’Enciclopedia della Fisica (ISEDI, 1976) ha pubblicato alcuni libri e numerosi articoli per la diffusione della cultura scientifica. È coautore di vari corsi multimediali didattici che hanno ottenuto premi nazionali e internazionali. Ha fatto parte del comitato di redazione di alcune riviste internazionali e nazionali. È stato membro del Comitato centrale del Partito comunista italiano. Ha ricevuto la Medaglia d’Oro da parte del Ministero della Pubblica istruzione. E’ professore emerito di Fisica all’Università di Parma.
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Fabula postuma è un “poema di formazione” in sette capitoli (un climax a colori in 210 componimenti) che ruota intorno all’esperienza dell’esistenza. Un’opera (a suo modo un’epopea) disseminata di incontri onirici, annotazioni ironiche e situazioni di vita reale dagli sviluppi più o meno paradossali. Un viaggio (ora in terza, ora in prima persona) che mette a fuoco la condizione umana e a nudo il senso tragico e insieme comico di una quotidianità dominata dalla natura e dal tempo (dall’amore, dalla morte) e incistata nella necessità del divenire.
Un taccuino in rima di illusioni a perdere e speranze a venire, di arrivi disattesi ma anche di fulminee illuminazioni e piccole rinascite interiori. Un’avventura in tre fasi (esodo, attraversamento, ritorno) costruita su più livelli narrativi e comunque vissuta in compagnia di miti greci, personaggi biblici, figure letterarie e filosofi cari all’autore, scritta con uno stile originale che procede dall’introspettivo al pirotecnico, dall’alto al basso, fino a toccare gli opposti estremi del criptico e del didascalico, tra puntini di sospensione, grida di aiuto e stati di grazia.
Ciro Andrea Piccinini, 45 anni, ride e vegeta in provincia di Reggio Emilia, dove sopravvive a se stesso.
Da vent’anni, talvolta con eteronimi, si occupa di libri, musica dal profondo e comunicazione generativa.
Nella stagione degli amori si apparta nella sua turris eburnea o si rifugia in baite di montagna, dove pratica sessioni improvvisate di pensiero speculativo (che poi traduce in brillanti saghe mentali).
Dorme poco e scrive dappertutto, ama leggere le etichette delle bottiglie (o i “bugiardini” dei medicinali) e nel tempo libero lavora con un’azienda nazionale specializzata in alta tecnologia.