Lettere anonime alla “Uccelli di rovo” contro Don Paolo Cugini che la prende in ridere…

Missive non firmate alle redazioni (e per conoscenza un po’ a tutti, financo Papa Bergoglio) e contenenti farneticanti riferimenti a conduzioni morali discutibili da parte del prete, attuale parroco dell’Unità pastorale 5. E’ il sacerdote che ha guidato la Veglia anti-omofobia e da tempo è oggetto delle attenzioni poco benevoli da parte degli ambienti cattolici più oscurantisti. Un attacco che ha tutto il sapore della vendetta per le sue recenti prese di posizione progressiste
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Don Cugini presenta il libro “Brazil” di Donelli

Ha tutto il sapore della vendetta in un clima sempre più incandescente in vista del Gay Pride Mediopadano e della manifestazione tradizionalista cattolica del Comitato Beata Giovanna Scopelli che terrà un corteo “riparatorio” (non appoggiato ufficialmente dalle Gerarchie ecclesiastiche). Data da appuntare sul calendario per la doppia processione colorata e allegra l’una, più funerea e penitente l’altra, sabato 3 giugno.

Fatto sta che sono arrivate in diverse redazioni giornalistiche della Regione lettere anonime da parte di sedicenti parrocchiane (le cui generalità sono volutamente cancellate) con riferimenti a don Paolo Cugini, 55 anni, per 15 anni missionario in Brasile ed attuale parroco dell’Unità pastorale 5 “Santa Maria degli Angeli”, prima a Castelnovo Sotto-Meletole, poi a Regina Pacis in città a Reggio. Farneticanti riferimenti a condotte moralmente deprecabili sempre da parte dello stesso sacerdote, senza ulteriori precisazioni.

La lettera, che si presenta come esposto (ma non si capisce quale sarebbe il reato penale del sacerdote), è indirizzata (per conoscenza), tra gli altri, ad un’Autorità di Vigilanza (di che?), alle Gerarchie, alle Amministrazioni ed ai partiti (avrebbero ben altri problemi) e addirittura al Papa. Raggiunge vette di involontaria autoironia non tanto per l’italiano claudicante e sgrammaticato ma per la fumosità delle critiche rivolte al parroco (reo, sempre a dire della farneticante missiva, del “fuggi-fuggi” verso altre chiese).

Non si capisce nemmeo la ratio del “pentimento” delle stesse parrocchiane che non palesano nessun travaglio interiore che le avrebbe portate al ravvedimento e non riferiscono di alcun episodio che le avrebbe fatto cambiare idea uscendo dalla strada alla “Uccelli di rovo”. Insomma hanno il sapore della volontà di sputtanare semplicemente quel prete già “sotto osservazione” da parte di alcuni ambienti clericali più bigotti e pre-conciliari, a maggior ragione dopo che lo stesso don Cugini ha voluto e guidato recentemente nella sua chiesa una Veglia anti-omofobia.

Da noi raggiunto telefonicamente, don Cugini ha perlopiù commentato l’episodio con risate divertite annunciando però che domani (mercoledì) si recherà in Questura per sporgere denuncia contro ignoti.

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