Riceviamo e pubblichiamo.
“Gentile Sindaco,
le scriviamo in relazione alla necessità, da lei spesso ribadita, di dotare i Comuni di strumenti più efficaci ad assicurare uno sviluppo armonico dellacittà. Confidiamo convenga sull’urgenza di definire criteri urbanistici più adeguati a prevenire trasformazioni abnormi come quelle che hanno reso il centro di Firenze un distretto ricettivo, privo di quell’indispensabile presidio di vitalità e sicurezza che solo una consolidata rete di residenti garantisce. Una
trasmutazione che si va ora estendendo a tutta la città, subordinando alla rendita parti sostanziali del tessuto economico e del mercato immobiliare, già
al limite della sostenibilità per famiglie, lavoratori e studenti.
Che dire poi della sottrazione di diritti, pubblici e privati, causata dalla permeabilità di ogni immobile residenziale all’uso ricettivo senza mutarne la
destinazione d’uso? Imu, Tari, oneri condominali, per far solo alcuni esempi, sono ripartiti in stretta connessione alla classificazione d’uso dell’immobile e il non poter distinguere un’abitazione famigliare da un bed&breakfast, consente che parte dei costi di simili imprese si riversino sulla collettività.
Eppure, Sindaco, basterebbe poco per porre fine a quest’assurda ambiguità urbanistica: farsi promotori di un semplice emendamento all’articolo 99 della
legge regionale n° 65 / 2014, che consentirebbe (si badi bene non obbligherebbe) ai Comuni toscani di introdurre nel proprio piano operativo
due distinte sottocategorie di immobili residenziali, subordinando a specifica autorizzazione il cambio d’uso da abitazione permanente all’uso temporaneo
per finalità ricettive. Un emendamento senza oneri di spesa per la Regione e i Comuni, che non pregiudicherebbe lo sviluppo di alberghi diffusi nei borghi.
Piuttosto, darebbe anche questi ultimi, laddove si trovassero come Firenze a fronteggiare gli eccessi di un’economia importante come quella turistica,
maggior capacità di contrastare fenomeni di elusione, di tutelare lo spazio abitativo, sociale o commerciale e permetterebbe ripartizioni più eque degli
oneri condominiali e fiscali. Un emendamento che permetterebbe anche di riservare spazi abitativi a quelle famiglie di residenti, che sempre più difficilmente trovano case in affitto, per poter continuare a vivere e lavorare nella propria città.
Strumenti simili sono allo studio in molte città del mondo alle prese con l’overtourism. Per suo tramite, Sindaco Nardella, Firenze potrebbe promuoverne la rapida adozione da parte del Consiglio regionale, facendo da apripista in Italia per una nuova governabilità del turismo, nella direzione della
sostenibilità”.
Laura Grandi (Sunia di Firenze e della Toscana)
Grazia Galli (Associazione Progetto Firenze)