Lettura/spettacolo dedicato a Jean Giono all’Istitute Français

Firenze – Giovedì 20 novembre alle 20.30, nell’ambito della Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, Lélio Plotton della Compagnie Léla presenta all’Institut français Firenze “Scritti pacifisti di Jean Giono”, una lettura/spettacolo che fonde due testi di Giono: Je ne peux pas oublier e Recherche de la pureté, entrambi editi da Gallimard. Plotton, che si avvale della collaborazione artistica Lola Molina, spiega: “Quello che mi sta a cuore con questo spettacolo è mettere in evidenza che il pacifismo di Jean Giono è viscerale; è nato dalla propria esperienza della guerra, è indissociabile dalla straordinaria utopia che non smette mai di coltivare durante la sua vita. Giono non ci fa una lezione, ma ci dà un esempio di resistenza. Il suo impegno ed il suo fervore fanno dei suoi scritti una testimonianza abbagliante per noi, oggi, nel 2014, anno di una triste commemorazione.”

Jean Giono il pasifista
Jean Giono è autore celebre per i suoi numerosi romanzi ma ugualmente per il suo impegno pacifista contro una guerra che gli ha rubato i suoi vent’anni: dal 1915 al 1919 è mobilitato e passa due anni al fronte tra Verdun e Le Chemin des Dames. Nel 1937, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, pubblica un testo di rivolta Refus d’obéissance (Rifiuto d’obbedienza), una raccolta le cui pagine principali riprendono l’articolo Je ne peux pas oublier (Non posso dimenticare) pubblicato nella rivista Europe nel 1934. In questo articolo Giono esprime il suo pacifismo integrale, il suo disgusto per la guerra e per il sistema che l’ha portato ad essere un soldato; un grido di indignazione ma anche di speranza, un appello alle coscienze della sua epoca. A causa delle sue opinioni pacifiste Giono sarà arrestato nel 1939 e nel 1944 e resterà in prigione diversi mesi a Marsiglia e a Saint-Vincent-les-Forts.

Lo spettacolo
Lo spettacolo è un montaggio di due testi: Je ne peux pas oublier (Non posso dimenticare) e Recherche de la pureté (Ricerca della purezza) entrambi editi da Gallimard.
Je ne peux pas oublier è il cuore dello spettacolo: l’attualità del testo, la poesia, l’umanità e l’urgenza che scaturiscono da questo capolavoro sconosciuto ne fanno il grido di un uomo sconvolto ma completamente rivolto verso la vita. Il testo, fortemente politico, è al tempo stesso un appello alla disobbedienza e un invito alla felicità. A fare da contrappunto alcuni estratti di Recherche de la pureté che presentano la guerra con crudele e violento realismo. La musica, così cara a Giono, punteggia tutto lo spettacolo e riecheggia gli “Incontri del Contadour”, sulla montagna di Lure, in Haute Provence: durante questi incontri, voluti da Giono nel 1935 per riunire giovani intellettuali avidi di utopia, che si opponevano a un certo capitalismo devastante, ascoltare musica era una delle attività che contribuivano alla ricerca di armonia.

Biografia e opere
Jean Giono è nato il 30 marzo 1895 a Monosque, nella Haute Provence. Il padre, d’origine italiana, era calzolaio e la madre stiratrice. Leggerà da solo la Bibbia e Omero, tra l’officina del padre e l’atelier della madre. E’ costretto a lasciare il collegio e a diventare impiegato di banca, fino alla guerra del 1914. Nel 1919, passata la guerra, che l’ha enormemente segnato (Le grand troupeau,1931), riprende il suo lavoro e, nel 1920, sposa un’amica d’infanzia, Elise, da cui avrà due figle: Aline e Sylvie. La sua cultura, immensa, è quella di un autodidatta con una curiosità universale. Nel 1930, dopo il successo di Collines e di Un de Baumugnes, abbandona la banca per dedicarsi completamente alla letteratura. Giono lascerà Monosque soltanto per dei brevi viaggi, tra cui quello che gli ha permesso di scrivere il suo Viaggio in Italia (1953). Nello stesso anno ottiene il Premio Ranieri di Monaco, per l’insieme della sua opera e nel 1954 entra a far parte dell’Accademia Goncourt. La sua opera comprende una trentina di romanzi, tra i quali Le chant du monde, Que ma joie demeure, Un roi sans divertissement, L’ussaro sul tetto, Le moulin de Pologne, saggi, dialoghi, poesie e commedie teatrali. Durante tutta la vita Giono s’interessa al cinema. Negli anni Trenta hanno grande successo i film che Marcel Pagnol trae dai suoi romanzi (Regain, La Femme du boulanger, Jofroi ou Angèle). Negli anni Cinquanta lavora con Alain Allioux alla sceneggiatura de L’Eau vive (1956), di François Villiers, presentato in anteprima al Festival de Cannes, e scrive sceneggiatura e dialoghi di Crésus (1960) con Claude Pinoteau et Costa-Gavras, Altri registi hanno adattato opere di Giono, sia durante la sua vita che dopo la morte (è morto a Monosque nel 1970), tra questi Jean-Paul Rappeneau, L’Ussaro sul tetto (1995) e Raoul Ruiz, Les Âmes fortes (2001).

REPLICHE SPECIALI PER LE SCUOLE: 20 novembre 2014 ore 10 e ore 15 / 21 novembre 2014 ore 10 e ore 15

Lo spettacolo è in francese. Gratuito su prenotazione.

Info e prenotazioni : 055 2718820 / firenze@institutfrancais.it – Infostampa : 348 6106610

Maggiori informazioni sulla compagnia: www.compagnielela.fr

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