Giorni decisivi per il futuro del governo Letta stretto tra l’ipotesi di rimpasto e la paura di un avvicendamento con Matteo Renzi; giorni molto importanti anche per l’ex sindaco di Reggio Graziano Delrio il cui doppio ruolo di renziano di ferro e fedele ministro dell’esecutivo lo stanno mettendo nella condizione di grande mediatore. Posizione che potrebbe portare Delrio, – che ha trascorso il sabatoa Firenze con l’amico sindaco-segetario – ad un ulteriore, ancora più gratificante incarico nel governo.
Nel frattempo Enrico Letta ha annunciato una svolta all’inizio della prossima settimana dopo aver parlato col Presidente della Repubblica; di quale svolta possa trattarsi è difficile immaginare anche perché da una parte Renzi non vuole bruciarsi anzitempo strappando la poltrona di Letta senza le vie elettive, dall’altra di un Letta-bis non vuole nemmeno sentire parlare. Un cul de sac di difficile soluzione: in 10 mesi di esecutivo Letta, su 429 provvedimenti approvati, solo 45 norme sono diventate esecutive. Troppo poco davanti alle urgenze di un Paese coi conti sempre più disastrati e soprattutto di un Renzi che dalla sua nomina a segretario Pd sembrerebbe aver già trovato il bandolo della matassa a numerosi problemi da decenni irrisolti, a partire da quella legge elettorale la cui riforma è necessaria se si vorrà prima o poi tornare alle urne.
Qualsiasi scenario la prossima settimana si dovesse aprire, il futuro di Delrio è sempre più roseo. Non potrebbe non ricoprire un incarico ancor più di prestigio in un eventuale Letta-bis, anche perché uno dei pochi tentativi di taglio (quello delle Province) porta la sua firma, e a maggior ragione avrebbe un posto di sicuro spessore qualora alla carica di premier dovesse salire il Rottamatore. Sempre in attesa di una terza possibilità.