Tutta Reggio (politici, giornalisti, semplici cittadini) è giustamente in brodo di giuggiole per il concertone di Harry Styles. Il bell’Harry, però, oltre a comporre orecchiabili canzoncine pop, pare capirne di storia molto più di tanti osservatori nostrani.
6 anni fa infatti fu attore coprotagonista di “Dunkirk”, il bellissimo film di Christopher Nolan sull’epico salvataggio nel 1940 di decine di migliaia di soldati britannici accerchiati nel nord della Francia settentrionale dall’esercito di Hitler. I Francesi si erano arresi praticamente senza combattere.
Tra le élites francesi non pochi avevano fatto capire che in fondo i nazisti (fatta eccezione per quella loro malsana ossessione per gli Ebrei, per altro invisi a mezza Europa) non sembravano cosi cattivi come li dipingevano, tanto che diedero vita in quattro e quattr’otto alla Repubblica di Vichy, il famigerato governo fantoccio agli ordini di Hitler.
Stalin si era alleato coi nazisti l’anno prima pappandosi metà Polonia, e quindi anche i comunisti francesi non mossero un dito per fermare l’invasione tedesca. Gli Italiani indossavano la camicia nera da 17 anni…Non solo, Styles ha più volte sventolato la bandiera ucraina durante i suoi concerti, l’ultima volta lo ha fatto a Varsavia 20 giorni fa, durante la canzone “Sign of the Times”.
Insomma, un cantante che fa brani facili per ragazzine come Harry Styles pare avere molto più raziocinio e coraggio di tanti Don Abbondio locali.