Lezioni di vita: giovani sinistri di Casa Bettola vs attempati pensatori di Lupanare 7per24. Chi la spunterà?

E’ con una certa punta d’orgoglio che annunciamo di essere stati presi di mira da gruppetti di sinistra (elettoralmente non molto significativi ma il cui humus culturale è lo stesso che alimenta ancora una parte della maggioranza che non riesce a fare i conti con la storia), ambienti attigui ai centri sociali i cui aficionados hanno recentemente fatto irruzione con fumogeni negli uffici Iren per via di un accordo con l’israeliana Mekorot (azienda idrica che rifornisce d’acqua anche parte della Giordania, Cisgiordania e Gaza). Costoro ci impartiscono lezioni di vita e di mestiere, gratuitamente e pertanto li ringraziamo davvero. All’interno, a beneficio e divertimento eventuali del lettore, il simpatico carteggio con risposta coi detrattori di 7per24, per i quali saremmo tra l’altro rei di eccessive simpatie ucraine

Dalla pagina facebook di Cosimo Pederzoli di Sinistra Italiana:

La Redazione 7×24 ha bisogno di un revisore delle bozze.
Non è la prima volta che il giornale locale 7×24 si lancia in invettive utilizzando informazioni e pregiudizi non veri. Qualsiasi iniziativa di carattere internazionale, se non ha al centro l’Ucraina, è un cortocircuito. E’ il regno delle semplificazioni e si sfiora sempre la diffamazione.
Vorrei rassicurare i deliri della redazione: mentre apponevate la bandiera Ucraina in cima al vostro sito io ero con un furgone a noleggio a recuperare famiglie ucraine in fuga dai bombardamenti, sul confine con l’Ungheria, per portarle in Italia. Mentre scrivete scemenze gettando la “sinistra” dentro un calderone filoputiniano oltranzista io ogni mattina mi sveglio e incontro famiglie profughe ucraine, mi occupo della loro accoglienza per lavoro. Sto con loro.
Informatevi, vi prego. CasaBettola non ha convenzione con il Comune ma con la Provincia, il “blitz” negli uffici di Iren non è “partito da CasaBettola” come scrivete, che fonti utilizzate?
A parlare di allocazione discriminatoria delle risorse idriche palestinesi da parte di Israele non siamo noi ma le relazioni ONU, le stesse Nazioni Unite che stanno condannando Putin e l’aggressione all’Ucraina. Quindi il cortocircuito è tutto di chi scrive questi editoriali, senza firmarli.
Buffo e singolare poi leggere che il primo punto del progetto editoriale di 7×24 recita: “neutralità politica, garantendo quindi informazione obiettiva e libera da condizionamenti e spazio alle posizioni e opinioni più diverse”.
Come no.

La sommessa risposta di gianpar:

Anche D’Alema si sta appassionando al carteggio

Quando ti impartiscono una serie di consigli amicali, e precise informazioni di stile e coerenza, vuoi di vita, vuoi di professione, vuoi anche di aiuto nella decrittazione cognitiva della complessità, peraltro gratuitamente, tu non puoi che ringraziare oltre che imparare. E così da questa squisita sinossi del Manuale del giovin pasionario di sinistra apprendiamo delle lodevoli iniziative personali del gentile lettore a favore del popolo ucraino. Filantropia che gli fa onore e di cui non eravamo a conoscenza in quanto non si evince proprio dalla sua pagina facebook né tantomeno dalle iniziative politiche del suo partito. Partito totalmente silente sull’immane tragedia dell’Ucraina causata dal nazicomunista Putin, se non per proclamare urbi et orbi che non si devono assolutamente mandare armi agli Ucraini (come le batterie antimissile che eviterebbero le stragi di civili tipo Dniepr), ci penseranno poi la Brigata Wagner ed i coscritti putiniani a sistemare le cose come a Bucha e Mariupol. Né è nostra consuetudine, esercitando noi una diversa professione, rendere edotta l’opinione pubblica, specie attraverso i social, delle eventuali propensioni filantropiche che ci accompagnano chissà forse da decenni. Egli poi, sempre il paziente lettore di cui sopra, ci fornisce esempi concreti su come svolgere al meglio (per ora siamo lontani da una condizione anche accettabile) il nostro mestiere. Vabbè confonde articoli comuni con gli editoriali ma son dettagli (a proposito, l’editoriale sulla vicenda c’è, è a fianco del pezzo contestato ed è pure firmato). Addirittura, per girare il coltello nella piaga delle nostre lacune, ci umilia fornendoci lui stesso, a noi presunti giornalisti, uno scoop. Ovvero che tra Casa Bettola e gli ultras sociali di AQ16 (da cui è scaturito il blitz urlante e fumigante in Iren) i rapporti sarebbero marginali. Qui in effetti pecchiamo di imperdonabile superficialità perché le nostre fonti, evidentemente da ricalcolare, ci han sempre parlato di una netta contiguità. I graditi consigli amicali del nostro lettore non sarebbero in sé particolarmente rilevanti, se non facessero leva su un sentire ahinoi abbastanza diffuso nella sinistra reggiana. Quello secondo il quale nel conflitto israelo-palestinese le colpe sarebbero tutte di Israele e dunque con gli Israeliani non s’ha da dialogare, bisognando piuttosto boicottarli ad ogni livello. Lo stesso sentire diffuso per il quale qualunque cosa succeda al mondo, anche le stragi più efferate, sistematiche e brutali di Putin in tutto e per tutto degne del suo predecessore nonché idolo Stalin, sarebbero sempre colpa degli Amerikani. E non stiamo dicendo che queste siano le opinioni del nostro gentile lettore bensì che fan parte del bagaglio sentimentale di parte della sinistra reggiana, al di là degli angusti confini elettorali di AQ16, Casa Bettola, Potere al Popolo, SI e compagnia nostalgica. Insomma da parte nostra una sequela inenarrabile di errori, nella migliore delle ipotesi di casualità. Come quella che campeggia sulle pagine facebook del gentile lettore a proposito della simpatica iniziativa in Casa Bettola, corredata dai proclami degli organizzatori dell’avvincente serata di mercoledì che definiscono gli israeliani “diavoli della segregazione razziale” e “dominio sionista”. Linguaggio degno di Ahmadinejad ed Hezbollah ma liberissimi di farne uso, qui si è pur sempre in democrazia, non siamo nella Russia di Putin. Il tutto a pochi giorni dal Giorno della Memoria quando il mondo commemorerà le vittime dell’Olocausto. A questo punto dal Manuale dispensatoci, mancherebbe solo una sacrosanta lezione di tempismo.

 

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