Lettera degli esodati alla segreteria della Cgil

Noi siamo lavoratori e lavoratrici non salvaguardati dalla riforma e perciò esclusi da ogni possibile accesso a quella che era la nostra meritata pensione che sarebbe stata da noi percepita con le vecchie regole entrò 1/2/3 anni dalla riforma. Siamo lavoratori con un minimo di 37 anni ed un massimo di 40 anni di contribuzione accreditata e pertanto abbiamo una media di versamenti inps di circa 400mila €. Abbiamo perso il lavoro prima della riforma e lo abbiamo perso a causa della crisi che le piccole, medie e grandi imprese si sono trovate ad affrontare e perciò hanno dovuto licenziare.

Siamo iscritti nelle liste di mobilità ma non la percepiamo L.236/93. Abbiamo un età che varia dai 58 anni ai 61 anni compiuti con una media bassa di scolarizzazione e siamo oltretuto lavoratori precoci. In gioventù abbiamo subito anche la perdita di anni di contribuzione a causa dell'usanza dei datori di lavoro che 40/41/42/43 anni fa solevano adoperare nei confronti dei giovani apprendisti. 
Pertanto a causa della crisi che investe il paese ci troviamo nelle triste condizione di improbabile se non impossibile ricollocazione.

Molti sono al momento addirittura senza nessuna forma di reddito, avendo finito da tempo la disoccupazione o la mobilità . 
Chiediamo pertanto di voler fare pressione e di mettere in atto tutte quelle forze che voi avete, affinché il prossimo governo sistemi questa macelleria sociale;  oltretutto queste persone risultando al momento disoccupate incrementando in modo stabile e inderogabile, per le ragioni sopracitate, quella che si stima essere la percentuale piu alta della storia nella disoccupazione in Italia.

Sempre per ovvie ragioni queste persone si trovano nella condizione di dover accettare qualora gli si dovesse mai porre l'occasione qualsiasi tipo di lavoro, che si sa bene quale sia, ovvero nero, perché comunque qualcosa devono cercare di guadagnare altrimenti si troveranno come sta già accadendo ad alcuni, a dover andare a mangiare e a procurarsi vestiti e medicine alla Caritas.

Questo logicamente va ad incrementare quella che si definisce la piaga dell'evasione fiscale. Noi crediamo che questa condizione non sia possibile essere prorogata ancora. Siamo persone che hanno  versato in anni e anni di duro lavoro centinaia di migliaia di euro, persone che hanno lavorato per la crescita di questo paese e che con il loro lavoro hanno permesso a molti di arricchirsi, persone che hanno lottato per i diritti civili e del lavoro e che a questa età si sono ritrovare senza il diritto al lavoro, senza il diritto alle sicurezze, senza il diritto alla loro strapagata pensione e oggi sono senza nessun tipo di reddito.

Teniamo a precisare che questi lavoratori sono già stati allontanati dalla pensione anni fa, dalle varie riforme, infatti molti per esempio i nati nel 52/53  solo per l'anno o due di differenza (ma chi solo per pochi mesi o giorni e addirittura per un secondo), sarebbero in pensione da anni. Senza contare che il danno economico che oramai c'è e se proseguirà potrà ammontare per queste persone da 100 a 300mila €. 
Diversa invece è la condizione di chi si trova in mobilità o ha sottoscritto accordi in quanto con un trucco (leggi paletti ecc..) si è voluto mettere in discussione il diritto sancito dalla legge e valido in tutte le sedi legali,in quanto qualsiasi accordo privato o non è e rimarrà un accordo che stabilisce dei termini e degli obbiettivi chiari e non modificabili dopo da terzi.

Ancora peggio poi è la condizione di chi con fatica e sacrificio ha messo mano al propio portafoglio per  pagare la contribuzione volontaria e che il diritto alla pensione gli possa essere negato dal fatto di aver lavorato anche per un breve periodo e a dir poco illegale in quanto è possibile ravvisare il reato di truffa aggravata ai danni del popolo. Noi pensiamo che questa non sia una vergogna ma un'onta indelebile sulla coscienze degli onorevoli deputati e senatori nonche dei ministri addetti alle istituzioni e ai magistrati della Corte Costituzionale ed in ultimo ma non ultimo del nostro capo dello stato.

Per finire:

Si IMPONE in modo urgente ed immediato una risoluzione a questo gravissimo problema che sappiamo non possa disgiungersi dalla risoluzione del problema della mancanza del  lavoro il primo dei principi fondamentali della nostra Costituzione, per garantire a noi ai nostri figli un futuro, ed è per questo che, concludendo, veniamo a chiedere alla dirigenza di questo sindacato di operare con ogni mezzo per la sua risoluzione.

Sportello MobilitatiEsodati, disoccupati over 50 – Camera del Lavoro Milano

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